Cronache del dopobomba di Philip K. Dick

Cronache del dopobomba di Philip K. Dick
Cronache del dopobomba di Philip K. Dick

Il romanzo “Cronache del dopobomba” (“Dr. Bloodmoney or How We Got Along After the Bomb”) di Philip K. Dick è stato pubblicato per la prima volta nel 1965. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 409 di “Urania”, all’interno di “Millemondinverno 1975” e nel n. 131 dei “Classici Urania” e da Einaudi nel n. 466 di “Einaudi Tascabili. Vertigo” nella traduzione di Ginetta Pignolo e da Fanucci nel n. 25 di “Collezione Dick” e nel n. 23 di “Collezione Philip K. Dick. Edizione speciale per il 25º Anniversario (1982-2007)” nella traduzione di Maurizio Nati.

Il fallimento di un test atomico diretto dal dottor Bruno Bluthgeld ha causato una notevole diffusione di materiali radioattivi che provocano mutazioni. Ciò non ferma le ostilità internazionali e dopo alcuni anni gli USA subiscono un attacco nucleare. Le conseguenze non sono solo sul territorio ma anche in una missione spaziale: Walt e Lydia Dangerfield sono stati lanciati nello spazio in una missione che doveva rappresentare la prima fase della colonizzazione di Marte ma sono rimasti nell’orbita terrestre.

La comunità di Marin County sopravvive e si governa da sola. Hoppy Harrington, un focomelico che prima della guerra era discriminato, diventa importante grazie alle sue capacità come tuttofare, aiutate dai suoi poteri psicocinetici. Ha voglia di rivalsa nei confronti delle cosiddette persone normali e teme solo Bill Keller, il cui sviluppo è rimasto a livello fetale all’interno del corpo della sorella Edie ma è comunque senziente e ha strani poteri telepatici.

Philip K. Dick scrisse “Cronache del dopobomba” nel 1963 ma il romanzo venne pubblicato solo due anni con un titolo che richiamava il celebre film “Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba” (“Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb”). La guerra atomica era un tema comune in quegli anni ma in questo caso l’autore la usa per sviluppare una serie di temi presenti in varie sue opere. Essi includono la guerra ma anche in questo caso Dick la usa a modo suo.

La trama di “Cronache del dopobomba” non è lineare e include sia alcuni salti in avanti nel tempo che alcuni flashback. Essi riguardano un gruppo piuttosto ampio di personaggi le cui vite si intrecciano in modi variegati. Per questo motivo, si può dire che si tratti di un romanzo corale, una caratteristica che non lo rende certo facile da leggere.

Tutto ciò viene usato da Philip K. Dick per mostrare come le vite di quei personaggi siano cambiate dopo l’attacco atomico. La situazione negli anni ’80 dipinti dall’autore rispecchia inizialmente quella degli anni ’60 ma cambia radicalmente sotto molti punti di vista influenzando in vari modi molte vite.

Sopra a tutti, letteralmente, c’è Walt Dangerfield, rimasto nell’orbita terrestre da solo dopo che sua moglie si è suicidata. Diventa una figura superumana perché mantiene le comunicazioni via radio dall’alto. Ciò permette di superare l’isolamento tra diverse comunità ma lui rimane isolato dal suo mondo.

Le varie parti della trama attraversano anni di vita dei personaggi e ciò viene usato da Philip K. Dick per svilupparli bene, con varie sfaccettature della personalità di quelli importanti, anche se sono parecchi. I loro pregi e difetti emergono in vari modi dando loro profondità e soprattutto umanità. Non ci sono eroi in “Cronache del dopobomba” eppure ciò che emerge dalle storie dei personaggi è una determinazione a sopravvivere nonostante tutto ciò che è successo.

La storia della comunità di Marin County, che cerca di mantenere una parvenza di normalità anche dopo l’attacco nucleare e le sue conseguenze, non è una semplice lotta per la sopravvivenza tipica delle opere di quel tipo. L’autore usa anche quella per inserire varie sue idee filosofiche e anche religiose. Per questo motivo, anche da questo punto di vista, “Cronache del dopobomba” è un romanzo che contiene elementi tipici delle opere di Philip K. Dick.

Lo sviluppo di personaggi e trama può sembrare caotico e frammentario eppure il risultato è uno straordinario mosaico di idee e immagini. Philip K. Dick non è mai stato un autore facile e la lettura di “Cronache del dopobomba” può rappresentare secondo me un buon modo per iniziare con un autore fondamentale non solo nel campo della fantascienza.

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