True Blood – settima stagione

Stephen Moyer e Anna Paquin nel 2009
Stephen Moyer e Anna Paquin nel 2009

Avviso. Questa recensione contiene molti spoiler sulla settima stagione della serie “True Blood”!

Il 24 agosto (il 25 agosto in Italia) è terminata la settima e ultima stagione della serie “True Blood”.

La serie televisiva “True Blood” è basata su una serie di romanzi scritti da Charlaine Harris. La storia si basa sull’idea che vampiri e altre creature soprannaturali esistono ma grazie alla creazione di sangue sintetico, il True Blood, i vampiri non hanno più bisogno di umani per nutrirsi e sono usciti allo scoperto. Le conseguenze sono complesse tra umani che hanno timore dei vampiri e vampiri che ritengono che la coesistenza con gli umani sia impossibile.

La serie “True Blood” comincia a Bon Temps, una cittadina nella Louisiana dove Sookie Stackhouse, in parte umana e in parte fata, si trova invischiata nelle vicende dei vampiri della Louisiana. In particolare, conosce Bill Compton, con il quale comincia una relazione sentimentale.

Nel corso delle stagioni, nella serie sono state sviluppate varie trame che costruiscono la mitologia dei vampiri e successivamente anche quella delle fate con la presenza di Rutger Hauer nel ruolo di un antenato di Sookie e Jason Stackhouse. Altre trame sono state focalizzate sul lato sentimentale di vari personaggi, soprattutto di Sookie. Fin dall’inizio, ci sono stati anche contenuti erotici ma la serie è caratterizzata da tanti elementi, compresi quelli metaforici. Essa affronta problemi come quello della discriminazione verso le minoranze, la droga, la religione, l’influenza dei media e altri ancora.

In “True Blood” il sesso è parte integrante della vita e viene mostrato così come le altre complicazioni vissute dai personaggi. Umani (eterosessuali, omosessuali o altro, sono tutti nella stessa barca), vampiri e altre creature soprannaturali sono tutto sommato accomunati nelle difficoltà di relazione ma anche nella voglia di trovare qualcuno.

Personalmente non sono mai attratto dalla parte più romantica di una serie perciò non mi sono appassionato come molti altri fan della serie alle vicende amorose di Sookie Stackhouse e di altri personaggi. A volte certe scelte narrative mi sono sembrate da soap opera, fatte solo per far discutere un po’ i fan più interessati al lato romantico della serie.

Di “True Blood” ho apprezzato soprattutto la costruzione della mitologia dei vampiri e lo sviluppo delle storie di altri tipi di creature soprannaturali. Non tutte le trame secondo me sono riuscite bene, soprattutto nelle ultime stagioni, ma almeno per qualche stagione mi è parsa complessivamente una serie decisamente buona.

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Il cast della settima stagione di “True Blood” è costituito da:

  • Anna Paquin (foto ©bladerunner0427) nel ruolo di Sookie Stackhouse
  • Stephen Moyer (foto ©bladerunner0427) nel ruolo di Bill Compton
  • Sam Trammell nel ruolo di Sam Merlotte
  • Ryan Kwanten nel ruolo di Jason Stackhouse
  • Alexander Skarsgård nel ruolo di Eric Northman
  • Chris Bauer nel ruolo di Andy Bellefleur
  • Kristin Bauer van Straten nel ruolo di Pam Swynford De Beaufort
  • Lauren Bowles nel ruolo di Holly Cleary
  • Nelsan Ellis nel ruolo di Lafayette Reynolds
  • Carrie Preston nel ruolo di Arlene Fowler Bellefleur
  • Deborah Ann Woll (foto ©Tomdog) nel ruolo di Jessica Hamby

La settima stagione di “True Blood” aveva lo scopo di chiudere un po’ di vicende dei protagonisti. La mia impressione è che il lato da soap opera sia stato preminente e gli sceneggiatori abbiano sostanzialmente voluto accontentare almeno alcuni gruppi di fan con scelte che mi hanno lasciato perplesso.

Sookie sembrava finalmente aver trovato una certa tranquillità sentimentale assieme ad Alcide ma evidentemente era solo un’impressione. Il povero Alcide è stato rapidamente liquidato e altrettanto rapidamente dimenticato da Sookie, che in breve tempo ha ripreso a interessarsi a Bill.

Il legame tra Sookie e Bill è talmente forte che lui preferisce morire di epatite-V per permettere a lei di avere una vita normale e avere figli. La morte di Bill è tutto sommato ben fatta: lui non era mai stato davvero felice come vampiro ma quando muore è in qualche modo di nuovo umano come suggerito dal fatto che Sookie riesce a percepire i suoi pensieri.

La storia di Jessica poteva essere particolarmente interessante ma è un po’ sprecata. Da umana era un’adolescente cresciuta in una famiglia di fanatici religiosi. Trasformata in vampiro nella prima stagione, comincia a scoprire il mondo, viene coinvolta nelle vicende di Bill e a causa della sua inesperienza combina parecchi guai. La sua storia d’amore con Hoyt è caotica e finisce male, soprattutto a causa sua.

Alla fine della serie, Jessica raggiunge una certa maturità e incontrare di nuovo Hoyt, tornato a Bon Temps in occasione della morte di sua madre, poteva essere un’occasione per chiudere con il passato e andare avanti. Invece, la scelta è stata quella di far riprendere la relazione tra i due con Hoyt che molla Brigette, la sua nuova ragazza, senza tanti problemi.

Deborah Ann Woll nel 2010
Deborah Ann Woll nel 2010

In maniera assai frettolosa, Jessica e Hoyt si sposano anche se lui non ricorda nulla di lei. Il messaggio è uno di quelli che hanno attraversato tutta la serie: il loro matrimonio non è legalmente riconosciuto ma l’amore è amore. È appropriato che Jason si metta con Brigette, più o meno un amore a prima vista.

L’epilogo della serie è quanto di più melenso si possa fare: un salto in avanti di alcuni anni e tanti personaggi assieme con vari bambini nati nel frattempo con Sookie visibilmente incinta. Se siete diabetici fareste meglio a saltarlo e fermarvi alle scene con Eric, secondo me il miglior personaggio della serie, che assieme a Pam, la perfetta compagna per lui, è diventato ricco vendendo il “New Blood” sfruttando il sangue di Sarah.

Sono felice che “True Blood” sia finito perché sembrava davvero che le idee fossero esaurite. Non sono mai stato un super-appassionato della serie soprattutto a causa degli elementi di soap opera ma almeno per qualche stagione è stata davvero godibile e continuarla l’avrebbe rovinata completamente. Con la sua fine, i ricordi saranno per la maggior parte positivi.

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