Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke

Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke (edizione americana)
Le guide del tramonto di Arthur C. Clarke (edizione americana)

Il romanzo “Le guide del tramonto” (“Childhood’s End”, immagine copertina ©Brendan Riley) di Arthur C. Clarke è stato pubblicato per la prima volta nel 1953. La prima parte venne pubblicata nel 1946 con il titolo “Angelo custode” (“Guardian Angel”). In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 37 de “Il Girasole-Biblioteca Economica Mondadori” nella traduzione di Giorgio Monicelli, nel n. 467 di “Urania”, all’interno di “Millemondinverno 1974” nella traduzione di Cesare Scaglia, nel n. 53 dei “Classici Urania”, all’interno del n. 3 de “I Massimi della Fantascienza”, da Editoriale Corno e Club degli Editori, all’interno di “Per tutti i diavoli dell’universo” e di nuovo da Mondadori nel n. 162 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giorgio Monicelli. Quest’ultima edizione è disponibile anche in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Dopo che una serie di astronavi aliene sono apparse sopra le maggiori città della Terra, tutto è cambiato. Gli alieni hanno instaurato contatti indiretti con gli esseri umani, affermando di voler prevenire l’estinzione dell’umanità. Non hanno invaso la Terra, tuttavia si dimostrano talmente più avanzati dei terrestri da poter facilmente imporre la pace nel mondo.

Il Segretario Generale dell’ONU Rikki Stormgren incontra regolarmente il Supercontrollore Karellen, il leader della spedizione dei Superni, ma non lo vede mai di persona, solo con una parete tra di loro. I Superni non si fanno mai vedere dagli esseri umani e perfino il termine “Superni” è un’invenzione dei terrestri. Dopo qualche tempo, Karellen comunica a Stormgren che dopo 50 anni i Superni riveleranno il loro aspetto agli umani.

Nel 1946, Arthur C. Clarke scrisse il racconto “L’Angelo Custode” (“Guardian Angel”). Inizialmente, esso venne respinto da varie riviste e solo nel 1950 venne pubblicato in una versione modificata da James Blish nella rivista “Famous Fantastic Mysteries”. La versione originale venne pubblicata qualche mese dopo nella rivista “New Worlds”.

All’inizio degli anni ’50, Arthur C. Clarke cominciò a concentrarsi sulla sua attività di scrittore e riprese “L’Angelo Custode” facendone la prima parte di un romanzo che divenne “Le guide del tramonto”. Scrisse due finali distinti e impiegò parecchio tempo prima di decidere quale scegliere. Alla fine, il romanzo venne pubblicato nel 1953.

Spesso ad Arthur C. Clarke è stato imputato di essere un autore fin troppo concentrato sullo sviluppo di trame basate su elementi scientifici e tecnologici. Il rigore delle sue storie lo ha reso uno dei maestri della Fantascienza “hard” ma gli ha anche portato la fama di essere piuttosto limitato nello sviluppo dei suoi personaggi, concedendo ben poco a emozioni e sentimenti.

“Le guide del tramonto” è per certi versi un’eccezione nella produzione di Arthur C. Clarke. Si tratta infatti di una storia in cui spiega ben poco delle scienze e tecnologie dei Superni e si concentra invece sul futuro dell’umanità attraverso le storie dei personaggi.

La trama de “Le guide del tramonto” è divisa in tre parti che attraversano un paio di secoli con parecchi salti in avanti nel tempo. L’inizio sembra quello di una classica storia di invasione aliena, tanto che varie produzioni televisive e cinematografiche successive iniziano con astronavi aliene che arrivano sulle città terrestri. La realtà in questo romanzo è ben diversa perché l’unica cosa che impongono i Superni è la pace.

È triste la prospettiva che senza un intervento esterno da parte di una specie aliena molto più avanzata l’umanità possa autodistruggersi ma questo è solo un elemento minore ne “Le guide del tramonto”. Il vero tema di fondo del romanzo è il destino ultimo dell’umanità, che viene scoperto pian piano nel corso della storia.

Nella prima parte del romanzo, i Superni si mantengono nascosti dagli esseri umani. Soprattutto nel periodo successivo al loro arrivo, gli esseri umani si chiedono il motivo della ritrosia degli alieni. Solo quando finalmente i Superni rivelano il loro aspetto il mistero verrà risolto.

A causa del lunghissimo arco di tempo coperto dalla storia, i personaggi umani sono diversi nelle varie parti. L’unico a essere presente in tutto il romanzo è il Supercontrollore Karellen perché i Superni hanno una vita molto più lunga di quella degli umani. Arthur C. Clarke usa in particolare alcuni di essi come testimoni dei cambiamenti sulla Terra facendoci conoscere i loro desideri e le loro motivazioni.

La prima parte del romanzo è per molti versi la storia della strana amicizia tra il Segretario Generale dell’ONU Stormgren e il Supercontrollore Karellen. Nonostante la rigida separazione tra loro e i limiti in ciò che Karellen rivela, tra i due c’è un rapporto che va ben oltre i loro ruoli nella politica mondiale. Attraverso la storia del loro rapporto, Arthur C. Clarke racconta la storia della Terra negli anni dopo l’arrivo dei Superni e i cambiamenti che ne conseguono.

Nelle parti successive, Arthur C. Clarke racconta i cambiamenti dell’umanità nel corso dei prossimi secoli. Il tema escatologico diventa sempre più esplicito con la progressiva rivelazione del futuro dell’umanità. Allo stesso tempo, vengono rivelati i segreti dei Superni e il loro ruolo nel destino dell’umanità.

Arthur C. Clarke usa storie di singole persone per raggiungere una dimensione cosmica trascendente. Il destino dell’umanità descritto ne “Le guide del tramonto” è ben diverso da quello a cui personalmente aspiro eppure trovo la visione di questo romanzo molto suggestiva.

In questo romanzo, il sense-of-wonder è dato dalla scala crescente della storia, che parte dal mistero attorno ai Superni per allargarsi sempre di più tra rivelazioni e colpi di scena. Nel corso degli anni, Arthur C. Clarke ha affrontate più volte i temi di “Le guide del tramonto” ma secondo me qui è riuscito a svilupparli al meglio.

È per questi motivi che secondo me “Le guide del tramonto” è il miglior romanzo di Arthur C. Clarke, che pure ne ha scritti altri molto belli che hanno ricevuto vari premi. Nel corso degli anni ci sono stati vari progetti di adattamenti televisivi o cinematografici ma fino a poco tempo fa non se ne era fatto nulla.

Ad un certo punto perfino Stanley Kubrick aveva pensato di trarre un film da “Le guide del tramonto” ma in quel periodo era già stato opzionato per un progetto mai andato in porto. Dato che alla fine Kubrick lavorò con Clarke per creare “2001: Odissea nello spazio” non possiamo neppure lamentarci.

Dopo tanti anni il canale americano SyFy ha prodotto una mini-serie trasmessa alla fine del 2015 in cui però la storia è stata modificata in vari modi. Per quanto riguarda il romanzo, secondo me si tratta di un grande classico che non può mancare nella collezione di chiunque si interessi di Fantascienza.

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