Il romanzo “Un mondo di ghiaccio” (“Winter World”) di A.G. Riddle è stato pubblicato per la prima volta nel 2019. È il primo libro della trilogia The Long Winter. In Italia è stato pubblicato da Newton Compton Editori nel n. 1000 di “Nuova Narrativa Newton” nella traduzione di Giulio Lupieri.

Nel suo ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale, Emma Matthews sta gestendo la missione di sonde spaziali che hanno lo scopo di monitorare l’attività solare per cercare di capire perché le temperature sulla Terra stiano diminuendo rapidamente. Ha appena il tempo di rendersi conto che vicino al Sole c’è un oggetto alieno che la Stazione viene distrutta ed Emma riesce appena in tempo a indossare la tuta spaziale.

James Sinclair è in un carcere federale dove sta scontando una lunghissima pena. La situazione diventa perfino peggiore quando inizia una rivolta per evitare di essere abbandonati durante l’evacuazione verso aree del mondo meno fredde. James riesce a salvarsi e finisce alla NASA, dove le sue competenze sono utili nella partecipazione a una missione spaziale che ha lo scopo di esaminare l’oggetto alieno e possibilmente capire come distruggerlo.

“Un mondo di ghiaccio” ci proietta in un futuro non molto lontano in cui è iniziata una nuova era glaciale a causa di un calo delle temperature molto rapido. La scoperta di un oggetto alieno che sta diminuendo la quantità di energia che raggiunge la Terra fa subito pensare a una minaccia aliena.

La storia è raccontata in prima persona dai due protagonisti: Emma Matthews, che inizialmente è la comandante della Stazione Spaziale Internazionale, e James Sinclair, in prigione per motivi che inizialmente non vengono chiariti e vengono rivelati molto lentamente nel corso del romanzo.

Da questo libro iniziale, la serie Il Lungo Inverno sembra ispirarsi alla fantascienza classica con qualche “aggiornamento” come la presenza di una protagonista donna, anche se spesso finisce per fare da spettatrice o poco più. Nonostante l’alternanza dei punti di vista dei due protagonisti, la trama è piuttosto lineare. Fin dall’inizio è chiaro che dietro la nuova era glaciale c’è una minaccia aliena con sviluppi che servono ad affrontarla.

C’è un elemento apocalittico nella storia di sopravvivenza dell’umanità in condizioni in cui la Terra è a malapena abitabile. Alcune enclavi umane si concentrano nelle aree meno gelate ma anche lì freddo e fame costituiscono una minaccia. Nonostante ciò, la NASA trova non si sa come i mezzi per condurre missioni spaziali.

A parte i dubbi su alcuni possibili buchi di trama, l’impressione generale è che “Un mondo di ghiaccio” sia un romanzo scritto per persone che non hanno letto molta fantascienza. Onestamente, chi ha già una certa esperienza di questo genere potrebbe trovare la trama prevedibile, anche nei colpi di scena, e i personaggi stereotipati.

C’è di positivo che la storia viene sviluppata con un ritmo elevato che ha poche pause, giusto per riprendere il fiato incontrando ogni tanto le famiglie dei protagonisti. A.G. Riddle riesce a dare un senso di apocalisse con un pericolo di estinzione per l’umanità se nessuno riuscirà a far terminare il Lungo Inverno.

Nelle parti del romanzo ambientate nello spazio c’è un senso di urgenza, anche grazie ad alcuni salti in avanti nel tempo. La ricerca di un contatto con gli alieni nella speranza di poter raggiungere una comprensione reciproca è cruciale ma è solo una speranza. È chiaro che la priorità è cercare un loro punto debole da sfruttare se il contatto andasse male.

Per molti versi “Un mondo di ghiaccio” sembra la sceneggiatura di un film catastrofico del tipo che esalta il coraggio dei protagonisti e non bada particolarmente alla verosimiglianza. Ha una suo finale che però viene usato anche per gettare le basi per il seguito. Se la vostra sospensione dell’incredulità è sufficiente e apprezzate storie con molta azione nello stile della fantascienza delle riviste pulp, potrebbe piacervi. È disponibile su Amazon.