Doctor Who – Frontios

Doctor Who - Frontios
Doctor Who – Frontios

“Frontios” è un’avventura della ventunesima stagione della serie classica di “Doctor Who” trasmessa nel 1984. Segue “The Awakening” ed è composta da quattro parti, scritta da Christopher Bidmead e diretta da Ron Jones.

La storia

Il Tardis porta il Quinto Dottore (Peter Davison), Tegan (Janet Fielding) e Turlough (Mark Strickson) nel lontanissimo futuro, sul pianeta Frontios. Lì quello che potrebbe essere l’ultimo gruppo di esseri umani viventi lotta per sopravvivere a quelli che sembrano attacchi dal cielo.

Il giovane Plantagenet ha ereditato il comando della colonia dal padre ma non ha modo di contrastare le piogge di meteoriti che regolarmente si abbattono su Frontios. Il Dottore non dovrebbe interferire con gli eventi ma decide di aiutare i soccorsi ai coloni feriti dopo una di queste piogge. Non si tratta solo di rocce che cadono sul pianeta perché durante uno di questi eventi il Tardis viene distrutto.

Extra

Questo DVD contiene una quantità limitata di extra. Sono presenti contenuti tipici come una galleria di immagini tratte da quest’avventura, i sottotitoli della produzione, i Radio Time Billings e un promo dei DVD di “Doctor Who” pubblicati prossimamente.

Sono presenti nella traccia audio alternativa degli episodi commenti all’avventura da parte del protagonista Peter Davison, degli attori Jeff Rawle e John Gillett, dello script editor Eric Saward e del creatore di effetti audio Dick Mills.

Driven to Distraction. Un documentario lungo circa 33 minuti sulla produzione di quest’avventura.

Deleted and Extended Scenes. Una serie di scene tagliate in parte o completamente dal montaggio finale per un totale di poco più di 15 minuti. È un tipico riempitivo che comunque può essere interessante per alcune informazioni aggiuntive presenti nelle parti tagliate.


Christopher Bidmead aveva accumulato esperienza con “Doctor Who” avendo già scritto la sceneggiatura di due avventure ed essendo stato per qualche tempo lo script editor. Quando venne invitato a scrivere una nuova sceneggiatura, mise assieme varie idee per creare la storia che divenne “Frontios”.

La produzione di quest’avventura fu purtroppo segnata da due tragedie. Barrie Dobbins, il progettista dei set, si suicidò nel corso della fase preparatoria del lavoro. L’attore Peter Arne venne scelto per interpretare uno dei personaggi ma venne ucciso poco dopo.

La produzione non poteva fermarsi ma dovette affrontare anche problemi pratici. L’ambientazione su un altro pianeta con la presenza di alieni richiedeva la creazione di costumi e finti macchinari ma con il budget e il tempo disponibili i risultati non erano mai ciò che si sperava inizialmente.

Il problema maggiore fu che Christopher Bidmead aveva creato gli alieni Tractator ispirandosi ad animaletti che si arrotolano fino a formare una palla e il regista Ron Jones aveva deciso di assumere dei ballerini per interpretarli in modo da creare una sorta di coreografia. Quando i costumi creati si rivelarono rigidi, rendendo qualsiasi movimento limitato e comunque goffo, quell’idea dovette essere abbandonata.

Nonostante i problemi, “Frontios” funziona grazie a una sceneggiatura scritta da una persona che chiaramente conosceva la serie. Il Quinto Dottore è usato al meglio e il materiale permette a Peter Davison di offrire una delle sue migliori interpretazioni. Anche i suoi compagni hanno ruoli significativi e per una volta Tegan non si limita a sbraitare per tutto il tempo ma è un personaggio che ha un senso.

La forza della storia si vede dall’inizio, con il Dottore e i suoi compagni che arrivano sul pianeta Frontios e trovano una colonia umana alla disperazione. La situazione è terribile perché molte delle apparecchiature che dovevano permettere ai coloni di sviluppare la loro comunità sono stati distrutti da piogge di meteoriti.

Il Dottore non dovrebbe interferire con la storia della colonia ma quando mai ha abbandonato qualcuno in una situazione difficile? Come spesso gli succede, la sua presenza viene associata al nemico di turno, in questo caso agli sconosciuti responsabili delle piogge di meteoriti, perciò dopo l’attacco il Dottore vorrebbe andarsene ma scopre che il Tardis è stato distrutto.

Per anni i fan di “Doctor Who” erano stati abituati a vedere il Tardis come una delle poche certezze nella serie e l’idea che venisse distrutto doveva essere choccante. All’epoca era più facile mantenere un segreto all’interno della produzione perciò i telespettatori non sapevano cosa sarebbe successo al Dottore dopo quell’evento.

In quella situazione, il Dottore è costretto a essere coinvolto nella storia della colonia e dei suoi lati oscuri. Per molti versi, “Frontios” è la storia di come gli esseri umani reagiscono a situazioni che sembrano disperate. Da questo punto di vista, si tratta di una delle storie più drammatiche della serie classica di “Doctor Who” prodotta in un periodo in cui la serie era diventata decisamente violenta.

Il leader Plantagenet è solo un ragazzo costretto ad assumere quel ruolo solo perché è il figlio del capitano dell’astronave che aveva portato gli umani su Frontios. La colonia sembra prossima al collasso e il Dottore cerca di capire cosa stia davvero succedendo sul pianeta.

Il senso di minaccia è già forte all’aria aperta ma aumenta ancora quando il Dottore e i suoi compagni cominciano a indagare su ciò che avviene nel sottosuolo. La discesa nei tunnel e nelle caverne è sviluppata in un modo più simile a quello di una produzione horror che di una di fantascienza.

“Frontios” è una storia che secondo me aveva un potenziale davvero notevole il cui sviluppo è stato limitato dalle restrizioni della produzione. Alcuni elementi della trama andavano rifiniti ma ci sarebbe voluto maggior tempo. Sono soprattutto gli alieni Tractator a essere un problema con la loro goffaggine perché finiscono per diminuire il senso di minaccia invece di rafforzarlo.

Guardando la serie classica di “Doctor Who” è normale dover chiudere un occhio sui diffetti dovuti ai limiti di budget, purtroppo non sempre ciò è sufficiente. In quel periodo più di un’avventura avrebbe avuto bisogno di una produzione più ricca per poterne realizzare il potenziale drammatico ma i soldi non erano mai abbastanza.

Così com’è secondo me “Frontios” è una buona avventura ma decisamente non un capolavoro. L’edizione in DVD non è nulla di speciale perciò compratelo se pensate che la storia vi possa piacere.

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