Un nuovo sequenziamento del DNA del caffè arabica migliora la comprensione delle sue caratteristiche

Frutti di caffè arabica
Frutti di caffè arabica

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta i risultati di un nuovo sequenziamento del DNA del caffè arabica (Coffea arabica, foto dei frutti “Forest & Kim Starr) che ha permesso di individuare varie aberrazioni e diversità genetiche. Un team di ricercatori dell’Università di Udine e dell’Istituto di Genomica applicata (Iga) della città friulana hanno usato le più avanzate tecniche genetiche per ottenere dettagli superiori a quelli delle analisi condotte negli anni scorsi. C’è uno scopo commerciale perché questo studio genetico è stato condotto in collaborazione con Illycaffè e Lavazza ma è importante conoscere in profondità il DNA del caffè arabica anche per fronteggiare i pericoli derivanti da malattie e cambiamenti climatici.

Quasi esattamente sette anni fa venne annunciato il primo sequenziamento pubblico del DNA del caffè arabica, la specie dominante nella produzione della bevanda. Questa specie è un ibrido tra le specie Coffea canephora, conosciuto comunemente come robusta, e Coffea eugenioides perciò il suo DNA è formato da quattro set di cromosomi. Ciò ha aumentato la complessità dell’analisi genetica e dei risultati ottenuti negli anni scorsi. Sequenziamenti rimasti riservati potrebbero essere stati condotti da aziende del settore.

Michele Morgante, del Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine e Gabriele Di Gaspero dell’Iga hanno coordinato questo nuovo studio. Il sequenziamento è stato condotto su 174 campioni appartenenti a diverse specie del genere Coffea costituiti soprattutto da ceppi della specie arabica e robusta ma anche uno dell’altra specie progenitrice Coffea eugenioides.

I risultati dei sequenziamenti hanno mostrato che la diversità genetica è generalmente molto bassa nel caffè arabica ed è concentrata soprattutto in varietà, nel gergo agronomico chiamate cultivar, del cosiddetto ibrido di Timor, conosciuto anche come Timor arabica. Si tratta di un ibrido nato sponteaneamente a Timor Est da un nuovo incrocio dell’arabica con la specie progenitrice robusta.

I ricercatori hanno anche trovato alcune aberrazioni genetiche che sembrano contribuire alla diversità all’interno della specie Coffea arabica ma anche alla sua resistenza alle malattie. Si tratta di caratteristiche interessanti, anche pensando che generalmente le aberrazioni genetiche sono negative per una specie, dato che di solito si tratta di mutazioni alla base di malattie genetiche o che comunque lasciano la specie vulnerabile a malattie.

La conoscenza approfondita delle caratteristiche genetiche del caffè arabica è importante per i produttori della bevanda per ottenere sapori diversi ma anche per tutelarne il futuro. La sua resistenza alle malattie è un tratto decisamente positivo ma anche per cercare di adattarla ai cambiamenti climatici.

Altri ricercatori hanno già esaminato le possibili conseguenze di siccità e altri problemi legati al clima, ad esempio in un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Plants” nel dicembre 2022 in cui veniva proposto un passaggio al caffè della Liberia (Coffea liberica). Questioni commerciali e scientifiche si mescolano in studi che devono tenere conto anche dei gusti dei consumatori.

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