September 2014

Ieri Facebook ha presentato ufficialmente la nuova versione di Atlas, la piattaforma pubblicitaria che, stando alle informazioni fornite, è stata completamente rinnovata per affrontare le sfide del marketing odierno. L’obiettivo è quello di raggiungere le persone sui vari dispositivi e colmare il divario esistente tra le “impression” on line e gli acquisti off line.

Volume contenente La guglia di sangue e I giorni di Turchese di Alastair Reynolds (edizione britannica)

Il romanzo breve “La guglia di sangue” (“Diamond Dogs”) di Alastair Reynolds è stato pubblicato per la prima volta nel 2001. In Italia è stato pubblicato da Perseo Libri all’interno del n. 73 (115) di “Nova SF*” nella traduzione di Arnaldo Dabbene e con il suo titolo originale da Mondadori all’interno del n. 1697 di “Urania” nella traduzione di Francesca Noto.

A Chasm City, Richard Swift viene contattato dal suo vecchio amico Roland Childe, che era dato per morto da oltre un secolo e mezzo. Non ha neppure il tempo di riprendersi dalla sorpresa che Roland gli propone di far parte di un gruppo che vuole esplorare una struttura artificiale aliena, la “guglia di sangue”, una misteriosa torre trovata su un pianeta lontano.

Richard incontra gli altri membri del gruppo, tra i quali c’è la sua ex moglie Celestine, che però lui non ricorda perché si è fatto bloccare le memorie del periodo del loro matrimonio. Essi viaggiano fino al pianeta dov’è sita la struttura, attorno alla quale ci sono i resti di altri esploratori. La guglia contiene una serie di stanze e in ognuna c’è un test che richiede una risposta per accedere alla stanza successiva. Una risposta sbagliata provoca una reazione violenta da parte della struttura.

Le aree dell'Antartide in cui lo scioglimento dei ghiacci ha provocato un calo della forza di gravità locale (Immagine DGFI/Planetary Visions)

La missione del satellite GOCE (Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer) dell’ESA è terminata l’anno scorso ma come sempre in questi casi i dati raccolti continuano ad essere analizzati. In questo caso, le accuratissime misurazioni delle variazioni gravitazionali sulla superficie della Terra hanno permesso di analizzare anche lo scioglimento dei ghiacci in Antartide negli anni scorsi.

Immagine dell'atmosfera marziana ottenuta dallo strumento IUVS della sonda spaziale MAVEN (Immagine Laboratory for Atmospheric and Space Physics, University of Colorado; NASA)

Nel corso dell’ultima settimana, due sonde spaziali sono entrate con successo in orbita attorno al pianeta Marte, l’americana MAVEN e l’indiana MOM, informalmente conosciuta come Mangalyaan. Sia la NASA che l’ISRO, l’agenzia spaziale indiana che ormai comincia ad essere ben conosciuta nel mondo, hanno cominciato subito le operazioni di test delle loro sonde, che hanno inviato le prime immagini del pianeta rosso.

Barry Wilmore, Alexander Samokutyaev e Yelena Serova durante una conferenza stampa prima del lancio (Foto NASA/Aubrey Gemignani)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz TMA-14M è partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, e dopo meno di sei ore ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con a bordo l’astronauta americano Barry Wilmore e i cosmonauti Alexander Samokutyaev e Yelena Serova. La Soyuz ha utilizzato la traiettoria veloce usata normalmente. C’è stato un problema ai pannelli solari della navicella, che non si sono dispiegati correttamente dopo l’entrata in orbita, ma è stato risolto dopo l’attracco alla Stazione perciò non ci saranno ripercussioni.