Nei giorni scorsi alla 25^ Plant and Animal Genome Conference tenuta a San Diego sono stati presentati i dettagli del sequenziamento del DNA del caffè arabica, specie Coffea arabica. Tra le specie di caffè è quella dominante nella produzione della bevanda costituendo circa il 70%. Un team di ricercatori della University of California, Davis (UC Davis) ha compiuto il primo sequenziamento pubblico allo scopo di contribuire al miglioramento della qualità e allo sviluppo di varietà adattabili ai cambiamenti climatici.
Il caffè arabica è un ibrido derivato dall’incrocio tra altre due specie di caffè: Coffea canephora, conosciuto comunemente come robusta, e Coffea eugenioides. La conseguenza è che arabica ha un DNA formato da quattro set di cromosomi, due per ognuna delle specie originarie. Il genoma del caffè robusta è stato sequenziato nel 2014 perché anche quella specie è coltivata per produrre la bevanda. Nel caso di arabica, finora non c’erano stati sequenziamenti con risultati pubblici ma è possibile che aziende del settore ne avessero compiuti mantenendo i risultati riservati.
Suntory, un’azienda giapponese che opera anche nel campo del caffè, ha finanziato il sequenziamento del caffè arabica in una collaborazione con UC Davis. In questo caso, i risultati non solo sono stati annunciati ma le informazioni sono già state in parte messe a disposizione del sito Phytozome, il portale di genomica del Joint Genome Institute del Dipartimento dell’Energia americano.
In particolare, i ricercatori hanno prelevato campioni da cui estrarre il genoma da sequenziare da una varietà di caffè arabica molto pregiata chiamata Geisha la cui origine, nonostante il nome, è nelle montagne dell’Etiopia occidentale. Sia DNA che RNA sono stati prelevati da 23 alberi di Geisha e il sequenziamento ha rivelato che il genoma di uno di quegli alberi è formato da 1,19 miliardi di basi e 70.830 geni stimati, circa un terzo del DNA umano.
Questa ricerca ha certamente alcuni fini commerciali visto che uno degli scopi è il miglioramento della qualità del caffè arabica con lauti guadagni per le aziende che riusciranno a ottenerlo. Tuttavia, un altro scopo è trovare nuovi modi per adattare questa specie a vivere in climi in fase di cambiamento e a resistere anche a varie malattie.
Si tratta di problemi seri perché negli ultimi anni molte coltivazioni di caffè, come anche quelle di altre piante, stanno subendo danni causati dall’impatto di cambiamenti climatici. Nuove coltivazioni sono in fase di sperimentazione in California ma sarebbe utile capire dall’analisi del DNA del caffè arabica come coltivarlo in condizioni diverse da quelle in cui cresce normalmente. Vista l’enorme apprezzamento per il caffè, è un problema che interessa davvero moltissime persone.