Red: la caduta di Linda Nagata

Red: la caduta di Linda Nagata
Red: la caduta di Linda Nagata (edizione americana)

Il romanzo “Red: la caduta” (“Going Dark”) di Linda Nagata è stato pubblicato per la prima volta nel 2015. È il terzo libro della trilogia The Red e segue “Red: il processo“. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 41 di “Urania” Jumbo nella traduzione di Francesca Noto.

James Shelley ha abbandonato tutto per far parte di una squadra non ufficiale e non riconosciuta che conduce operazioni segrete per sventare possibili minacce globali. I loro obiettivi sono indicati da Red, che dovrebbe fornire le informazioni necessarie a colpire gli obiettivi nel modo più efficace.

Quando una missione si rivela piena di imprevisti, Shelley e la sua squadra si trovano in una situazione complicata. Quello che dovrebbe essere un laboratorio dove sviluppano armi biologiche sembra invece avere scopi ben diversi. I problemi alla via di fuga della squadra portano a serie conseguenze che lasciano dubbi sulle informazioni fornite da Red. Si tratta di una prova che non ci si può fidare di Red.

Il libro finale della trilogia di Red espande ancora la storia raccontata in prima persona da James Shelley. Dopo la centralità della parte politica del secondo libro, il terzo è concentrato sull’elemento di fantascienza militare, che Linda Nagata sviluppa a modo suo. Ciò significa che ci sono missioni piene di azione e pericoli per i personaggi ma anche molto altro.

Temi etici e morali sono stati inclusi nella trilogia Red fin dall’inizio in vari modi, legati alle differenti parte della società futura sviluppata da Linda Nagata. In “Red: la caduta”, sono legati alle missioni della squadra di James Shelley in quella che lui stesso definisce una guerra non lineare. Si tratta di una guerra non convenzionale in cui lo scontro non è tra nazioni bensì tra fazioni che non sono limitate da confini geografici con alleanze che si formano e si rompono in continuazione. È uno scenario ben poco fantascientifico, nel senso che ci sono situazioni reali a cui Linda Nagata ha potuto ispirarsi.

In tutto ciò, la figura di Red rimane sullo sfondo e ciò è a volte deludente. Shelley discute varie volte con altri personaggi della natura di quest’intelligenza artificiale ma anche alla fine rimangono più dubbi che certezze. Le ambiguità presenti anche nelle missioni della squadra sono per certi versi inevitabili in una storia raccontata in prima persona in cui il lettore sa ciò che il narratore sa. Shelley scopre solo una parte della verità e ha sospetti su altre parti ma le sue conoscenze su tutto ciò che è legato a Red rimangono parziali.

Anche la storia personale di Shelley rimane in qualche modo incompleta con un finale della trilogia che non è esattamente una conclusione. Forse Linda Nagata ha voluto lasciare quella storia ancora aperta a possibili altri libri ma ciò può lasciare in alcuni lettori qualche insoddisfazione.

In un romanzo in cui l’azione è a volte l’elemento principale, rimangono le tante ambiguità etiche e morali che hanno caratterizzato tutta la trilogia. James Shelley è il primo a chiedersi se sta combattendo per la i buoni e i dubbi riguardanti Red non fanno che aumentare quelle ambiguità. Lui e gli altri membri della sua squadra dovrebbero affrontare quelle che nel romanzo vengono chiamate minacce esistenziali ma ciò che succede nella missione iniziale mostra come le loro azioni possano avere ramificazioni complesse.

Alla fine della trilogia, ci può anche stare che le risposte siano limitate nel senso che Linda Nagata ha creato uno scenario futuro ispirato per molti versi al presente e al recente passato in cui le persone comuni conoscono solo una parte degli eventi che viene resa pubblica. Ognuno deve decidere quanto possa fidarsi delle dichiarazioni ufficiali e immaginare quali azioni segrete siano state compiute da governi e fazioni che possono essere più o meno influenti. Secondo me, “Red: la caduta” è un finale della trilogia imperfetto ma se i libri precedenti vi hanno fatto riflettere, credo che valga la pena di leggere anche questo.

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