Warren Peace di Bob Shaw

Warren Peace di Bob Shaw
Warren Peace di Bob Shaw

Il romanzo “Warren Peace” di Bob Shaw è stato pubblicato per la prima volta nel 1993. È il seguito di “Legione spaziale“. È inedito in Italia.

Warren Peace è diventato un Oscar e di conseguenza è praticamente invulnerabile. Non ha più bisogno di cibo né di acqua e il suo nuovo corpo è asessuato con la conseguenza che molto rapidamente comincia ad annoiarsi terribilmente. Gli altri Oscar con cui lavora non sono di gran compagnia e ciò peggiora la sua situazione.

Anche a un raduno galattico, Warren Peace non può godersi nulla ma quando si accorge che qualcuno sta tentando un attacco interviene con prontezza. Per sua sfortuna, l’oggetto che intercetta è fatto di pryktonite, una sostanza che costituisce l’unico punto debole degli Oscar. Il risultato è che Warren regredisce allo stato di normale essere umano diventando il bersaglio di Jeeves, il più notorio criminale della galassia.

“Legione spaziale” fu un romanzo anomalo nella carriera di Bob Shaw perché si trattava di una sorta di commedia fantascientifica in cui rivisitava in maniera anche satirica vari temi classici di questo genere. Per parecchi anni rimase un caso unico ma l’ultimo romanzo pubblicato da quest’autore fu un seguito a quel romanzo con nuove disavventure per il suo protagonista Warren Peace.

“Warren Peace” comincia con una visione non proprio positiva della vita degli Oscar, le creature apparse in “Legione spaziale”. Il protagonista è stato trasformato in uno di loro ma per ottenere le loro capacità sovrumane ha rinunciato a molti piaceri umani e ciò comincia subito a pesargli. Le sue lamentazioni riguardo alla vita del supereroe durano poco perché nessuno gli ha spiegato che anche gli Oscar hanno una vulnerabilità e il fatto che sia a una sostanza che si chiama pryktonite è una delle buffe versioni delle ispirazioni presenti nel romanzo.

Ridiventare un essere umano in seguito al contatto con la pryktonite permette a Warren Peace di recuperare i piaceri perduti ma senza i poteri da Oscar rischia che la sua seconda vita come umano duri poco perché non può più difendersi dal criminale Jeeves. Nonostante la sua vulnerabilità umana, cerca di compiere missioni per gli Oscar in condizioni adatte a lui perché rimanere sotto la loro protezione sarebbe comunque di una noia tremenda.

Questo è solo l’inizio di una nuova serie di disavventure per Warren Peace, che in qualche modo riesce sempre a mettersi nei guai e soprattutto in situazioni buffe, surreali e a volte perfino un po’ grottesche. Il ribaltamento del cliché dell’eroe che durante le sue avventure ha una storia d’amore è un esempio perfetto dell’approccio di Bob Shaw anche oltre il genere della fantascienza.

Come in “Legione spaziale”, gli elementi fantascientifici vengono usati da Bob Shaw in modo libero, con un po’ di satira e un po’ di parodia di molte trame più o meno classiche. Il secondo romanzo è forse anche più spinto dal punto di vista umoristico rispetto al primo con idee sviluppate senza molta sottigliezza.

Warren Peace incontra personaggi bizzarri e non ha mezze misure tra la noia assoluta e il rischio della vita nelle situazioni in cui finisce. In un romanzo del genere, lasciarsi dietro un problema vuol dire finire in uno peggiore in quello che per il protagonista sembra un ciclo di disavventure che a un certo punto sembra impossibile da spezzare.

Anche questo romanzo ha una lunghezza tipica delle opere di Bob Shaw, relativamente breve per gli standard odierni. La conseguenza è che il ritmo è elevato con continui colpi di scena e sorprese per Warren Peace, generalmente negative. Il protagonista è l’unico personaggio che appare in tutto il romanzo, gli altri sono spesso caricature di certi stereotipi.

Leggendo le disavventure di Warren Peace viene da chiedersi perché Bob Shaw non abbia scritto più storie umoristiche. La sua fama è legata a storie di altro tipo ma ha dimostrato di poter scrivere anche buone storie di questo tipo. Se vi è piaciuto “Legione spaziale”, credo che vi piacerà anche “Warren Peace”.

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