Guardians of the Phoenix di Eric Brown

Guardians of the Phoenix di Eric Brown
Guardians of the Phoenix di Eric Brown

Il romanzo “Guardians of the Phoenix” di Eric Brown è stato pubblicato per la prima volta nel 2010. È al momento inedito in Italia.

Paul è uno degli ultimi sopravvissuti della fallita colonia di Parigi. Ogni giorno cerca qualcosa da mangiare per sé e per la donna anziana che lo ha allevato ma ormai le rovine della vecchia metropoli stanno cedendo sempre più più al deserto. Perfino le lucertole diventano sempre più rare rendendo la sopravvivenza davvero difficile.

Un giorno, Paul scopre un gruppo di uomini che sta inseguendo una ragazza. Si rende conto che dovrebbe allontanarsi immediatamente ma è troppo curioso e li segue, seppur con cautela. Quando li trova mentre stanno mangiando, si accorge che i resti della ragazza costituiscono il loro pasto. La situazione diventa molto pericolosa quando viene scoperto.

“Guardians of the Phoenix” è un romanzo post-apocalittico ambientato decenni dopo che il collasso climatico ha spinto l’umanità fin quasi all’estinzione. La lotta per le risorse sempre più scarse ha portato a guerre e perfino all’uso di armi atomiche con l’unico risultato di peggiorare la situazione.

Nel XXII secolo, il mondo è ridotto a un deserto con pochissima acqua in cui piccoli gruppi di umani tentano di sopravvivere. Ci sono ancora alcune piccole città i cui abitanti cercano di sfruttare al meglio le poche risorse disponibili. Il cibo è spesso talmente scarso che il cannibalismo è diventato normale.

Tra le rovine di Parigi c’era una piccola colonia di sopravvissuti ma nel corso del tempo è collassata a causa della mancanza di risorse e sono rimasti solo una donna anziana e un ragazzo, Paul. Per qualche tempo i due hanno mangiato soprattutto lucertole ma anche quelle hanno cominciato a scarseggiare.

Tutto cambia quando Paul vede un gruppo di uomini che sta inseguendo una ragazza. Ciò non solo cambia la vita del ragazzo ma anche di molte altre persone dopo l’incontro con altri gruppi di sopravvissuti provenienti da colonie in giro per l’Europa. La ricerca di risorse li spinge a seguire le indicazioni trovare in vecchi documenti che potrebbero portare a un vecchio magazzino.

Questa sorta di caccia al tesoro segna quella che è un’avventura post-apocalittica abbastanza standard. Eric Brown ci offre un ritratto davvero cupo di questo mondo futuro, secondo me calcando fin troppo la mano in certi casi. Il problema non è nella brutalità, nel senso che purtroppo in una situazione del genere è normale che ci sia gente che si comporta comunemente in maniera violenta. Ci sono però elementi di questo ritratto di cui non vedo il senso.

Innanzitutto, in questo futuro, tutti i mari sono spariti ma non si capisce dove sia finita tutta l’acqua! Semmai, uno dei problemi di fondo del riscaldamento globale è proprio l’aumento del livello dei mari. L’acqua non può evaporare completamente perciò questo elemento sembra servire solo a rendere la situazione più drammatica.

Il leader di uno dei gruppi di sopravvissuti incolpa gli scienziati della catastrofe ma oggi la quasi totalità degli scienziati considera il riscaldamento globale un grave problema. Sono i politici che stanno facendo poco e c’è gente che crede che l’allarme sia esagerato o addirittura che sia una cospirazione. Il personaggio in questione è il figlio di uno scienziato perciò il suo atteggiamento è ancora più bizzarro.

In generale, i personaggi di “Guardians of the Phoenix” non mi sembrano ben sviluppati. Paul è un ragazzo un po’ selvaggio ma di buon cuore e anche altri dei tanti personaggi del romanzo tendono a seguire vari cliché. Uno dei problemi della storia secondo me è che il cattivo Hans è un concentrato di depravazioni e non si capisce come qualcuno possa farsi abbindolare da lui.

Nel corso della storia vengono fornite varie informazioni sul collasso ecologico e le guerre seguite ad esso ma senza veri approfondimenti. “Guardians of the Phoenix” è più che altro un romanzo d’avventura in cui l’abbondanza di azione e dramma coprono in parte i difetti. Il ritmo tende a essere elevato facendo sembrare perfino i viaggi per mezza Europa molto rapidi.

Alla fine, alla base della storia c’è la ricerca di una speranza per un futuro. In un mondo in cui la situazione è sempre più disperata, qualcosa che è rimasto da quel passato che qualcuno disprezza può rappresentare la chiave per la sopravvivenza dell’umanità.

Secondo me, “Guardians of the Phoenix” ha più difetti che pregi. Può essere un passatempo per i fan di Eric Brown o delle avventure post-apocalittiche.

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