Doctor Who – Colony in Space

Doctor Who - Colony in Space
Doctor Who – Colony in Space

“Colony in Space” è un’avventura dell’ottava stagione della serie classica di “Doctor Who” trasmessa nel 1971. Segue “The Claws of Axos” ed è composta da sei parti, scritta da Malcolm Hulke e diretta da Michael Briant.

La storia

Tre Time Lord si incontrano per discutere del furto di file confidenziali che riguardano un’arma potentissima. Sono costretti ad ammettere che l’unico in grado di gestire una situazione del genere è il Dottore ma la missione richiede un viaggio nello spazio e in un’altra epoca perciò devono temporaneamente sospendere il suo esilio sulla Terra.

Il Terzo Dottore (Jon Pertwee) sta lavorando al Tardis quando esso si attiva e si smaterializza trasportando il Dottore e Jo Grant (Katy Manning), che vi era entrata, sul pianeta Uxarieus nel XXV secolo. Il Dottore si rende conto che sono stati i Time Lord a controllare il Tardis a distanza e deve capire perché l’abbiano inviato su quella che appare come una piccola colonia umana.

Extra

Questo DVD contiene una quantità limitata di extra. Sono presenti contenuti tipici come una galleria di immagini tratte da quest’avventura, i sottotitoli della produzione, i Radio Time Listings e un promo dei DVD di “Doctor Who” pubblicati prossimamente.

Sono presenti nella traccia audio alternativa degli episodi commenti all’avventura da parte della protagonista Katy Manning, degli attori Bernard Kay e Morris Perry, dello script editor Terrance Dicks, dell’assistente di produzione Graeme Harper e del regista Michael Briant moderati da Toby Hadoke.

IMC Needs You! Un documentario sulla produzione di quest’avventura.

From the Cutting Room Floor. Una selezione di pezzi di scene non utilizzati con alcune annotazioni.

Il produttore Barry Letts e lo script editor Terrance Dicks ritenevano che la decisione di esiliare il Dottore sulla Terra presa dallo staff che aveva gestito l’inizio dell’era del Terzo Dottore fosse limitante per la serie. La produzione e gli autori avevano cercato di variare le storie ma Letts decise che era arrivato il momento di permettere al Dottore di riprendere i suoi viaggi, anche se inizialmente non di sua volontà.

Lo sceneggiatore Malcolm Hulke era in sintonia con Barry Letts e Terrance Dicks e quando venne incaricato di scrivere “Colony in Space” creò una trama in cui i Time Lord inviano il Dottore su un altro pianeta per indagare sul furto di file segreti. In un’era in cui le storie tipicamente includevano un ruolo importante per la UNIT, solo il Generale Lethbridge-Stewart (Nicholas Courtney) appare per qualche istante.

I piani per l’ottava stagione della serie classica di “Doctor Who” prevedevano che il Maestro (Roger Delgado) apparisse in tutte le avventure ma per “Colony in Space” venne deciso di apportare una variante a quella regola. Per questo motivo, il Maestro non appare fin dall’inizio ma solo più avanti, in una storia più complessa del classico scontro tra lui e il Dottore.

Malcolm Hulke si ispirò alle storie western per creare un’ambientazione aliena in cui ci sono coloni, nativi e un’azienda mineraria che intende sfruttare le risorse del pianeta. È una storia che parla di colonialismo che si sviluppa in maniera sempre più complessa man mano che vengono scoperti i segreti dei nativi e dopo l’entrata in scena del Maestro.

Questa storia in cui ci sono diverse parti coinvolte che hanno obiettivi diversi permette di ottenere un’avventura in cui si sviluppano diverse sottotrame. Il risultato è che c’è abbastanza sostanza per riempire sei parti senza un eccessivo ricorso a troppi riempitivi. Intendiamoci, ci sono comunque molti momenti in cui il Dottore si sposta da un posto a un altro ma rispetto ad altre avventure classiche di quella lunghezza il ritmo è più rapido con più azione.

“Colony in Space” soffre delle tipiche limitazioni delle avventure di “Doctor Who” di quegli anni. Le scene in esterno vennero girate in una cava, per di più in un periodo in cui il tempo era piuttosto inclemente. La conseguenza è che ad esempio uno degli scontri fisici tra due personaggi diventò letteralmente una lotta nel fango.

Il regista Michael Briant riuscì a creare riprese dinamiche per cercare di migliorare la resa visiva ma si vede comunque che si tratta di una cava. Gli effetti speciali sono limitati e non tutti i costumi degli alieni sono fatti benissimo. Ad esempio, il leader dei nativi ha un aspetto che sinceramente sembra abbastanza ridicolo.

Nonostante le limitazioni della produzione, secondo me “Colony in Space” rimane valido per i contenuti. Malcolm Hulke era un autore che inseriva temi etici e morali nelle sue storie, in questo caso l’avidità della compagnia mineraria IMC e quelli legati alla storia dei nativi che viene scoperta nel corso dell’avventura.

I personaggi importanti sono parecchi a causa della complessità della trama e Malcolm Hulke riesce a dare a tutti tratti di personalità individuali. All’interno del gruppo di coloni e perfino nel team della IMC ci sono diverse opinioni, motivazioni e per alcuni ci sono piani specifici aggiungendo varie sfumature che permettono di andare oltre una banale divisione tra buoni e cattivi. Non è difficile capire per chi parteggi l’autore ma almeno lo sviluppo dei personaggi non è pedestre.

C’è anche la curiosa reazione di Jo Grant nel momento in cui per la prima volta viaggia assieme al Dottore. A quel punto aveva già incontrato alcuni alieni con le loro tecnologie eppure sembra che non credesse realmente che il Dottore viaggiasse nello spazio e nel tempo.

Tutto ciò, assieme al fatto che Jon Pertwee e Roger Delgado lavoravano assieme in maniera straordinaria, contribuisce a una storia che secondo me è complessivamente di buon livello nonostante le limitazioni della produzione. Purtroppo il DVD contiene pochi extra ma secondo me vale comunque la pena di comprarlo.

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