Cuori strappati di Glauco De Bona

Cuori strappati di Glauco De Bona
Cuori strappati di Glauco De Bona

Il romanzo “Cuori strappati” di Glauco De Bona è stato pubblicato per la prima volta nel 2014 da Mondadori nel n. 1612 di “Urania”. È il vincitore del premio Urania 2013. È anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Il Capitano dei Carabinieri Amanda Lupi si trova a dirigere le indagini su un omicidio compiuto seguendo un ritualismo decisamente particolare. L’assassino ha riprodotto una cerimonia sacrificale Maya culminata con l’estrazione del cuore della vittima. Lupi, grazie alle sue percezioni particolari, si rende conto che si tratta di qualcosa di più di un omicidio.

Quando ad Ambrosia avviene un altro omicidio analogo, Lupi e i suoi colleghi cominciano a trovare indizi sul fatto che il ritualismo degli omicidi potrebbe nascondere qualcosa di molto più grosso. Per trovare la pista giusta, Lupi ricorre anche ai suoi contatti personali ma per lei la faccenda diventa sempre più complessa.

“Cuori strappati” è un giallo fantascientifico e da questo punto di vista segue quella che è ormai diventata una tradizione degli scrittori italiani pubblicati su “Urania”. È ambientato nel futuro prossimo, il 2028, tuttavia i cambiamenti avvenuti in Italia rispetto a oggi sono notevoli, forse troppi per avvenire in un arco di tempo così breve. Secondo me sarebbe stato meglio ambientare il romanzo un po’ più in là nel tempo per rendere più plausibili tali e tante trasformazioni.

In sostanza, l’Italia si è venduta, o forse è meglio dire svenduta, a Cina e India. Ufficialmente, l’Italia è ancora una nazione sovrana, di fatto è poco più che una colonia delle due potenze asiatiche che hanno messo da parte le loro rivalità per collaborare anche al dominio di nazioni decadute.

Ci sono grossi cambiamenti anche dal punto di vista tecnologico. Innanzitutto, vengono usati computer quantistici ed esistono anche impianti neurali e biotecnologie che aumentano le capacità delle persone. Amanda Lupi e cieca ma grazie ad un’operazione sperimentale è in grado di compensare ampiamente la mancanza della vista con altri tipi di percezioni.

Da questo punto di vista, Glauco De Bona prende ispirazione dal controverso saggio “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” dello psicologo Julian Jaynes, secondo il quale la coscienza negli esseri umani non è emersa fin dall’origine della specie ma solo in un’epoca relativamente recente. Anche Robert J. Sawyer si era ispirato a quella teoria nella sua trilogia WWW, anche se ha sviluppato l’idea in maniera molto diversa.

In “Cuori strappati”, un’operazione sperimentale permette ad Amanda Lupi di avere una migliore integrazione dei due emisferi del suo cervello. La conseguenza è che le sue percezioni le permettono di indagare meglio che se ci vedesse. Ciò le dà alcuni vantaggi ma ha anche degli effetti negativi.

In questa situazione, Amanda Lupi si trova coinvolta in un’indagine che almeno inizialmente sembra non avere nulla di moderno. Al contrario, un omicidio viene compiuto seguendo un antico rito Maya di sacrificio umano. Questo però è solo l’inizio perché ben presto il caso rivela ramificazioni che portano ben oltre un serial killer che si ispira ai Maya in una vicenda che diventa sempre più ampia ad ogni nuovo indizio scoperto.

Amanda Lupi e decisamente la protagonista di “Cuori strappati” e di gran lunga il personaggio più sviluppato. È l’unica di cui nel corso del romanzo vengono rivelati desideri, pensieri e le esperienze passate che l’hanno portata ad essere la persona che è nel 2028. La sua indagine la porta anche a rinnovare contatti personali perciò la storia diventa molto centrata attorno a lei.

Onestamente, alcuni elementi riguardanti Amanda Lupi sono cliché e in generale la caratteristica migliore di “Cuori strappati” non è l’originalità. La forza di questo romanzo sta in una narrazione davvero fluida in cui i molti elementi tecnologici ma anche politici e sociali sono inseriti molto bene nella storia in modo da arricchirla senza appesantirla. Il loro mix contribuisce anche a compensare il senso di già visto che si può provare a volte durante la lettura del romanzo.

“Cuori strappati” ha i suoi limiti ma l’armonia tra gli elementi contenuti rende la lettura molto scorrevole e quindi davvero godibile. I pregi sono secondo me maggiori dei difetti perciò ne consiglio la lettura.

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