L’adattamento al freddo degli Inuit deriva da geni ereditati da altri ominidi

Molare di Denisova (Foto Thilo Parg / Wikimedia Commons. License: CC BY-SA 3.0)
Molare di Denisova (Foto Thilo Parg / Wikimedia Commons. License: CC BY-SA 3.0)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Molecular Biology and Evolution” descrive una ricerca genetica sugli Inuit della Groenlandia. Un team di ricercatori guidato dal dottor Fernando Racimo del New York Genome Center ha usato le informazioni genomiche di circa 200 persone e confrontandole con quelli di una quantità di ominidi ha concluso che in particolare due geni chiave per gli adattamenti al freddo sono stati ereditati dagli ominidi chiamati Denisova o da loro parenti stretti.

Ricerche genetiche sull’adattamento degli Inuit sono state compiute negli anni scorsi. Gli Inuit sono chiamati volgarmente eschimesi e costituiscono uno dei popoli che vivono nelle regioni artiche grazie anche ad alcuni adattamenti fisiologici. Nel settembre 2015, un articolo pubblicato sulla rivista “Science” si concentrava sui geni che rendono gli Inuit più adatti al freddo e a una dieta ricca di acidi grassi del tipo Omega 3.

Alcuni dei ricercatori che parteciparono a quella ricerca hanno continuato a indagare per scoprire le origini di quei geni. Per rintracciarle, hanno confrontato le informazioni genomiche di circa 200 Inuit della Groenlandia con quelle raccolte nel 1000 Genomes Project, un catagolo di variazioni genetiche dell’homo sapiens, ma anche con quelle di altri ominidi di cui è stato analizzato il DNA come i Neanderthal e quelli chiamati Denisova.

Dei Denisova sappiamo davvero poco perché solo alcune ossa appartenenti a questi ominidi sono state trovate. Tuttavia, grazie ai progressi fatti nelle tecniche di analisi genetica, negli scorsi anni è stato possibile analizzare il loro DNA. I risultati mostrano tracce di vari incroci con Neanderthal ma anche homo sapiens e gli Inuit potrebbero essere tra i discendenti di quegli incroci. I resti dei Denisova sono stati trovati in Siberia perciò è possibile che fossero già adattati a climi freddi e che gli Inuit abbiano ereditato quegli adattamenti.

Al centro di questa nuova ricerca ci sono in particolare due geni, chiamati TBX15 e WARS2, che permettono al corpo di generare calore usando un particolare tipo di grasso corporeo. La sequenza genetica che contiene quei due geni è compatibile con il DNA dei Denisova e contiene differenze importanti rispetto alle sequenze presenti nelle popolazioni odierne e anche nei Neanderthal. I ricercatori non possono escludere che quei geni siano stati ereditati da altri ominidi di cui non abbiamo analizzato il DNA ma dovrebbero essere strettamente imparentati con i Denisova.

Le differenze rispetto agli altri umani moderni e ai Neanderthal sono state riscontrate anche nei meccanismi di regolazione di quei geni. Ciò suggerisce che le varianti genetiche ne abbiano alterato la regolazione tramite qualche meccanismo non ancora chiaro. La tracciatura delle varie mutazioni e alterazioni è già difficile all’interno dell’homo sapiens, lo è ancor di più quando bisogna includere nelle ricerche altre specie oggi estinte.

I risultati di questa ricerca sono tutt’altro che esaurienti ma portano prove di un incrocio tra homo sapiens e un’altra specie di ominidi. Ciò è coerente con le scoperte genetiche degli ultimi anni che stanno ricostruendo la storia di vari incroci di questo tipo. Possiamo aspettarci che ulteriori studi rivelino la presenza di geni di altri ominidi in popolazioni di umani moderni perché la storia dell’homo sapiens si sta rivelando davvero complessa da questo punto di vista.

2 Comments


  1. Massimo, ti chiedo se sai di ricerche sulla vitamina A negli Inuit.

    Questa vitamina è molto tossica anche a bassi dosaggi se l’assunzione è protratta per molto tempo.
    L’alimentazione degli Inuit era costituita da foche, pesce, altri mammiferi marini, orsi (esclusi visceri), uccelli, forse bivalvi, crostacei.
    La sorgente della A è nel pesce, questa si concentra nelle foche, e ancora di più nell’orso.
    Il fegato dell’orso è talmente tossico da non potere essere mangiato.
    In ogni caso, una dieta ricca di foche come quella degli Inuit avrebbe dovuto mettere in crisi la sopravvivenza di questo popolo.
    I Thule erano resistenti all’effetto nocivo della vitamina A?

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    1. Ricordo di aver letto qualche accenno a una ricerca sulla dieta degli Inuit che riguardava anche la vitamina A ma sinceramente non ne ho letto i contenuti perciò non ti so neppure dire se fosse una singola ricerca o se ce ne siano state più di una.

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