Abissi d’acciaio di Isaac Asimov
Il romanzo “Abissi d’acciaio” (“The Caves of Steel”), conosciuto anche come “Abissi di acciaio” o “La metropoli sotterranea”, di Isaac Asimov è stato pubblicato per la prima volta nel 1953 a puntate sulla rivista “Galaxy” e nel 1954 come libro. In Italia è stato pubblicato come “Abissi di acciaio” da Mondadori a puntate in “Urania” tra il n. 55 e il n. 53, come “La metropoli sotterranea” da Ponzoni Editore nel n. 116 di “Cosmo” e nel n. 57 di “Cosmo. I Capolavori della fantascienza” in una traduzione di autore ignoto e da Mondadori come “Abissi d’acciaio” nel n. 578 di “Urania” all’interno de “I mondi di Asimov. 3 romanzi di tiranni, robot e parauomini” in una traduzione di autore ignoto, nel 1876 di “Oscar”, nel 138 dei “Classici Urania”, all’interno del n. 21 dei “Massimi della Fantascienza”, all’interno de “Il grande libro dei robot”, nel n. 568 di “Oscar Bestellers” e nel n. 339 di “Urania Collezione” nella traduzione di Giuseppe Lippi.
Il dottor Roj Nemennuh Sarton è uno Spaziale e quando viene ucciso la conseguente indagine è un evento di grossa portata per la polizia di New York, che ha la competenza per i reati commessi a Spacetown, l’avamposto costruito accanto alla città. La tensione tra terrestri e spaziali è più forte che mai e ciò significa che il caso va risolto o le conseguenze per la Terra potrebbero essere molto negative.
Il questore di New York Julius Enderby incarica Elijah Baley di dirigere le indagini ma gli Spaziali hanno preteso che uno di loro lavori assieme a lui. Baley scopre che dovrà collaborare con R. Daneel Olivaw ed R. sta per robot. Si tratta infatti di un robot il cui aspetto è indistinguibile da quello umano. Ciò peggiora l’avversione di Baley per i robot in generale, anche perché il poliziotto sa che se la notizia della presenza di un robot così avanzato sulla Terra si diffondesse potrebbero scoppiare disordini.