I prigionieri del Caduceo di Ward Moore e Robert Bradford

Urania contenente I prigionieri del Caduceo, Lot e La figlia di Lot di Ward Moore
Urania contenente I prigionieri del Caduceo, Lot e La figlia di Lot di Ward Moore

Il romanzo “I prigionieri del Caduceo” (“Caduceus Wild”) di Ward Moore e Robert Bradford è stato pubblicato per la prima volta nel 1959 a puntate sulla rivista “Science Fiction Stories”. Una nuova versione è stata pubblicata nel 1978. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1618 di “Urania” nella traduzione di Salvatore Proietti. È anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Dopo una guerra batteriologica i medici sono diventati le uniche persone in grado di salvare i sopravvissuti. Per questo motivo, in alcune nazioni hanno finito per prendere il potere e hanno instaurato la Medarchia nel Nord America. Il continente è diventato sostanzialmente un ospedale in cui i cittadini sono Pazienti. I disadattati sono considerati malati e, chiamati Anormali, generalmente vengono tanatizzati.

Tre Anormali intraprendono un lungo viaggio in cui dovranno evitare la polizia della Medarchia per poter sopravvivere. Sono in contatto con gruppi di ribelli che vorrebbero rovesciare il regime ma non è sempre facile capire di chi ci si può fidare. Anche all’interno della Medarchia ci sono varie fazioni perciò la situazione è meno stabile di quanto sembri.

La storia delle pubblicazioni de “I prigionieri del Caduceo” è particolare. Una prima versione venne pubblicata nel 1959 ma nel corso degli anni successivi ci sono stati molti cambiamenti nel mondo e il romanzo venne aggiornato. Questa nuova versione venne pubblicata solo dopo la morte di Ward Moore.

In una nota dell’autore a questa nuova versione, viene citata la collaborazione di Moore e Robert Bradford con la scrittrice Jean Ariss, che però non viene accreditata. Onestamente non conosco le differenze tra le due versioni del romanzo né l’entità dei contributi forniti da Robert Bradford e da Jean Ariss.

Leggendo “I prigionieri del Caduceo” vedo elementi stilistici tipici di Ward Moore. Si tratta di un romanzo “on the road” in cui i protagonisti compiono un lungo viaggio. Moore sosteneva che negli anni ’20 aveva trascorso alcuni anni come vagabondo girando per gli USA e spesso nelle sue storie ci sono personaggi in viaggio.

Le storie di Ward Moore potevano contenere avventura e azione ma spesso sviluppavano anche varie idee. Nel caso di “I prigionieri del Caduceo” esse riguardano il futuro distopico in cui è ambientato. Spesso nel corso della storia ci sono personaggi che discutono sostenendo posizioni diverse.

Al centro di tutto c’è la Medarchia, il regime medico che ha assunto il dominio del Nord America dopo una guerra in cui sono state usate armi batteriologiche. La salute diventa una priorità assoluta ma ben presto ciò dà ai medici un potere quasi assoluto. Il continente si trasforma in un immenso ospedale in cui i cittadini sono diventati Pazienti.

In un regime in cui le prescrizioni mediche costituiscono la legge, il compito principale della polizia è quello di vegliare sulla salute dei cittadini / Pazienti. La salute non riguarda più il benessere generale della persona ma solo un corretto funzionamento “meccanico” del suo corpo.

In un regime in cui la cura dei Pazienti è fuori controllo, chiunque si opponga alle leggi della Medarchia deve avere qualche problema mentale. È un tipo di atteggiamento visto nelle dittature comuniste, in cui i dissidenti vengono considerati malati di mente perché l’ideologia persegue, ovviamente nella teoria, il bene del popolo perciò nessuna persona sana di mente vi si opporrebbe.

Nella Medarchia ci sono gli Anormali, i disadattati, e ci sono quelli che per qualche motivo non possono essere curati. Per loro la soluzione è la tanatizzazione, un eufemismo per uccisione. In questo regime essa viene considerata una soluzione pietosa che permette di evitare ad Anormali e incurabili inutili sofferenze.

Nel corso del loro viaggio, gli Anormali protagonisti de “I prigionieri del Caduceo” incontrano molte persone di vario tipo. Attraverso questi incontri gli autori mostrano le varie fazioni esistenti nella Medarchia che, com’è tipico dei regimi dittatoriali, mostra una facciata monolitica quando in realtà tra le file dei medici ci sono idee diverse e ci sono anche contrasti.

La storia è a volte pesante per l’esposizione delle varie idee e posizioni, soprattutto attraverso dialoghi che possono essere anche lunghi. Questa è certamente una parte interessante del romanzo ma per il modo in cui è strutturato è al tempo stesso la parte migliore e il punto debole.

Il problema secondo me è che non c’è un buon equilibrio tra i momenti di azione con ritmo elevato e quelli di riflessione molto lenti. Alcuni avvenimenti sembrano avere solo lo scopo di condurre i protagonisti in situazioni, e soprattutto incontri, in cui vengono discusse certe idee e posizioni e ciò li rende un po’ forzati.

Alla fine, “I prigionieri del Caduceo” mi pare un romanzo decisamente più interessante per le sue idee che per la storia e i personaggi. Secondo me non è riuscito completamente ma lo consiglio comunque a chi è interessato a distopie e tematiche mediche.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *