Ci ha lasciati il 9 maggio scorso il leggendario regista, produttore e attore Roger Corman (Foto ©Angela George).
Roger Corman nacque il 5 aprile 1926 a Santa Monica, in California. Studiò all’Università di Stanford ma tra il 1944 e il 1946 prestò servizio nella Marina militare americana. Nel 1947 si laureò in ingegneria industriale ma lavorò solo alcuni giorni come ingegnere perché si rese conto che non voleva fare quel tipo di mestiere e invece cominciò subito a dedicarsi al cinema.
Negli anni ’50, Roger Corman cominciò a lavorare nel mondo del cinema con ruoli minori, inizialmente smistando la posta per poi arrivare alla revisione di sceneggiature. Sfruttò la possibilità di avere una borsa di studio come veterano della II Guerra Mondiale per studiare letteratura inglese all’Università britannica di Oxford e per qualche tempo visse a Parigi.
Quanto tornò negli USA, Roger Corman riprese a lavorare nel mondo del cinema e occasionalmente della televisione. Il primo film che produsse fu “Monster from the Ocean Floor” del 1954. Fu l’inizio di una carriera che lo rese celebre come pioniere delle produzioni indipendenti a basso budget. Il suo esordio alla regia avvenne con “Cinque colpi di pistola” (“Five Guns West”) del 1955.
Dopo aver prodotto e diretto film di vari generi, Roger Corman divenne famoso per l’adattamento di opere di Edgar Allan Poe, a partire dal 1960 con “I vivi e i morti” (“House of Usher”). Erano film prodotti con Richard Matheson come sceneggiatore e Vincent Price come protagonista.
Per decenni, Roger Corman ha lavorato soprattutto come produttore accreditato in oltre 500 film in una carriera lunghissima che è stata anche oggetto di libri dedicati a un uomo la cui importanza per il mondo del cinema non è mai sottolineata a sufficienza. Tra le altre cose, ha aiutato a lanciare la carriera di registi diventati poi celebri, da Martin Scorsese a Francis Ford Coppola e attori diventati stelle tra le più grandi di Hollywood, da Jack Nicholson a Robert De Niro.
Nel 2009, Roger Corman ha ricevuto un premio Oscar onorario alla carriera. È solo un piccolo omaggio per un uomo che è apprezzato da decenni per le sue produzioni. La sua influenza su generazioni di registi dimostra quanto sia stato un maestro di cinema, un artigiano capace di creare film di qualità con mezzi limitati.
