Il romanzo “La Colonia dei Micronauti” (“The Microcolony”) di Gordon Williams è stato pubblicato per la prima volta nel 1979. È il secondo libro della trilogia dei Micronauti e segue “Micronauti in Giardino“. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 847 di “Urania” e all’interno del n. 99 di “Millemondi” nella traduzione di Beata Della Frattina.
Quando David Gudenian si apparta per avere un po’ di intimità con Magda Hoessner in un tunnel che pochissimi conoscono, scopre che una volpe è pericolosamente vicina alla colonia. Decide di rischiare una punizione rivelando il pericolo ma il suo avvertimento non viene preso in considerazione e rischia di fare una brutta fine.
Vista la situazione, David Gudenian decide di ribellarsi e scappa assieme ad altre persone che erano prigioniere per varie violazioni delle regole della colonia dopo aver ritrovato Magda. Il nuovo gruppo deve avventurarsi in un territorio selvaggio mentre nella colonia c’è uno scontro di potere. La scoperta che Magda è la donna più importante della colonia cambia tutto.
“La Colonia dei Micronauti” continua la storia dell’esperimento di miniaturizzazione di esseri umani iniziata nel primo libro. È passato un po’ di tempo da quegli eventi ma è meglio conoscerli assieme ad alcuni personaggi importanti. Gordon Williams aveva presentato un mondo sovrappopolato in preda a forti tensioni sociali. La situazione è ulteriormente peggiorata e neppure il pugno di ferro usato dalle autorità riesce più a mantenere legge e ordine in molte aree del mondo.
L’esperimento segreto al centro del primo libro è stato scoperto dalle autorità mondiali, che hanno deciso di allargarlo. Umani 35 volte più piccoli del normale possono smettere di preoccuparsi di rischiare la fame, soprattutto se non sono schizzinosi e accettano di includere insetti e lombrichi nel menu. Tuttavia, quante persone sono disposte a diventare parte del nuovo esperimento esteso quando ci sono ancora molte domande che attendono risposte?
Alcuni dei protagonisti de “La Colonia dei Micronauti” erano già presenti nel primo libro mentre altri sono nuovi personaggi. La nuova colonia è formata da un miscuglio davvero eterogeneo di persone dato che spesso si sono unite all’esperimento senza sapere davvero cosa ciò comportasse. Ne conseguono forti tensioni tra diversi gruppi di coloni che finiscono per trasformare quello che doveva essere il seme di una nuova società in una sorta di campo di concentramento.
Più che mai, i micronauti che partecipano all’esperimento formano un microcosmo ma sembrano aver portato al suo interno tutti i problemi già esistenti nel mondo. Certi contrasti tra politici e scienziati riecheggiano quelli visti a livello globale nel primo libro. Lotte per il potere all’interno della microcolonia rischiano di far fallire completamente l’esperimento.
In realtà, le motivazioni dei vari personaggi e i loro piani non vengono spiegati in modo approfondito. Gordon Williams usa i contrasti per creare tensioni tra i personaggi e far procedere la trama, anche con molta azione. L’autore fa qualche considerazione sui possibili sviluppi a livello sociale della microcolonia ma sarebbe servito un romanzo molto più lungo per approfondire le varie questioni. Non aiuta il fatto che i personaggi tendono a non ispirare simpatia per cui il lettore potrebbe non essere molto interessato alle loro idee.
Nonostante tutto ciò, l’esperimento mantiene la sua importanza per dare un futuro all’umanità in un mondo in cui le risorse sono sempre più scarse. Mantiene anche i pericoli a cui sono esposti umani miniaturizzati e anzi la presenza di una volpe li rende perfino maggiori rispetto al primo libro.
Complessivamente, “La Colonia dei Micronauti” funziona soprattutto per i pericoli che corrono i protagonisti e per le tensioni generate anche dai contrasti tra personaggi. Quelli che dovrebbero essere spunti di riflessione hanno uno sviluppo molto limitato ma per chi ciò non costituisce un problema questo romanzo può essere una lettura piacevole.