Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams

The Ultimate Hitchhiker's Guide To The Galaxy, edizione americana, contenente i romanzi della serie della Guida galattica per gli autostoppisti. L'asciugamano non è incluso
The Ultimate Hitchhiker’s Guide To The Galaxy, edizione americana, contenente i romanzi della serie della Guida galattica per gli autostoppisti. L’asciugamano non è incluso

Il romanzo “Guida galattica per gli autostoppisti” (“The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy”) di Douglas Adams è stato pubblicato per la prima volta nel 1979. È il primo romanzo di una cosiddetta trilogia in cinque parti. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 843 di “Urania”, nel n. 187 dei “Classici Urania”, nel n. 7 de “I Libri di Urania”, ne “I Blues”, nel n. 205 di “Piccola Biblioteca Oscar”, all’interno del n. 41 de “I Massimi della Fantascienza” e nel n. 22 di “Urania Collezione”, in tutti i casi nella traduzione di Laura Serra. Edit. È stato pubblicato assieme agli altri romanzi del ciclo nel n. 2278 di “Oscar Bestseller”.

Arthur Dent scopre che la sua casa sta per essere demolita. Cerca in tutti i modi di fermare il lavoro ma dopo poche ore scopre che la Terra sta per essere demolita dai Vogon per far posto allo snodo di un’autostrada iperspaziale. Arthur si salva grazie al suo amico Ford Prefect, che in realtà è un alieno venuto sulla Terra per aggiungere nuove informazioni per la “Guida galattica per gli autostoppisti”, una guida turistica molto famosa a livello interstellare.

Arthur e Ford trovano un passaggio su un’astronave Vogon ma il comandante non è per nulla contento quando li scopre e prima li tortura con poesia Vogon e poi li getta nello spazio. Grazie ad una coincidenza infinitamente improbabile, i due vengono salvati dall’astronave “Cuore d’Oro” perché utilizza la propulsione di improbabilità infinita. Il comandante è Zaphod Beeblebrox, un vecchio amico di Ford. Assieme, vanno sul mitico pianeta Magrathea, dove scopriranno vari segreti, tra i quali la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto.

La “Guida galattica per gli autostoppisti” venne prodotta inizialmente come sceneggiato radiofonico dalla BBC nel 1978 con sette episodi seguiti da altri cinque nel 1980. Douglas Adams adattò i primi quattro episodi di questa serie radiofonica in un romanzo. Le due versioni sono un po’ diverse.

Douglas Adams ebbe l’idea di base per questa storia alcuni anni prima, mentre stava viaggiando per l’Europa facendo l’autostop. A Innsbruck, mentre giaceva ubriaco in un campo con una copia del libro “Hitch-hiker’s Guide to Europe”, pensò ad un’analoga guida a livello galattico. Fu solo dopo alcuni anni che Adams riuscì a tradurre quel concetto nella versione radiofonica della storia.

Vista l’origine, è inevitabile che la “Guida galattica per gli autostoppisti” contenga elementi alquanto demenziali eppure allo stesso tempo riesce ad essere sottile, satirica e allo stesso tempo filosofica. È conosciuta soprattutto per i personaggi, per le battute fulminanti e le espressioni diventate parte del linguaggio comune per chi ha apprezzato la storia ma contiene una visione globale dell’umanità che non è particolarmente gloriosa.

La “Guida galattica per gli autostoppisti” contiene infatti una decostruzione totale dell’umanità. All’inizio del romanzo, i Vogon arrivano per demolire la Terra dopo averne dato notizia come prescritto dalle leggi galattiche. Gli esseri umani non ne sapevano nulla ma nel corso della storia si scopre che altri abitanti della Terra erano preparati all’evento e che nella storia del pianeta c’è molto di più di quanto ne sapessero gli umani.

Nella sua strana avventura, Arthur Dent scopre alcuni dei tanti alieni che abitano la Via Lattea, a cominciare dal suo amico Ford Prefect, che per anni aveva finto di essere un terrestre. Allo stesso tempo, scopre molte cose della Terra che nessun essere umano aveva mai immaginato.

La “Guida galattica per gli autostoppisti” e i suoi seguiti è stata adattata anche per una serie televisiva, per un film e perfino per un videogioco diventando un vero e proprio fenomeno culturale. Nel corso del tempo, è diventata una parte importante della cultura geek, tanto che oggi abbiamo un software di traduzione chiamato Babelfish, un supercomputer chiamato Deep Thought e un programma di messaggistica istantanea chiamato Trillian, tutti nomi ispirati alla Guida.

Nel 1999, Douglas Adams fondò anche la comunità online h2g2 dedicata alla “Guida galattica per gli autostoppisti” con lo scopo di compilare una guida non convenzionale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Il sito della comunità è passato attraverso varie “incarnazioni” ma ha mantenuto lo scopo originale.

Che siano o meno parte di quella comunità, gli appassionati della “Guida galattica per gli autostoppisti” possono essere facilmente riconosciuti quando parlano dell’importanza degli asciugamani, perché usano il numero 42 come risposta buona per qualsiasi domanda e per altre espressioni come “Non fatevi prendere dal panico!” (“Don’t panic!”). Questo gergo testimonia ancor di più l’importanza della Guida.

La “Guida galattica per gli autostoppisti” ha una fine improvvisa perché è l’adattamento di una parte della serie radiofonica. Inevitabilmente, anche la versione letteraria era stata concepita fin dall’inizio come una serie e la scelta migliore è leggerla tutta. Si tratta infatti di uno dei capolavori della fantascienza umoristica la cui fama va ben oltre qualsiasi genere. Consigliatissima!

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