Un domani per la Terra di Nancy Kress

Un domani per la Terra di Nancy Kress (edizione americana)
Un domani per la Terra di Nancy Kress (edizione americana)

Il romanzo “Un domani per la Terra” (“Terran Tomorrow”) di Nancy Kress è stato pubblicato per la prima volta nel 2018. È il terzo libro della trilogia Yesterday’s Kin e segue “Se ci sarà un domani“. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1691 di “Urania” nella traduzione di Lia Tomasich.

L’astronave Ritorno riporta i terrestri sul loro pianeta assieme ad alcuni abitanti di Mondo. Tuttavia, a causa della dilatazione temporale che avviene durante i viaggi, al loro arrivo sono trascorsi ormai ventotto anni dalla loro partenza. Durante quegli anni, le cose sulla Terra sono cambiate più di quanto i viaggiatori potessero immaginare.

Una guerra batteriologica scatenata da estremisti ecologisti ha causato la morte del 96% degli esseri umani. I sopravvissuti sono ancora in guerra e la dottoressa Marianne Jenner scopre che suo nipote Jason Jenner è un colonnello al comando di una delle rare basi militari esistenti in quelli che erano gli USA. L’arrivo dell’astronave potrebbe influenzare una situazione già instabile.

“Un domani per la Terra” conclude la trilogia Tomorrow’s Kin riportando la narrazione sula Terra dopo che il secondo romanzo, “Se ci sarà un domani”, era ambientato sul pianeta Mondo, abitato dai discendenti di umani trasportati lì molti millenni prima da sconosciuti.

La prima parte di “Un domani per la Terra” mostra la situazione sulla Terra post-apocalittica con le varie fazioni in lotta. Non è esattamente un bentornato per i viaggiatori e c’è chi è ostile verso quelli nativi di Mondo perché l’arrivo della spedizione originale da quel pianeta aveva rappresentato l’inizio di una serie di eventi che avevano portato alla guerra batteriologica.

Questa prima parte è anche quella che mi ha lasciato freddo. I toni sono davvero cupi con la civiltà umana che sopravvive a malapena, anche grazie alle tecnologie aliene offerte dalla prima spedizione arrivata da Mondo. In realtà, viene detto ben poco sulla situazione a livello globale limitando le informazioni a una parte di quelli che erano gli USA. La “caduta” è anche interiore, nel senso che i sopravvissuti spesso cedono agli istinti più negativi.

In una situazione post-apocalittica, Jason Jenner, che può essere considerato il protagonista principale del romanzo, deve cercare di difendere la sua base dagli attacchi. È una situazione che per lui è logorante e per di più litiga spesso col fratello Colin, che fa parte di un gruppo che vorrebbe tornare a una civiltà pretecnologica. Il ritorno di sua nonna assieme alle altre persone a bordo dell’astronave Ritorno complicano ancor di più la situazione. Sarà l’ambientazione post-apocalittica con le sue conseguenze davvero pesanti ma stavolta non sono riuscito ad apprezzare davvero i vari punti di vista offerti da diversi personaggi importanti mentre di solito è uno degli elementi che apprezzo maggiormente nelle opere di Nancy Kress.

La seconda parte del romanzo è per me più stimolante. Nancy Kress comincia a sviluppare idee scientifiche che hanno varie ramificazioni le quali finiscono per avere conseguenze perfino superiori a quelle esplorate nei romanzi precedenti della trilogia. Ho già letto idee simili in romanzi di Greg Bear ma mi sono comunque sembrate intriganti.

Il finale include alcuni colpi di scena che mi hanno convinto ben poco. In generale mi sembrano deboli, con la conseguenza che la trilogia finisce in modo un po’ moscio. La teoria sull’identità di chi c’è dietro l’origine della popolazione di Mondo viene presentata ma lasciando la questione aperta, quasi che la stessa Nancy Kress si sia resa conto che non fosse una grande idea.

Sinceramente, speravo di meglio per il finale della trilogia. “Un domani per la Terra” ha ancora alcune parti interessanti ma probabilmente bisogna apprezzare storie post-apocalittiche per trovarlo davvero bello. L’opinione complessiva dipende anche dalla reazione individuale ai colpi di scena finali. Se avete già letto i primi due libri della trilogia tanto vale finirla.

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