The Walking Dead – quinta stagione

Andrew Lincoln nel 2012
Andrew Lincoln nel 2012

Avviso. Questa recensione contiene molti spoiler sulla quinta stagione della serie “The Walking Dead”!

Il 29 marzo (il 30 marzo in Italia) è terminata la quinta stagione della serie “The Walking Dead”.

La quinta stagione è stata prodotta e trasmessa con il formato ormai diventato usuale: 16 episodi dei quali 8 sono stati trasmessi nell’ottobre / novembre 2014 e gli altri 8 nel febbraio / marzo 2015. I record di audience non fanno più notizia e il pubblico è in attesa dello spinoff, che secondo le ultime informazioni sarà intitolato “Fear the Walking Dead”.

La quarta stagione di “The Walking Dead” era finita a Terminus, dove Rick e alcuni membri del suo gruppo si erano resi conto che il posto era abitato da cannibali, che li avevano catturati. La quinta stagione comincia con la lotta brutale di chi non vuole diventare una bestia da macello.

Il cast della quinta stagione di “The Walking Dead” è costituito da:

  • Andrew Lincoln (foto ©Angela George) nel ruolo di Rick Grimes
  • Danai Gurira nel ruolo di Michonne
  • Steven Yeun nel ruolo di Glenn
  • Norman Reedus nel ruolo di Daryl Dixon
  • Chandler Riggs nel ruolo di Carl Grimes
  • Melissa McBride nel ruolo di Carol Peletier
  • Lauren Cohan (foto ©Gage Skidmore) nel ruolo di Maggie Greene
  • Emily Kinney nel ruolo di Beth Greene
  • Chad L. Coleman nel ruolo di Tyreese
  • Sonequa Martin-Green nel ruolo di Sasha
  • Alanna Masterson nel ruolo di Tara Chambler
  • Michael Cudlitz nel ruolo di Abraham Ford
  • Josh McDermitt nel ruolo di Eugene Porter
  • Christian Serratos nel ruolo di Rosita Espinosa
  • Seth Gilliam nel ruolo di Gabriel Stokes

L’episodio iniziale della quinta stagione ha un ritmo forsennato con la lotta per la sopravvivenza del gruppo di Rick. In questo caso, il pericolo non è causato dagli erranti bensì dai cannibali di Terminus. Questo mini-arco narrativo si estende per qualche episodio anche se il gruppo riprende subito a viaggiare, incrociandosi con le avventure successive.

Il gruppo incontra padre Gabriel, uno strano prete che vive in una chiesa e afferma di non aver mai ucciso erranti o persone. Dopo un inizio di stagione molto intenso, si torna a episodi a un ritmo che tende a essere lento, che nuovamente si concentrano spesso sulla psicologia dei personaggi.

Fin dall’inizio, si vede che ciò che il gruppo ha passato sta portando una maggiore oscurità in alcuni dei suoi membri, a cominciare da Rick. Ciò porta anche a frizioni con Abraham, che vuole partire subito per Washington, D.C. con Eugene. In questi episodi, varie sottotrame si intrecciano e comincia anche quella ambientata ad Atlanta, dove Beth si risveglia.

Ad Atlanta, un piccolo gruppo di persone comandate in maniera dittatoriale da alcuni ex poliziotti e in particolare da Dawn si è barricato nel Grady Memorial Hospital. Purtroppo questa trama culmina in uno dei momenti ormai diventati tipici di “The Walking Dead” in cui un personaggio agisce in maniera totalmente idiota. Beth ha la fantastica pensata di usare un paio di forbici per colpire Dawn mentre ha in mano una pistola. Giustamente la conseguenza è che Beth viene ammazzata.

Nella seconda metà della quinta stagione, continuano i cambiamenti in alcuni dei membri del gruppo ma si vedono anche altri effetti di tutto ciò che è successo loro. Tutti soffrono di qualche forma di disturbo da stress post-traumatico e in un’occasione Tyree viene sopraffatto da un errante perché è ormai talmente disturbato che non si accorge neppure che gli sta arrivando alle spalle e non riesce a difendersi.

Questa seconda metà di stagione è però dedicata soprattutto all’arco narrativo di Alexandria, una cittadina che è riuscita a salvarsi dall’invasione di erranti. Aaron, un inviato di Alexandria, deve convincere Rick e il suo gruppo a unirsi alla cittadina e che i suoi abitanti sono amichevoli.

Il gruppo è scettico dopo le esperienze passate con Woodbury e Terminus, ma alla fine va ad Alexandria. La cittadina sembra in effetti una piccola oasi felice ben protetta anche se il recinto che la circonda non sembra particolarmente robusto. Gli abitanti di Alexandria sembrano godersi un’esistenza quasi normale e il contrasto con il gruppo di viaggiatori è notevole.

Rick e gli altri cercano di abituarsi a vivere in una città ma per alcuni è tutt’altro che facile. Alcuni di essi soffrono ancora molto dei traumi subiti mentre al contrario Michonne sembra trovare una sua stabilità. Gli abitanti sembrano spesso impreparati ad affrontare i pericoli che corrono ogni volta che escono dal recinto e tra gli abitanti non tutto funziona al meglio.

All’esterno di Alexandria, oltre ai normali pericoli ci sono alcune cose strane. In particolare, Rick, Carol e Daryl uccidono un errante e scoprono che è “marchiato” con una “W”. Si tratta chiaramente di opera di qualcuno ma non vengono forniti indizi sulla sua identità.

Si arriva al finale di stagione con un momento di crisi provocato da alcuni eventi. Una spedizione alla ricerca di risorse finisce con la morte di Noah e del figlio di Deanna, la leader di Alexandria. Quando Rick scopre che Pete, uno degli abitanti di Alexandria, maltratta la moglie Jessie, decide di affrontare la situazione. Il fatto che Jessie piaccia a Rick scatena la furia dell’uomo, che finisce per affrontare Pete. Solo l’intervento di Michonne gli impedisce di ucciderlo.

Lauren Cohan nel 2013
Lauren Cohan nel 2013

La stagione finisce con il meglio e il peggio di “The Walking Dead”. La storia di Rick è la più prevedibile e viene portata avanti senza alcuna sottigliezza. C’è Gabriel che dà segni di squilibrio, lascia il cancello di Alexandria aperto e nessuno se ne accorge. C’è Glenn che, pur ferito e disarmato, riesce a salvarsi da un attacco di un gruppo di erranti ma non ci fanno vedere come.

C’è di buono che forse c’è stato un reale sviluppo di almeno qualche personaggio, ad esempio Daryl, parte di quella che secondo me è stata la sottotrama più interessante degli ultimi episodi di questa stagione. Ha incontrato Morgan, un personaggio che ogni tanto rispunta nel corso della serie, e soprattutto si è imbattuto in una trappola di quello che presumibilmente sarà il nemico della prossima stagione.

Secondo me, la quinta stagione di “The Walking Dead” è stata complessivamente migliore della quarta. Pur con tutti i difetti ormai parte integrante di questa serie, ha avuto meno episodi pseudo-introspettivi e un po’ più azione, anche se non sempre di qualità eccezionale. Le critiche mosse alla serie sono giuste ma credo che ci siano speranze per la sesta stagione e per lo spinoff.

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