Ready Player One di Ernest Cline

Ready Player One di Ernest Cline
Ready Player One di Ernest Cline

Il romanzo “Ready Player One” (“Ready Player One”) di Ernest Cline è stato pubblicato per la prima volta nel 2011. In Italia è stato pubblicato da DeAgostini in “DeA Planeta”, da I Libri di Isbn/Guidemoizzi nel n. 10 di “Special books” e da Mondadori nel n. 33 di “Urania Jumbo”, tutti nella traduzione di Laura Spini.

James Halliday ha creato OASIS (Ontologically Anthropocentric Sensory Immersive Simulation), un mondo virtuale che negli anni ’40 del XXI secolo è diventato per certi versi più importante di quello fisico perché chiunque può accedervi gratuitamente e costruirvi una vita parallela. Quando Halliday muore, lascia la sua creatura in eredità a chi per primo riuscirà a risolvere una serie di sfide basate su “easter egg” riguardanti gli anni ’80 del XX secolo.

Wade Watts è un adolescente che vive nell’area più povera di Oklahoma City e ha idolatrato James Halliday per tutta la vita perciò conosce perfettamente tutti i riferimenti pop che potrebbero essere utili per vincere la sfida. Tuttavia, è solo uno dei milioni di “gunter”, come vengono chiamati i cacciatori di easter egg, che vorrebbero l’eredità di Halliday. Tra di essi, c’è anche l’amministratore delegato di IOI (Innovative Online Industries), una multinazionale che vorrebbe sfruttare OASIS per usi commerciali e ha i mezzi per liberarsi dei concorrenti anche in modi non legali.

“Ready Player One” è un romanzo che fin dal titolo racconta una storia che, pur essendo ambientata negli anni ’40 del XXI secolo, è fortemente basato sulla cultura pop di 60 anni prima, in particolare sui videogiochi dell’epoca. Scritto come una sorta di diario del protagonista Wade Watts, conosciuto come Parzival tra i gunter, contiene vari “spiegoni” che permettono anche a chi non ha vissuto negli anni ’80 di capire almeno in parte i tanti riferimenti a quell’epoca riguardanti videogiochi ma anche musica, cinema e altro ancora.

Tutti quei riferimenti costituiscono un elemento fondamentale di “Ready Player One” e non solo perché sono centrali nella trama ma soprattutto perché sono l’unico memorabile. La trama è a dir poco elementare, i personaggi sono alquanto stereotipati e il futuro descritto è una distopia anch’essa stereotipata dato che Ernest Cline si concentra solo su ciò che riguarda gli anni ’80.

Il mondo degli anni ’40 è in una grave crisi energetica per le conseguenze dell’esaurimento dei carburanti fossili eppure c’è un gigantesco sistema virtuale che sembra usato da una buona parte della popolazione mondiale. Mi aspetterei che quelli che nel 2022 si stracciano le vesti per i consumi energetici del mining di Bitcoin mettano bombe nei sistemi di OASIS ma sembra invece che piaccia a tutti. Stiamo parlando di un sistema che impiega quantità enormi di risorse ma è del tutto gratuito anche senza includere alcuna pubblicità e non si sa chi paghi tutto ciò. In sostanza, è una totale violazione del principio per cui se non paghi un prodotto sei tu il prodotto.

I protagonisti sono nerd stereotipati. Sono quasi tutti maschi e neanche a dirlo l’unica femmina, conosciuta in OASIS come Art3mis, è l’oggetto dell’amore adolescenziale di Wade. Nolan Sorrento della IOI non ha neppure una personalità definita ma è solo il cattivo di turno che vuole ottenere il controllo di OASIS perché lavora per una multinazionale che rappresenta il male incarnato.

Sono cresciuto negli anni ’80 e ho giocato per moltissime ore con la console Atari 2600 che avevo all’epoca ma non sono un nostalgico perciò le innumerevoli citazioni collegate a quel decennio contenute in “Ready Player One” non mi hanno provocato orgasmi. Il film tratto dal romanzo, intitolato anch’esso “Ready Player One”, estende i riferimenti e sfrutta la parte più avventurosa della trama per aumentare il coinvolgimento del pubblico. Il romanzo può piacere soprattutto a chi è in grado di comprendere e apprezzare i riferimenti agli anni ’80.

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