Facebook lancia la nuova versione della piattaforma pubblicitaria Atlas

Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg
Il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg

Ieri Facebook ha presentato ufficialmente la nuova versione di Atlas, la piattaforma pubblicitaria che, stando alle informazioni fornite, è stata completamente rinnovata per affrontare le sfide del marketing odierno. L’obiettivo è quello di raggiungere le persone sui vari dispositivi e colmare il divario esistente tra le “impression” on line e gli acquisti off line.

Atlas Solutions è un’azienda che apparteneva a Microsoft ed è stata acquistata nel febbraio 2013 per una cifra attorno ai 100 milioni di dollari, diventando una sussidiaria di Facebook. Il social network fondato e diretto da Mark Zuckerberg (foto ©Guillaume Paumier) aveva spiegato l’operazione con il fatto che oggi il marketing on line è molto più complesso rispetto a solo pochi anni fa e Atlas Solutions è un leader nella gestione delle campagne di marketing e nella loro misurazione per gli addetti ai lavori.

La sostanza è che Facebook vuole offrire ai suoi inserzionisti la possibilità di gestire le campagne pubblicitarie in maniera mirata, connettendole agli interessi degli utenti. Nel passato, le pubblicità mirate si affidavano tipicamente i cookie per il tracciamento ma questo metodo è sempre meno completo e preciso. Il problema è soprattutto nei dispositivi mobili, usati da una fetta sempre più grande di utenti per navigare su Facebook e non solo.

Il nuovo Atlas dovrebbe offrire pubblicità legata al tracciamento delle attività degli utenti, in particolare su Facebook. Banalmente, se date il Like ad una pagina, già in passato vi poteva capitare di vedere pubblicità legate a prodotti di quel tipo. In futuro questo concetto sarà ancora più esteso, non solo su Facebook.

Instagram, acquistato da Facebook nell’aprile del 2012, sarà da subito incluso tra i siti che useranno la nuova piattaforma Atlas. Altri partner hanno già stretto accordi e sicuramente ne arriveranno altri. L’obiettivo di Facebook è sfidare Google, il leader della pubblicità on line.

In tutto ciò non può essere ignorato il problema della privacy. Facebook ha dichiarato che gli utenti rimarranno sempre anonimi nelle statistiche fornite agli inserzionisti. Possiamo fidarci? La scarsa trasparenza mostrata spesso nel passato dal social network, con conseguenti polemiche, spinge alla prudenza. Intanto, cerchiamo di essere consapevoli del fatto che ciò che facciamo su Internet in genere è tutt’altro che riservato.

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