The Red Scholar’s Wake di Aliette de Bodard

The Red Scholar’s Wake di Aliette de Bodard
The Red Scholar’s Wake di Aliette de Bodard

Il romanzo “The Red Scholar’s Wake” di Aliette de Bodard è stato pubblicato per la prima volta nel 2022. Fa parte della serie ambientata nell’universo Xuya. È inedito in Italia.

Quando Xích Si viene catturata dai pirati del Vessillo Rosso, si aspetta di essere uccisa, probabilmente non in modo rapido. Invece, Pesce del Riso, la nave senziente che guida i pirati, le propone un matrimonio di interesse.

Pesce del Riso ha perso sua moglie, la precedente leader del Vessillo Rosso, in circostanze che ritiene sospette e crede che nella sua flotta vi sia una talpa che passa informazioni ai loro rivali. Xích Si è molto brava nel recuperare parti di robot da riassemblare e programmare perciò le sue capacità tecniche potrebbero essere la chiave per far luce sulla situazione.

Nel 2007, Aliette de Bodard ha cominciato a scrivere storie ambientate nel cosiddetto universo Xuya. Si tratta di una linea temporale parallela in cui l’Asia è diventata dominante sulla Terra e in particolare la cultura cinese e vietnamita hanno guidato l’espansione nello spazio e tra le altre cose hanno portato negli imperi interstellari principi confuciani. Le storie ambientate in quest’universo narrativo sono piene di riferimenti di tanti tipi alle culture dell’est asiatico che vanno dalle finezze linguistiche a concetti sociali e politici come i governanti-letterati di stampo confuciano.

Le storie dell’universo Xuya spaziano nello spazio e nel tempo abbracciando luoghi ed epoche molto diverse. “The Red Scholar’s Wake” è ambientato in un futuro in cui uno degli imperi interstellari esistenti in quest’universo è preso tra problemi interni come la corruzione e altri esterni come la pirateria. Gruppi di pirati predano astronavi commerciali sotto vari vessilli che hanno formato una sorta di federazione in cui si sono dati delle regole. Tuttavia, tra i vari leader dei vessilli ci sono idee diverse e lotte di potere.

Nonostante la centralità dei pirati, “The Red Scholar’s Wake” non è esattamente piena di azione e battaglie spaziali. Anche la storia delle rivalità con intrighi e tradimenti a volte sembra funzionale a quella che è la parte più importante, incentrata sul rapporto tra l’astronave senziente Pesce di Riso e Xích Si.

La trama finisce per essere piuttosto semplice e viene usata da Aliette de Bodard per sviluppare personaggi e parti dell’universo Xuya. Anche le parti legate agli intrighi nel mondo della pirateria sono legate quasi sempre a singole persone e ai rapporti che esistono tra loro. I vari gruppi legati ai vessilli in genere seguono i loro leader e pochissimi personaggi secondari hanno qualche rilevanza.

Alla fine, la storia gira attorno al rapporto tra Pesce di Riso e Xích Si, che comincia come un matrimonio di interesse ma si sviluppa in modo molto diverso. Onestamente quegli sviluppi mi sono sembrati anche troppo rapidi ma non sono esperto di questo tipo di storie. A me è sembrato un modo ovvio per far avanzare la trama e sviluppare le parti che ho trovato più interessanti.

Il confronto tra un impero con vari problemi e i pirati mostra varie sfaccettature sociali e politiche. Sono tutti elementi che possono esistere in qualsiasi epoca in cui esistano gli insegnamenti confuciani e in “The Red Scholar’s Wake” sono inseriti in un’ambientazione fantascientifica in cui gli elementi tecnologici sono molto forti.

Questo non è esattamente un romanzo di fantascienza “hard” nel senso che non vengono offerti dettagli riguardanti il funzionamento delle tecnologie ma esse sono sempre presenti in un modo o nell’altro. Xích Si è molto brava a “smanettare” con robot e sistemi informatici di vario tipo e Pesce di Riso è un’astronave senziente. In tutto il romanzo ci sono robot, avatar, sistemi di realtà virtuale e altro ancora, tutti elementi usati per arricchire l’ambientazione rendendola ancora più coinvolgente per il lettore.

Tutto ciò rende “The Red Scholar’s Wake” un romanzo che ho trovato affascinante e intrigante per la fusione di elementi che sono piuttosto eterogenei per un risultato che secondo me funziona grazie alla bravura di Aliette de Bodard. È un’opera autonoma all’interno dell’universo Xuya perciò può essere apprezzata da chiunque sia interessato a una fusione originale dei vari elementi narrativi.

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