Harvest of Time di Alastair Reynolds

Harvest of Time di Alastair Reynolds
Harvest of Time di Alastair Reynolds

Il romanzo “Harvest of Time” di Alastair Reynolds è stato pubblicato per la prima volta nel 2013. È al momento inedito in Italia.

La UNIT è stata chiamata per indagare su un incidente avvenuto su una piattaforma petrolifera dalla sua direttrice Edwina “Eddie” McCrimmon. Quando però il Terzo Dottore arriva assieme a Jo Grant e al Capitano Mike Yates, McCrimmon li accoglie freddamente spiegando che c’è stato un incidente, sfortunato e doloroso, ma un normale incidente. Il Dottore non ne è convinto ma non ha motivi per rimanere sulla piattaforma.

Sembrerebbe solo un falso allarme ma cominciano ad accadere cose strane. In particolare, il personale della UNIT comincia ad avere difficoltà a ricordare l’esistenza del Maestro, che pure è un prigioniero specialissimo. Cos’ha tutto ciò a che fare con gli avvenimenti della piattaforma petrolifera? C’entra qualcosa la Regina Rossa? E quali sono i piani dei Sild?

Generalmente i romanzi legati alla serie televisiva “Doctor Who” vengono pubblicati in specifiche collane caratterizzate dalla grafica, dalla dimensione e da lunghezze molto simili. In alcuni casi però la BBC ha scelto di pubblicare romanzi scritti da celebri autori di fantascienza che hanno caratteristiche diverse tra cui una lunghezza maggiore che permette di offrire storie meglio sviluppate.

Nel caso di “Harvest of Time”, gli sviluppi riguardano viaggi nello spazio e nel tempo che partono dalla Terra degli anni ’70 del XX secolo per abbracciare un periodo di miliardi di anni. Alastair Reynolds parte dall’era del Terzo Dottore e precisamente nel periodo in cui il Maestro, il Time Lord rinnegato arcinemico del Dottore, è tenuto in un carcere speciale sulla Terra.

Il romanzo comincia in un modo tipico di Alastair Reynolds, con i primi capitoli che presentano alcune sottotrame. Tuttavia, i tipici romanzi di quest’autore sono molto più lunghi e le sottotrame impiegano un po’ di tempo per unirsi. “Harvest of Time” è lungo circa 360 pagine perciò c’è un rapido inizio a convergere nella trama principale, anche perché alla fine si tratta di una storia del Dottore.

Ad assistere il Dottore nel romanzo c’è la UNIT, l’organizzazione militare inventata per la serie classica di “Doctor Who” comandata dal Generale Alistair Gordon Lethbridge-Stewart. Sono inclusi anche altri membri della UNIT apparsi nella serie televisiva e Jo Grant, che in quel periodo era la compagna del Dottore.

Da queste basi, Alastair Reynolds sviluppa una storia che riguarda anche i Time Lord, la specie a cui appartiene il Dottore, e in particolare il Maestro. Durante l’era del Terzo Dottore, il Maestro era stato inventato con l’idea che se il Dottore era Sherlock Holmes allora ci voleva l’equivalente di Moriarty.

Dopo vari serial televisivi in cui il Dottore e il Maestro si erano scontrati, la UNIT era riuscita a catturare il Maestro, che era stato rinchiuso in una prigione su una piccola isola. Nonostante le severe misure di sicurezza, il Maestro continua a fare i suoi piani per fuggire ma succede qualcosa che neppure lui aveva previsto.

Per motivi misteriosi, il personale della UNIT fatica sempre di più a ricordare l’esistenza del Maestro. Pian piano emergono connessioni tra questo fenomeno e un pianeta lontano nello spazio e nel tempo dove la Regina Rossa sta tentando di salvare un’antica civiltà, e soprattutto con i Sild, che costituiscono la vera minaccia per la Terra.

Alastair Reynolds non approfondisce molto gli elementi di fantascienza “hard” adottando uno stile più appropriato a una storia di “Doctor Who”, in cui il massimo del technobubble è l’inversione la polarità del flusso di neutroni. La conseguenza è che la narrazione è più concentrata sulla trama e sui personaggi, con un ritmo elevato grazie al fatto che c’è molta azione.

L’autore riproduce bene quasi tutti i personaggi della serie televisiva, solo Jo Grant sembra fin troppo capace considerando che generalmente il suo ruolo era quello della biondina un po’ svampita o poco più. Il meglio per quanto riguarda i personaggi secondo me è nel rapporto tra il Dottore e il Maestro, pieno di sfumature ben oltre ciò che si era visto nella serie classica di “Doctor Who”.

Nel corso dell’era del Terzo Dottore c’erano state varie idee riguardanti il Maestro ma la morte di Roger Delgado, l’attore che l’aveva interpretato in origine, aveva portato al loro abbandono. Sviluppi maggiori riguardanti il loro rapporto ci sono stati soprattutto nel corso della nuova serie televisiva.

Secondo me, in “Harvest of Time” Alastair Reynolds mostra molto bene il fatto che il Dottore e il Maestro si conoscono da chissà quanti secoli e che si tratta di vecchi amici che sono diventati nemici con le sfumature derivanti da tutto ciò. In un romanzo con vari elementi interessanti, questo è forse quello che gli dà maggior forza, soprattutto per i fan della serie classica di “Doctor Who”.

Per questi motivi, secondo me “Harvest of Time” è un buonissimo romanzo di fantascienza. In particolare, è un’eccellente storia di “Doctor Who” perciò sono convinto che possa piacere ai fan di questa saga.

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