La scoperta di centinaia di denti di Spinosaurus aegyptiacus in un antico fiume prova la natura acquatica di questo dinosauro

Scheletro di Spinosaurus aegyptiacus
Scheletro di Spinosaurus aegyptiacus

Un articolo pubblicato sulla rivista “Cretaceous Research” riporta la scoperta di centinaia di denti di Spinosaurus aegyptiacus nell’antichissimo sistema fluviale dei Kem Kem Beds, lungo il confine tra gli odierni Marocco e Algeria. Un team di ricercatori ha raccolto circa 1.200 denti fossili in un antico letto fluviale nell’odierno Marocco e l’analisi ha rivelato che quasi la metà di essi erano di Spinosaurus aegyptiacus. La loro conclusione è che si tratta di una prova che circa 100 milioni di anni fa, nel periodo Cretaceo, questo dinosauro era ben adattato alla vita acquatica, una conferma delle tesi sostenuto da un numero crescente di paleontologi.

La storia degli studi paleontologici dello Spinosaurus aegyptiacus (foto ©Mike Bowler) è complessa perché si tratta di una specie da anni al centro di discussioni. Descritta per la prima volta nel 1915, questa specie di dinosauri teropodi è stata studiata soprattutto grazie a resti frammentari, un problema tipico del campo della paleontologia. Come se ciò non bastasse, il primo esemplare descritto venne distrutto durante un bombardamento nel corso della II Guerra Mondiale e ne rimangono solo disegni e descrizioni. Ulteriori scheletri parziali e resti frammentari sono stati scoperti nel corso del tempo e attribuiti a questa specie o ad altre specie causando dispute sull’attribuzione come nel caso delle specie Spinosaurus maroccanus e Sigilmassasaurus brevicollis.

L’idea che lo Spinosaurus aegyptiacus si nutrisse di pesci cominciò ad emergere rapidamente dopo la scoperta di questa specie ma per molti anni i paleontologi ritennero che sostanzialmente questo dinosauro fosse una sorta di pescatore che catturava i pesci dalle rive dei fiumi. L’idea che potesse muoversi in acqua o addirittura avere una vita acquatica è molto più recente e prove come la forma della coda, adatta per spingere quest’animale in acqua, sono state riportate negli ultimi anni dopo studi specifici. Altri paleontologi si oppongono a quest’idea che va contro concetti consolidati riguardanti l’ecologia e l’evoluzione dei dinosauri, riaffermando la loro natura di animali da terraferma.

Ora un team di ricercatori, quasi tutti dell’Università britannica di Portsmouth, ha esaminato circa 1.200 denti scoperti in quello che nel periodo Cretaceo era il letto di un fiume nel quale sono stati trovati parecchi resti fossili. I denti appartengono a diverse specie ma quasi la metà è stata attribuita allo Spinosaurus aegyptiacus. Si tratta di una percentuale davvero notevole e i ricercatori ritengono che si tratti di una prova che questo dinosauro vivesse nell’acqua e ciò rendesse più probabile la morte di un esemplare in un fiume e la presenza di resti fossili nel letto di un fiume.

La scoperta di una quantità di denti di Spinosaurus aegyptiacus maggiore rispetto ai resti di altri animali, anche acquatici, è una nuova prova della natura di questo dinosauro che si aggiunge alle altre proposte in passato. Probabilmente non chiuderà le discussioni attorno a questa specie ma aggiunge informazioni, come ogni nuova scoperta.

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