Il Thescelosaurus neglectus aveva alcuni sensi molto sviluppati

Scheletro del Thescelosaurus neglectus soprannominato Willo (Foto J. Spencer)
Scheletro del Thescelosaurus neglectus soprannominato Willo (Foto J. Spencer)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” offre nuove informazioni sulle capacità sensoriali del tescelosauro (Thescelosaurus neglectus), un piccolo dinosauro che visse proprio prima della grande estinzione che eliminò i dinosauri non aviani alla fine del periodo Cretaceo. I paleontologi David Button e Lindsay Zanno hanno sottoposto a una TAC per ricostruire la parte interna del cranio di tescelosauro per creare una rappresentazione tridimensionale del suo cervello e del suo orecchio interno. La conclusione è che questa specie aveva alcuni sensi molto sviluppati, utili per vivere in tane sotterranee.

Il tescelosauro è una specie di dinosauri conosciuta da molto tempo dato che è stata identificata ormai 110 anni fa. Ritrovamenti di scheletri parziali hanno portato nel corso degli anni a proporre altre specie all’interno del genere Thescelosaurus con parecchie discussioni. Un fossile di tescelosauro è stato interpretato come un cuore ma esami successivi hanno indicato che si trattava di materiali fangosi che si sono pietrificati assieme alle ossa.

Studi dei fossili di tescelosauro avevano già indicato che si tratta di una specie che viveva in tane sotterranee, una caratteristica in comune con altri dinosauri, non solo del gruppo Thescelosauridae. Dal punto di vista anatomico, aveva ad esempio forti zampe adatte a scavare. Questa specie aveva dimensioni piccole rispetto a certi dinosauri giganti come certe specie iconiche dal collo lungo ma era comunque una lunghezza che poeva superare i tre metri e mezzo e un peso stimato che poteva superare i 300 kg.

Perfino David Button e Lindsay Zanno pensavano che questa specie fosse banale. Tuttavia, la TAC al cranio dell’esemplare catalogato come NCSM 15728 e soprannominato Willo, lo stesso della controversia riguardante il presunto cuore fossile, ha offerto risultati che li hanno portati a cambiare idea.

Una TAC offre la possibilità di ricostruire l’interno di un cranio e di conseguenza il suo cervello e orecchio interno. Sapere quali parti del cervello erano più grandi indica quali sensi erano più sviluppati. Nel caso del tescelosauro, la combinazione di punti di forza e debolezza è risultata unica.

L’udito era il punto debole del tescelosauro con forti limiti nella gamma di frequenze che poteva udire, solo il 15% di quelle che l’orecchio umano può percepire. Udiva molto male i toni acuti. Si tratta di un tipo di limite sensoriale spesso associato ad animali che trascorrono molto tempo nel sottosuolo.

Al contrario, l’olfatto del tescelosauro era eccellente. I bulbi oflattivi, cioè le regioni del cervello che elaborano gli odori, di questa specie sono relativamente più grandi di quelle di qualsiasi altro dinosauro di cui sono stati studiati. Le loro dimensioni sono simili a quelle degli alligatori, che hanno un olfatto straordinario. Per il tescelosauro, un olfatto sviluppato era utile per trovare piante sotterranee di cui nutrirsi.

Anche il senso dell’equilibrio del tescelosauro era molto sviluppato e gli permetteva di individuare la sua posizione nello spazio tridimensionale. Si tratta di un’altra caratteristica trovata spesso in animali che usano tane sotterranee.

La storia evolutiva del tescelosauro non è chiara e le parentele con altri dinosauri sono oggetto di discussione. Ciò significa che questa specie potrebbe aver avuto adattamenti parziali allo scavo nel terreno come parte importante della sua vita oppure i suoi antenati avevano adattamenti parziali a quel tipo di vita. In ogni caso, questo studio indica una potenziale specializzazione neurologica a quel tio di vita che potrebbe essere simile a quella di altre specie del grande gruppo dei dinosauri ornitischi.

Questo studio mostra ancora una volta come tecnologie moderne possano aiutare i paleontologi. Capire quali sensi erano sviluppati e quali deboli offre informazioni sugli adattamenti evolutivi e quindi sul tipo di vita che conduceva un certo animale. Lindsay Zanno ha fatto notare che non conosciamo le capacità sensoriali della maggior parte dei dinosauri e ciò rende difficile collegare questi tratti a specifici stili di vita con sicurezza ma vuole anche dire che ci sono molte scoperte interessanti in arrivo.

Concetto artistico di famiglia di Thescelosaurus neglectus nel loro ambiente (Immagine cortesia Anthony Hutchings)
Concetto artistico di famiglia di Thescelosaurus neglectus nel loro ambiente (Immagine cortesia Anthony Hutchings)

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *