Twitter annuncia l’eliminazione degli account inattivi ma promette il salvataggio degli account di utenti deceduti

Schermata con le nuove norme sugli account inattivi di Twitter
Schermata con le nuove norme sugli account inattivi di Twitter

Twitter ha modificato le norme di utilizzo e ora richiede di effettuare l’accesso almeno ogni 6 mesi. In caso di prolungata inattività, gli account verranno rimossi ma ciò avverrà gradualmente in un’operazione che potrebbe avvenire nel corso di vari mesi. La data di scadenza per essere certi di non finire sotto la mannaia di Twitter è l’11 dicembre e da quel giorno chi utilizza poco questo servizio ma vuole conservare il proprio account dovrà ricordare almeno di accedervi. Le prime proteste sono arrivate in particolare riguardo a profili di persone morte e un nuovo tweet da parte del servizio di assistenza ha avvisato che l’eliminazione non comincerà prima che abbiano trovato una soluzione.

Gli utenti che fanno uno scarso utilizzo di Twitter dovrebbero ricevere presto un’e-mail, se non l’hanno già ricevuta, in cui vengono avvisati che devono accedere al loro account e seguire le istruzioni mostrate prima dell’11 dicembre, 2019, altrimenti il loro account verrà rimosso da Twitter. L’operazione avrà una gestione “geografica”, nel senso che per ora riguarderà gli account di utenti nell’Unione Europea, anche per problemi legati alle norme comunitarie riguardanti la privacy, quelle del cosiddetto GDPR.

Per Twitter, i numeri importanti sono costituiti dagli utenti attivi, giornalmente e mensilmente. Ciò significa che quest’operazione di pulizia non avrà conseguenze negative su questo social. D’altra parte, chi viene seguito da questi account inattivi perderà follower nel momento in cui essi verranno eliminati. Si tratta solo di un calo puramente aritmetico perché un utente inattivo non clicca sui link, non dà cuoricini e non commenta perciò non porta “engagement”, che costituisce la vera utilità.

Dopo quest’annuncio sono arrivati i commenti e in particolare le proteste riguardanti l’eliminazione di account appartenenti a persone decedute. Sui media britannici ha avuto risalto la voce di Brendan Cox, vedovo della deputata Jo Cox, uccisa nel 2016 da un estremista di destra, il quale vorrebbe mantenere i tweet della moglie per poterli mostrare ai loro due figli. Altri casi di persone morte sono stati al centro di proteste e hanno convinto i dirigenti di Twitter a creare un modo per salvare questi account così i parenti non saranno costretti ad accedervi periodicamente se hanno la password.

Twitter è da tempo al centro di controversie riguardanti il cyberbullismo e viene considerato da molti in decadenza. La pulizia di account inattivi è uno dei passi che i dirigenti intendono seguire per migliorare l’esperienza di utilizzo degli utenti attivi. La speranza è di attirare nuovi utenti, che potrebbero scegliere nomi utenti che al momento sono di utenti inattivi. Assieme ad altre novità in fase di studio o di test, potrebbe aiutare Twitter a recuperare utenti attivi e reputazione.

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