È un successo il test suborbitale del razzo vettore indiano GSLV Mk. 3

Il razzo vettore razzo vettore GSLV Mk. 3 sulla piattaforma di lancio (Foto cortesia ISRO. Tutti i diritti riservati)
Il razzo vettore razzo vettore GSLV Mk. 3 sulla piattaforma di lancio (Foto cortesia ISRO. Tutti i diritti riservati)

Poche ore fa l’ISRO, l’agenzia spaziale indiana, ha compiuto il primo test di lancio del nuovo razzo vettore Geosynchronous Satellite Launch Vehicle Mark III, conosciuto anche semplicemente come GSLV-III, LVM3 oppure GSLV Mk. 3. Questo test è durato circa venti minuti dato che si trattava solo di un volo suborbitale. Il risultato è un successo anche se le analisi dei dati registrati e della capsula CARE andranno effettuate successivamente.

Il razzo vettore GSLV Mk. 3 non va confuso con il GSLV lanciato con successo all’inizio del 2014. Entrambi i razzi sono stati progettati per trasportare carichi fino all’orbita geosincrona ma tra i due ci sono parecchie differenze. Il GLSV è un’evoluzione del vecchio razzo vettore PSLV con l’aggiunta di booster a propellente liquido e soprattutto di un quarto stadio criogenico. Lo sviluppo di quest’ultimo è stato complesso ed è il motivo per cui questo razzo è ancora in fase sperimentale. Il razzo GSLV Mk. 3 ha uno stadio principale a propellente liquido invece che solido, due booster molto grossi a propellente solido e uno stadio superiore criogenico.

Il funzionamento del razzo vettore GSLV Mk. 3 durante i lancio è inusuale, anche rispetto agli altri razzi vettori indiani. Infatti, generalmente il primo stadio è lo stadio principale, costituito dalla parte inferiore del razzo e gli eventuali booster servono ad assicurare una spinta extra. In questo caso invece i booster sono così grossi perché costituiscono il primo stadio e sono gli unici a fornire la spinta al decollo e nella prima parte del volo. Lo stadio principale costituisce il secondo stadio perciò non entra in funzione al decollo ma solo dopo l’esaurimento del propellente dei booster.

Questo è stato un test suborbitale in cui lo stadio superiore costituito dallo stadio criogenico non è stato attivato perché è ancora in fase di sviluppo. I ritardi accumulati con vari lanci falliti di varie versioni del precedente modello di razzo GSLV hanno provocato un rallentamento nel programma di test del GSLV Mk. 3. L’ISRO prevede di completare e testare la versione dello stadio criogenico per il nuovo razzo vettore nel corso del 2015.

Rendere operativo il razzo vettore GSLV Mk. 3 permetterà all’India di lanciare satelliti di grosse dimensioni in un’orbita geostazionaria ampliando i servizi di lancio offerti dall’ISRO in un mercato molto ricco e in espansione. Tuttavia, stimolata anche dalla rivalità con la Cina, l’India ha cominciato a sviluppare anche un programma spaziale con astronauti. Per questo motivo, in questo test il carico era un CARE (Crew Module Atmospheric Re-entry Experiment), un veicolo di test dei prototipi del veicolo orbitale in fase di sviluppo da parte dell’ISRO per portare un giorno i propri astronauti in orbita.

Lo scopo era quello di testare i sistemi di rientro del CARE. Questa navicella dall’aspetto simile ai Mercury americani è stata rallentata da un sistema di paracadute fino al suo ammaraggio nel Golfo del Bengala. Da questo punto di vista, il test è stato simile a quello della navicella Orion effettuato nei giorni scorsi dalla NASA.

Ora l’ISRO deve riuscire a completare lo sviluppo dello stadio criogenico per poter procedere ad un test completo del razzo vettore GSLV Mk. 3. Per quanto riguarda il programma con astronauti, la situazione è più complicata perché non è chiaro quando le tecnologie necessarie saranno pronte. Se le cose andranno bene, i primi astronauti indiani potrebbero volare nel prossimo decennio.

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