
Il romanzo “L’ospite del senatore Horton” (“The Werewolf Principle”) di Clifford D. Simak è stato pubblicato per la prima volta nel 1967. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 495 di “Urania”, nel n. 550 di “Oscar”, nel n. 57 dei “Classici Urania” e all’interno del n. 24 di “Millemondi” nella traduzione di Mario Galli, nel n. 224 di “Urania Collezione” e all’interno dell’omnibus “Mondi senza fine” nella traduzione di Davide De Boni.
Nel corso di una notte di maltempo, Andrew Blake si trova senza sapere come di fronte alla casa del senatore Horton. Viene riconosciuto dall’uomo e dalla figlia perché è un astronauta o almeno così suggerisce il fatto che sia stato trovato nello spazio in una capsula criogenica. Si tratta di un evento misterioso dato che Blake non ricorda cosa gli sia successo.
Gli Horton assistono Blake, incuriositi anche perché ha avuto uno dei suoi episodi di blackout durante i quali non sa cosa fa. L’evento è ancor più misterioso perché uno degli addetti alla sicurezza di casa Horton afferma di aver avvistato un lupo, un animale estinto da molto tempo.
“L’ospite del senatore Horton” è un romanzo del periodo maturo di Clifford D. Simak che rappresenta bene i temi tipici di quest’autore. Il senatore Horton sembra rappresentare Simak stesso, nel senso che, proprio come l’autore, è fortemente legato alla sua terra ma allo stesso tempo è favorevole almeno ad alcune innovazioni. Ciò perché il suo è un tipo di legame che non lo blocca nel passato e, anche se fa a meno delle ultime novità tecnologiche a casa sua, pensa al futuro dell’umanità.
Inizialmente è difficile capire quale sia il ruolo del protagonista Andrew Blake in questa difficile commistione tra passato e futuro. Ciò perché Blake è al centro dei misteri riguardanti la sua origine e il fatto che a volte si trova in luoghi in cui non sa com’è arrivato.
Il lettore scopre rapidamente alcuni dei segreti di Andrew Blake perché il romanzo viene sviluppato attraverso vari punti di vista che offrono rivelazioni su di lui. Tuttavia, la sua storia completa viene scoperta solo verso la fine del romanzo tra sorprese e colpi di scena.
La storia di Andrew Blake passa anche attraverso molta introspezione in cui cerca di capire chi sia realmente. I suoi pensieri includono anche quell’umanità futura con le sue tendenze contrastanti ad ancorarsi alla propria terra e a progredire tecnologicamente, che porta anche a espandersi nello spazio. È un contrasto che si vede nel mix apparentemente eterogeneo di elementi presenti nel romanzo.
L’elemento tecnologico è rappresentato nel romanzo soprattutto da quelli che potremmo definire elettrodomestici intelligenti che dovrebbero aiutare i loro proprietari. Sono dotati anche di una voce e ciò li rende sopra le righe nel senso che se fossero umani il loro modo di comunicare verrebbe considerato petulante. Simak non sembra molto convinto della bontà di elettrodomestici di questo tipo.
All’altro estremo, l’autore inserisce elementi più tipici di storie fantasy e horror. Innanzitutto, c’è il principio del lupo mannaro del tittolo originale, anche se viene usato in modo decisamente fantascientifico dato che ha una base pseudo-scientifica. Ci sono anche i Brunetti, alieni che apparentemente non utilizzare tecnologie e sembrano creature uscite dal folklore.
Tutto ciò è in un modo o nell’altro collegato alla storia personale di Andrew Blake. “L’ospite del senatore Horton” non è un romanzo d’azione ma c’è una certa tensione generata da ciò che succede al protagonista con il mistero attorno ai suoi blackout. Se vi piacciono le storie introspettive che riguardano anche il futuro dell’umanità ve ne consiglio la lettura.