Le sirene di Titano di Kurt Vonnegut

Le sirene di Titano di Kurt Vonnegut
Le sirene di Titano di Kurt Vonnegut

Il romanzo “Le sirene di Titano” (“The Sirens of Titan”) di Kurt Vonnegut è stato pubblicato per la prima volta nel 1959. In Italia è stato pubblicato dalla Casa Editrice La Tribuna nel n. 3 II serie [13] di “Science Fiction Book Club” e dall’Editrice Nord nel n. 46 di “Cosmo Oro” nella traduzione di Roberta Rambelli, da Editrice A, sez. Elèuthera, da Feltrinelli ne “I Narratori” e da Bompiani nei “Tascabili Bompiani” nella traduzione di Vincenzo Mantovani.

Winston Niles Rumfoord stava viaggiando nello spazio quando era stato risucchiato in un infundibulo cronosinclastico, una sorta di distorsione spazio-temporale. La conseguenza è che Rumfoord e il suo cane Kazak, che viaggiava con lui, si materializzano periodicamente in vari luoghi. Durante un periodo in cui è materializzato sulla Terra, Rumfoord parla con Malachi Constant, l’uomo più ricco degli USA, e gli racconta una serie di eventi destinati ad avvenire nel futuro.

Unk è un soldato marziano, un ex ufficiale degradato a cui è stata cancellata la memoria. Il trattamento non è completo e Unk ha ancora qualche frammento del suo passato. Assieme ai suoi commilitoni, si sta preparando per la partenza dell’intera flotta marziana con lo scopo di invadere la Terra.

Fin dal suo primo romanzo, Kurt Vonnegut aveva mostrato la sua tendenza alla satira, un elemento presente anche in “Le sirene di Titano”. Tuttavia, questo romanzo contiene parecchi temi sviluppati in una trama che sembra frammentata come le materializzazioni di Winston Niles Rumfoord ma pian piano risultano interconnessi in vari modi dando un senso sempre più coerente e profondo alla trama. La storia di Salo, l’emissario del pianeta Tralfamadore naufragato su Titano, sembra inizialmente una digressione ma finisce per risultare perfettamente parte del romanzo.

Il tema principale di “Le sirene di Titano” è il libero arbitrio. La presenza di forze esterne che influenzano la vita degli esseri umani diventa sempre più chiara ed esplicita nel corso della storia. Può trattarsi di forze naturali come di manipolazioni da parte di altri esseri senzienti. Allo stesso tempo, Kurt Vonnegut offre la teologia della Chiesa di Dio Assolutamente Indifferente. Si tratta di uno dei casi in cui discussione sul libero arbitrio e satira formano una miscela alquanto esplosiva. Un altro caso è la guerra tra Terra e Marte con il racconto dell’attacco della flotta marziana e del viaggio più lungo rispetto al resto della flotta compiuto da Unk, un personaggio chiave nello sviluppo dei temi del romanzo.

Kurt Vonnegut ha dichiarato più volte che la trama di “Le sirene di Titano” venne improvvisata a un cocktail party come risposta a un editore gli chiese cosa stesse preparando. Il pianeta Tralfamadore è un’invenzione che risale all’infanzia dell’autore e successivamente venne inserito in altri suoi romanzi senza una coerenza nei vari usi. Fu un processo di creazione fuori dal normale che non ha aiutato a ottenere un romanzo lineare, anzi ha forse contribuito alla struttura.

“Le sirene di Titano” è un romanzo breve per gli standard odierni perché è tutto sostanza, senza fronzoli, come era normale all’epoca e come era nello stile di Kurt Vonnegut. È un romanzo che richiede attenzione e secondo me più si riflette sopra i suoi contenuti più lo si apprezza perché si comprende la loro profondità. Credo che rileggerlo possa essere utile per cogliere meglio vari dettagli legati ai vari temi. È considerato uno dei capolavori dell’autore, anche perché i temi più imortanti sono stati sviluppati anche nei suoi romanzi successivi. È da decenni al centro di discussioni e analisi e rimane un romanzo secondo me da leggere a prescindere dalle etichette di genere.

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