Rotta di collisione di Barrington J. Bayley

Rotta di collisione di Barrington J. Bayley
Rotta di collisione di Barrington J. Bayley (edizione britannica)

Il romanzo “Rotta di collisione” (“Collision with Chronos”, conosciuto anche come “Collision Course”) di Barrington J. Bayley è stato pubblicato per la prima volta nel 1973. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 69 di “Cosmo Argento” e da Mondadori nel n. 235 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli.

Per l’archeologo Rond Heske, essere convocato dalle autorità rappresenta una bella preoccupazione perché le leggi dei Titani sono severe. Il sollievo che arriva dalla richiesta di una consulenza dura poco perché gli vengono mostrate fotografie di alcune rovine risalenti ai tempi di una delle guerre combattute contro alieni invasori che sembrano ringiovanire col tempo. Come se non bastasse, gli viene rivelato che è stata trovata una macchina del tempo nemica e deve partecipare a un’esplorazione temporale.

Gli shock per Heske non sono finiti dato che il suo collaboratore più fidato risulta essere parte della Lega Panumana, l’organizzazione di resistenza ai Titani che predica l’uguaglianza di tutti gli umani, anche di quelli considerati devianti dal regime. Heske finisce coinvolto in una missione che deve far luce su un tentativo di invasione dal futuro ed entra in contatto con un’altra civiltà i cui cittadini vivono in due linee temporali sfasate.

John William Dunne è stato un pioniere dell’aeronautica ma è diventato celebre anche per alcuni saggi filosofici in cui descrive le dimensioni temporali multiple, cioè l’idea che esista più di una dimensione temporale. Barrington J. Bayley ha sviluppato questo concetto in un romanzo che affronta il tema dei viaggi nel tempo in un modo diverso da quasi tutte le opere sul tema.

“Rotta di collisione” è ambientato per la maggior parte in una società in che è sostanzialmente un regime nazista. I Titani e il loro culto del Vero Uomo hanno una retorica razzista e xenofoba descritta cambiando solo pochi nomi e poche parole rispetto a quella del Terzo Reich. Anche le distorsioni di concetti scientifici che hanno lo scopo di supportare l’ideologia dei Titani ricorda molto quelle naziste.

Le paranoie dei Titani sono mirate non solo ai devianti, cioè tutti gli esseri umani che non corrispondono alle caratteristiche del Vero Uomo, ma anche degli alieni. Rond Heske studia antiche rovine risalenti a periodi in cui i Titani ritengono che la Terra sia stata invasa da alieni e finisce coinvolto in una missione che va ben oltre l’archeologia.

Lo sviluppo delle idee legati alle dimensioni temporali multiple e le ramificazioni connesse alla possibiilità di spostarsi al loro interno rappresenta il punto di forza di “Rotta di collisione”. La collisione del titolo è centrale nel romanzo ma ci sono altre idee che vengono usate in vari modi e sono importanti nella trama.

Da altri punti di vista, “Rotta di collisione” è un caso in cui una maggior lunghezza avrebbe potuto offrire un miglior sviluppo di altri elementi del romanzo. In particolare, i personaggi tendono a essere poco sviluppati e in generale funzionali alla trama. Ciò è vero ancor di più per le pochissime donne presenti nella storia.

Le società presentate in “Rotta di collisione” hanno uno sviluppo maggiore dei singoli personaggi ma ancora senza grandi approfondimenti. La sottotrama riguardante la resistenza della Lega Panumana finisce un po’ persa in mezzo a tutto il resto. Barrington J. Bayley ha incluso qualche idea interessante soprattutto riguardo alla civiltà sfasata in due linee temporali ma il potenziale degli elementi politici e sociali è sviluppato solo in parte.

Secondo me c’è fin troppo per un romanzo che non era lungo neppure per gli standard degli anni ’70 con meno di 200 pagine. I concetti di fondo relativi al tempo e il suo collegamento con la vita sono interessanti, soprattutto per chi apprezza idee che sono più filosofiche che scientifiche. Il ritratto dell’umanità dipinto da Barrington J. Bayley non è positivo, soprattutto per la centralità della civiltà dei Titani. Credo che comunque gli spunti di riflessione interessanti offerti dall’autore in “Rotta di collisione” superino i limiti del romanzo perciò se vi interessano i temi trattati ve ne consiglio la lettura.

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