Doom venne lanciato 20 anni fa

Schermata dall'inizio del livello segreto di Doom
Schermata dall’inizio del livello segreto di Doom

Il 10 dicembre 1993 id Software rese disponibile il videogioco per MS-DOS “Doom” in versione shareware sulla prima di una serie di BBS e su un server ftp dando inizio ad una delle storie più leggendarie nella storia dei videogiochi. La versione shareware comprendeva solo il primo episodio, intitolato “Knee-Deep in the Dead”, mentre la versione commerciale messa in vendita includeva altri due episodi: “Shores of Hell” e “Inferno”.

“Doom” venne creato in seguito al successo ottenuto l’anno precedente da “Wolfenstein 3D“. Il motore grafico rappresentò un notevole passo in avanti rispetto a quel videogame ma le basi sono le stesse: si tratti di un FPS, ovvero è giocato da una prospettiva in prima persona perciò l’esperienza dell’azione avviene attraverso gli occhi del protagonista.

In “Doom”, il giocatore ha il ruolo di un marine spaziale in servizio su Marte. Quando qualcosa di veramente brutto succede, si trova da solo a dover affrontare orde di mostri di vario tipo su Phobos. In un’avventura tra la fantascienza e l’horror, il giocatore deve passare attraverso una serie di livelli utilizzando varie armi che trova qua e là con le munizioni anch’esse raccolte.

I pericoli non sono costituiti solo da mostri assortiti ma anche da trappole di vario tipo. D’altra parte, il giocatore può trovare kit medici, corazze e altri oggetti che forniscono temporaneamente abilità speciali che possono essere utili nel combattimento contro i nemici. Tra le armi disponibili, anche se solo nel terzo episodio del gioco, c’è il BFG 9000, considerato una delle armi più iconiche nella storia dei videogiochi.

Il successo di “Doom” fu immediato per vari motivi. Il gioco era eccezionale per l’epoca e aveva possibilità che ne esaltavano la giocabilità. Esso fu uno dei primi videogiochi che includevano la modalità multiplayer, che permetteva di avere partite con fino a quattro giocatori in rete locale oppure due collegati via modem o con un cavo null modem.

Un altro motivo del grande successo di “Doom” fu la sua possibilità di modificarlo ed espanderlo tramite programmi scritti appositamente da vari appassionati. Intelligentemente, la id Software non si oppose a queste pratiche, chiedendo solo che venissero applicate alla versione commerciale del gioco e non a quella shareware.

Gli hacker di tutto il mondo cominciarono a creare utility varie e ciò determinò la nascita di un ecosistema attorno a “Doom” con modifiche a elementi del gioco. Soprattutto, ci fu la proliferazione dei file WAD, che contenevano nuove mappe la cui diffusione aumentò ulteriormente la popolarità del gioco.

Come “Wolfenstein 3D”, anche “Doom” fu al centro di controversie per il livello di violenza contenuto nel gioco, perfino maggiore che nel suo predecessore. Anche l’utilizzo di simbologia magica, considerata satanica in maniera sommaria, contribuì alle polemiche. Alla fine, tutto ciò fu solo altra pubblicità.

Il successo di “Doom” portò alla produzione di un seguito, “Doom II: Hell on Earth” nel 1994, che rifinì gli elementi della prima versione. Personalmente, ammetto di essere legato più al seguito che al primo “Doom”. Negli anni successivi, vennero prodotti vari “mission pack”: “The Ultimate Doom” del 1995, cioè una versione di “Doom” con un quarto episodio, “Master Levels for Doom II” nel 1995 e “Final Doom” nel 1996.

Le varie versioni e seguiti di “Doom” vennero portate anche su altre piattaforme, a cominciare da Windows e Mac OS ma anche varie console per giochi. Quando il motore grafico venne rilasciato come open source, il gioco venne portato su altre piattaforme ancora, a cominciare da Linux.

Le grandi novità arrivarono nel 2004, quando venne rilasciato “Doom 3”, sostanzialmente un reboot del gioco che però utilizzava un motore grafico molto più avanzato. Nonostante qualche critica, anche questa nuova versione del gioco fu un successo. Circa un anno fa venne rilasciato “Doom 3 BFG Edition“, che celebra la leggenda di questa serie di giochi.

La fama di “Doom” ha raggiunto livelli tali che nel corso degli anni è stato adattato in un libro a fumetti, quattro romanzi, un gioco da tavolo e un film. Onestamente non me ne sono mai interessato perché per me “Doom” è una serie di videogiochi con l’adrenalina che scorre mentre affronto i mostri in una serie di mappe e in altri formati non è la stessa cosa.

Quest’anniversario arriva mentre c’è anche l’attesa per “Doom 4”. La sua storia sta diventando complicata perché John Carmack aveva accennato alla sua produzione già nel 2007 e l’annuncio era arrivato nel 2008. L’anno scorso è stato rivelato che a causa di vari problemi lo sviluppo è stato ricominciato nel 2011. Utilizzerà il motore id Tech 5, quello di “Rage” per intenderci.

È difficile capire quando verrà rilasciato “Doom 4” ma il nome “Doom” è già stato reso leggendario dalle prime versioni del gioco. Enormi progressi tecnologici sono stati fatti in questi 20 anni e il realismo delle ultime versioni è diventato incredibile ma all’epoca “Doom” e “Doom II” erano qualcosa di straordinario, tanto da rimanere nella storia dei videogiochi.

Schermata dall'ultimo livello del primo episodio di Doom
Schermata dall’ultimo livello del primo episodio di Doom

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