Le navicelle GRAIL si sono schiantate sulla Luna

La traiettoria finale delle navicelle GRAIL fino all'area dedicata a Sally Ride, nella foto piccola (Immagine NASA/JPL-Caltech/GSFC/ASU /Sally Ride Science)
La traiettoria finale delle navicelle GRAIL fino all’area dedicata a Sally Ride, nella foto piccola (Immagine NASA/JPL-Caltech/GSFC/ASU /Sally Ride Science)

Stanotte, quando in Italia mancava poco alla mezzanotte, le navicelle gemelle GRAIL (Gravity Recovery and Interior Laboratory) Ebb e Flow della NASA hanno concluso la loro missione schiantandosi sulla Luna.

La manovra finale era iniziata il 14 dicembre, quando quasi tutto il propellente ancora rimasto a Ebb e Flow era stato utilizzato per modificare la loro orbita abbassandola ancor più di quanto fosse già. In questo modo la traiettoria delle navicelle GRAIL è stata diretta verso una montagna vicina al polo nord della Luna.

La missione di Ebb e Flow è durata quasi fino all’ultimo minuto perché meno di un’ora prima dell’impatto i motori delle due navicelle GRAIL sono stati accesi fino all’esaurimento del propellente. Questa manovra aveva lo scopo di stabilire esattamente quanto ne rimanesse ancora nei loro serbatoi, un dato che si aggiunge all’enorme quantità ottenuta nel corso di questa missione. Non si tratta di semplice curiosità bensì di informazioni che aiuteranno gli ingegneri della NASA a migliorare i modelli informatici riguardanti le necessità di propellente per future missioni.

La decisione di distruggere Ebb e Flow ha generato una piccola controversia tra una parte del pubblico che ha letto la notizia. Anche se si tratta di una scelta triste è stata quella più giusta. Il manager del progetto GRAIL al JPL David Lehman ha spiegato che la NASA voleva evitare qualsiasi rischio che le navicelle GRAIL si schiantassero su uno dei siti dove erano state compiute passate missioni lunari. Le probabilità di colpire uno di quei luoghi diventati storici erano molto basse ma è stato giusto azzerarle.

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L’impatto di Ebb e Flow è avvenuto a 30 secondi l’una dall’altra. È stato un successo completo, come tutta la missione. Solo pochi giorni fa la NASA aveva presentato le prime mappe gravitazionali della Luna ottenute grazie ai dati inviati dalle navicelle GRAIL ma lo studio dell’enorme molte di dati continuerà, soprattutto quelli più precisi inviati nel corso della loro missione estesa.

Il sito dell’impatto di Ebb e Flow è stato chiamato Sally K. Ride Impact Site in onore della prima donna americana a viaggiare nello spazio, che purtroppo ci ha lasciati nel luglio scorso. La scelta non è casuale perché Sally Ride aveva fondato la Sally Ride Science, una società che ha lo scopo di produrre materiale scientifico per uso dattico, e aveva collaborato con la missione GRAI.

La MoonKAM (Moon Knowledge Acquired by Middle School Students), la macchina fotografica che ognuna delle navicelle GRAIL aveva in dotazione, ha scattato oltre 115.000 fotografie della Luna in aree scelte da studenti delle scuole americane. Questa missione secondaria era stata diretta proprio da Sally Ride, un altro successo per una missione di grande valore scientifico che ha anche coinvolto gli studenti, ovvero le nuove generazioni che un giorno si spera potranno viaggiare regolarmente nello spazio.

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