Apollo 23 di Justin Richards

Apollo 23 di Justin Richards
Apollo 23 di Justin Richards

Il romanzo “Apollo 23” (“Apollo 23”) di Justin Richards è stato pubblicato per la prima volta nel 2010. In Italia è stato pubblicato da Asengard Edizioni nella traduzione di Matteo Crivelli.

Quando l’Undicesimo Dottore ed Amy Pond si imbattono in un astronauta in tuta spaziale in un centro commerciale, sospettano che stia succedendo qualcosa di strano. Usando il cacciavite sonico, il Dottore rileva uno spostamento quantico e i due prendono il Tardis per andare sulla Luna a indagare. Lì trovano una base segreta.

Nessuno va a pensare che sulla Luna ci possano essere intrusi perciò il Dottore ed Amy riescono a farsi passare facilmente per uno scienziato accompagnato dalla sua assistente. Il loro aiuto sembra necessario perché l’apparecchiatura per lo spostamento quantico non sta funzionando correttamente. Il Dottore scopre che qualcuno l’ha sabotata ed è solo la prima delle stranezze.

“Apollo 23” fa parte di una collana di romanzi connessi alla nuova serie di “Doctor Who”. Essi sono orientati ad un ampio pubblico essendo abbastanza lineari da essere apprezzati anche da lettori molto giovani ma abbastanza sofisticati da poter interessare anche lettori più maturi.

Con le avventure dell’Undicesimo Dottore c’è stato un piccolo cambiamento del formato dei romanzi dedicate alle avventure della nuova serie di “Doctor Who”, che sono diventati leggermente più grandi. “Apollo 23” è uno dei primi libri con l’Undicesimo Dottore come protagonista, pubblicato poche settimane dopo il suo esordio nella serie televisiva.

Presumibilmente Justin Richards ha avuto modo di vedere in anteprima qualche episodio con l’Undicesimo Dottore o almeno le sceneggiature perché “Apollo 23” è stato scritto prima che la quinta stagione della serie televisiva venisse messa in onda. Ad ogni modo, l’impressione è che si sia fatto solo in parte un’idea del nuovo Dottore e di Amy Pond.

Il risultato è che nel romanzo il Dottore ha comportamenti che potrebbero andare bene per varie delle sue incarnazioni e fin qui tutto sommato al lettore può andare anche bene. Il problema è che Amy Pond risulta un po’ piatta mentre uno dei punti di forza del personaggio è la sua “effervescenza” e spesso è anche in secondo piano nella storia.

Per quanto riguarda la trama, Justin Richards sembra essersi fortemente ispirato a episodi della serie televisiva, in particolare varie avventure della serie classica con un pizzico di “The Waters of Mars” dalla nuova serie. Vari elementi sono presi da “The Seeds of Death”, altri vengono da serial del Terzo Dottore.

Citare vecchie avventure è diventato un modo per strizzare l’occhio ai fan, che si divertono a riconoscerle. Secondo me il gioco è bello quando si tratta di citazioni ma in “Apollo 23” la trama sembra fatta mettendo assieme pezzi di vecchie avventure. Il problema per me è che a quel punto la trama in certi momenti diventa davvero troppo prevedibile.

La storia è comunque complessa perché una volta arrivati sulla Luna il Dottore ed Amy cominciano a scoprire una serie di misteri. Sembrano esserci vari strati di segreti perciò una volta scoperta la base lunare il Dottore si imbatte nel mistero del sabotaggio dell’apparecchiatura per lo spostamento quantico e la sua indagine porta a scoprire un nuovo strato di segreti.

Questa costruzione della storia con parecchi colpi di scena ne costituisce la parte più forte, permettendo di mantenere l’interesse del lettore. Almeno finché non comprendono il riferimento, anche i fan di “Doctor Who” possono avere momenti di sorpresa quando il Dottore si imbatte in un nuovo mistero.

Secondo me “Apollo 23” aveva un buon potenziale per piacere soprattutto ai lettori appassionati di complotti. Il modo in cui è stato sviluppato rende però la storia un po’ piatta. Questi romanzi di “Doctor Who” sono piuttosto brevi perciò li si può leggere rapidamente eppure in questo caso alla fine ero già un po’ annoiato.

Visti i difetti, “Apollo 23” mi pare complessivamente discreto ma nulla più. Può piacere ai lettori più giovani o a quelli che non conoscono la serie classica e possono trovare la trama originale. Per il resto, lo consiglio solo a chi vuole avere la collezione completa di romanzi di “Doctor Who”.

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