A un meeting dell’American Association for the Advancement of Science (AAAS) la direttrice dell’Astrobiology Institute della NASA Penelope Boston ha annunciato la scoperta di microrganismi nella grotta di Naica in Messico, conosciuta anche come grotta dei Cristalli (foto ©Alexander Van Driessche) per gli enormi cristalli di gesso dentro i quali sono stati trovati i batteri. Potrebbe trattarsi di batteri estremofili unici che si sono adattati alle condizioni esistenti nella grotta.
La Grotta dei Cristalli costituisce la parte di gran lunga più peculiare di un complesso minerario. Per moltissimo tempo l’area è stata una miniera di piombo e argento e solo nel 2000 nel corso dello scavo di un nuovo tunnel venne scoperta la grotta che contiene cristalli di selenite, un tipo di gesso, lunghi parecchi metri con un diametro fino a due metri, da cui il nome. Essa venne chiusa per preservare intatto quell’ambiente davvero particolare.
Le ricerche nella Grotta dei Cristalli sono molto difficoltose a causa delle condizioni ambientali davvero al limite della sopravvivenza per gli esseri umani. La temperatura è sempre superiore ai 40° Celsius con un’umidità vicina al 100%, una combinazione sopportabile dagli umani solo per qualche minuto. I ricercatori hanno dovuto utilizzare delle tute imbottite di ghiaccio per potervi trascorrere un po’ più di tempo ma anche così è possibile trascorrerci solo un tempo limitato e con cautela per evitare uno svenimento o peggio se i soccorsi non sono rapidi.
In queste condizioni, a cui si aggiunge il buio, sono stati trovati batteri che potrebbero costituire una specie che si è adattata a quell’ambiente estremo. Il metabolismo di batteri che vivono in grotte buie può essere basato solo su chemiosintesi, cioè sullo sfruttamento dell’energia liberata da alcune reazioni inorganiche, in questo caso in atto nelle rocce della grotta, per produrre le sostanze di cui hanno bisogno per sopravvivere.
Le informazioni sono ancora limitate a ciò che Penelope Boston ha dichiarato perché nessun articolo è stato ancora pubblicato su questa ricerca. Non è la prima volta che microrganismi vengono trovati nell’area della miniera di Naica, infatti nel 2013 un altro team di ricercatori riportò la scoperta di batteri nelle sorgenti calde e saline dell’area. Questo nuovo prelievo di campioni di batteri è stato effettuato seguendo varie cautele ma la contaminazione è sempre un pericolo.
Purtroppo dopo la fine delle attività minerarie, la grotta dei Cristalli ha cominciato a subire varie infiltrazioni d’acqua perciò nuovi tentativi di prelevare batteri sarebbero ancor più difficili e l’esito sarebbe ancor più dubbio a causa dell’introduzione di elementi esterni.
I batteri già prelevati possono comunque essere studiati e secondo le informazioni fornite sono vitali e stanno crescendo regolarmente. Potrebbero essere stati isolati nelle imperfezioni che formano piccoli vuoti nei cristalli per un periodo che va dai 10.000 ai 50.000 anni ma questo è uno dei punti da verificare.
Alla NASA gli organismi estremofili interessano perché possono dare l’idea delle condizioni in cui forme di vita possono vivere su altri pianeti. Potrebbe trattarsi di una scoperta davvero interessante ma per stabilirlo bisogna attendere maggiori informazioni e soprattutto analisi approfondite sulle loro caratteristiche biologiche e genetiche.
