Il romanzo “Il vagabondo dello spazio” (“Rogue in Space”) di Fredric Brown è stato pubblicato per la prima volta nel 1957. È il risultato dell’unione e dell’espansione di due racconti pubblicati separatamente, “Fuga nel buio” (“Gateway to Darkness”) del 1949 e “Gateway to Glory” del 1950. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 170 e 435 di “Urania”, all’interno del “Millemondinverno 1973”, nel n. 18 dei “Classici Urania”, all’interno del n. 19 de “I Massimi della Fantascienza”, all’interno del “Millemondi Estate 2002” nella traduzione di Mario Galli e nel n. 135 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giuseppe Lippi. Quest’ultima edizione è anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.
Crag è un ex astronauta che ha finito per diventare un criminale. Quando viene arrestato per il possesso di una droga letale, le sue prospettive sono davvero pessime. Il giudice Olliver lo condanna alla cancellazione della memoria ma in segreto gli offre una via di fuga. Olliver ha grandi ambizioni ma ha bisogno di qualcosa che gli assicuri il potere e pensa che potrà imporre la sua volontà se Crag riuscirà a rubare un disintegratore.
Un asteroide senziente vaga per il cosmo. Nel corso della sua lunghissima vita, non ha mai trovato creature come lui e ha imparato a percepire a modo suo l’universo circostante senza bisogno di organi di percezione. Dopo tanti viaggi, entra in un sistema solare in cui esistono forme di vita diversissime dalla sua nate sul terzo pianeta che si sono espanse sugli altri pianeti.
Fredric Brown divenne celebre nel campo della fantascienza soprattutto per i suoi racconti spesso brevissimi e per alcuni romanzi, soprattutto un paio dai contenuti umoristici. Nella sua carriera, scrisse anche molti gialli / mystery. Nei due racconti poi rielaborati per ottenere il romanzo “Il vagabondo dello spazio” mise assieme vari elementi dei diversi generi.
La storia di Crag ha qualche tono di noir dato che il protagonista è un ex astronauta che perso tutto in seguito a un incidente. A quel punto, è diventato un criminale e, tra le altre cose, un trafficante di droga. Questa parte non è molto sviluppata: sembra che Fredric Brown si sia limitato a usare qualche elemento di base di quel genere per la storia di Crag.
Successivamente, nello sviluppo della prima parte del romanzo, quella in cui Crag è costretto a lavorare per il giudice Olliver, la storia contiene alcuni elementi satirici sulla società del XXIII secolo. Crag, che inizialmente è il cattivo della storia, finisce per diventare quasi un baluardo di integrità in una società ormai decadente soprattutto a causa della corruzione.
C’è un capovolgimento quasi totale dei ruoli tra l’inizio e la fine del romanzo e ciò non è del tutto coerente. Crag, che inizialmente sembra un criminale senza possibilità di redenzione, finisce coinvolto in un tentativo di scalata al potere da parte del giudice Olliver che lo porta a essere disgustato dal modo in cui vivono i ricchi. Per un periodo vive in un hotel di gran lusso, dove può accedere a qualsiasi servizio sessuale, uno degli sintomi più espliciti della corruzione della società.
Nel corso del romanzo, in seguito all’intervento dell’asteroide senziente, c’è un cambiamento molto forte nel tono della storia. Ciò mostra più di tutto il resto come “Il vagabondo dello spazio” sia l’unione di due racconti separati ma è solo uno dei suoi difetti.
All’epoca, le storie di fantascienza in genere erano decisamente più basate sulle trame e sulle idee che sui personaggi. Il protagonista è relativamente sviluppato e gli altri personaggi, anche quelli importanti come il giudice Olliver e la moglie, non lo sono quasi per nulla.
Forse Fredric Brown era troppo avanti per l’epoca in cui scrisse i racconti che compongono “Il vagabondo dello spazio”. Oggi ci sono parecchi esempi di fusioni di generi che includono fantascienza e noir e li mettono assieme in maniera armonica. Questo romanzo invece è poco riuscito, finendo per essere un mix ben poco omogeneo di tanti elementi diversi e in Italia non ha aiutato il fatto che la traduzione fosse assai censurata e solo l’edizione “Urania Collezione” è finalmente integrale.
Purtroppo “Il vagabondo dello spazio” ha complessivamente più difetti che pregi, facendone il peggior romanzo di fantascienza di Fredric Brown. Potrebbe interessare i fan di questo autore, soprattutto questa nuova edizione, finalmente integrale.
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