Autocrisi di Pierfrancesco Prosperi

Autocrisi di Pierfrancesco Prosperi
Autocrisi di Pierfrancesco Prosperi

Il romanzo “Autocrisi” di Pierfrancesco Prosperi è stato pubblicato per la prima volta nel 1971. Ora è stato ristampato nel n. 98 del marzo 2011 della collana “Urania Collezione”. Nel 1972 ricevette il Premio Italia per il miglior romanzo di fantascienza.

“Autocrisi” si svolge in quello che era il futuro quando venne scritto, ovvero gli anni ’90. Nel romanzo gli esseri umani viaggiano tra le stelle ma è la Terra ad essere scoperta dagli abitanti del pianeta Dakopi, con i quali vengono iniziati rapporti diplomatici e anche commerciali.

Il tema principale di “Autocrisi” è però quello dell’automobile. Negli anni ’90 dipinti nel romanzo le case automobilistiche si fanno una guerra commerciale spietata arrivando allo spionaggio industriale per caprire i segreti degli avversari.

Gli accordi commerciali con il pianeta Dakopi aprono un mercato completamente nuovo e potenzialmente molto lucroso perché i dakopiani vivono su continenti-isola sottili e generalmente montuosi per cui le difficoltà geografiche hanno scoraggiato lo sviluppo di un’industria automobilistica. La tecnologia terrestre è tale da rendere conveniente costruire strade anche su un pianeta come Dakopi per poi vendere automobili agli abitanti.

In tutto ciò un elemento a cui le industrie automobilistiche non sono interessate è la sicurezza. Le automobili degli anni ’90 descritti in “Autocrisi” causano la morte di migliaia di persone l’anno e su Dakopi le cose non andranno meglio, anche a causa dell’inesperienza dei nativi.

Un’associazione che invoca misure drastiche per la sicurezza degli automobilisti riceve sempre maggior supporto dalla gente e l’intersecarsi delle varie vicende tra la Terra e Dakopi porterà ad una sorprendente conclusione.

Oltre al romanzo “Autocrisi” questo numero di “Urania collezione” include i racconti “Una Cadillac per Natale”, “Autogrill” e “La pratica 203”, tre racconti di Pierfrancesco Prosperi sul tema dell’automobile. Quest’autore infatti divide le sue energie tra storie di universi paralleli e linee temporali che si intersecano e storie riguardanti le automobili. “Autocrisi” non contiene roba wibly-wobly timey-wimey in quanto appartiene al secondo filone.

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“Autocrisi” è un romanzo particolare in quanto vede un possibile futuro dell’industria automobilistica e non solo sulla Terra. Inevitabilmente oggi risulta per alcuni versi datato perché al di là della mancanza di contatti con alieni oggi da una parte ci sono campagne sulla sicurezza stradale ma dall’altra non ci sono associazioni importanti che invochino misure drastiche nei confronti delle industrie automobilistiche. Semmai oggi l’attenzione è verso il problema dei consumi e dell’inquinamento con un occhio a motori che utilizzino energie alternative.

Dal punto di vista letterario i personaggi non sono proprio sviluppatissimi, in compenso la narrazione è scorrevole e gli intermezzi chiamati frammenti inseriti in mezzo ai capitoli arricchiscono il romanzo inserendo informazioni in maniera non pesante. Il finale però non sembra completamente riuscito: l’impressione è che Prosperi abbia voluto concludere con un happy ending tutte le vicende del romanzo ma alcuni elementi avrebbero avuto bisogno di un maggior approfondimento per arrivare ad una conclusione convincente.

Complessivamente “Autocrisi” è un bel romanzo con spunti che dopo quarant’anni sono ancora originali sul rapporto tra uomo e automobile e nonostante qualche difetto e qualche elemento datato è intrigante da leggere.

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