
Un articolo pubblicato sulla rivista “PeerJ” descrive l’esame dell’esemplare di un rettile marino che visse nel periodo Giurassico, circa 200 milioni di anni fa. Un team di ricercatori l’ha sottoposto a una TAC di tipo avanzato che ha permesso di esaminarlo in modo approfondito e di concludere che appartiene alla specie Protoichthyosaurus prostaxalis mentre in origine era stato identificato come un esemplare di Ichthyosaurus communis.
La specie Protoichthyosaurus prostaxalis è stata descritta per la prima volta nel 1979 e, assieme alla specie Protoichthyosaurus applebyi, l’altra identificata nel genere Protoichthyosaurus, è stata per molti anni al centro di discussioni sulla loro corretta classificazione. Il problema era nelle similitudini con il genere Ichthyosaurus, descritto per la prima volta oltre un secolo prima. Un articolo pubblicato nell’ottobre 2017 sulla rivista “Journal of Vertebrate Paleontology” presentava le prove della validità del genere Protoichthyosaurus a causa delle differenze con le specie del genere Ichthyosaurus.
Non è detto che la questione sia stata risolta ma a quella ricerca aveva partcipato il paleontologo Dean Lomax, dell’Università britannica di Manchester, uno dei maggiori esperti di ittiosauri del mondo. Lomax è anche il principale autore di questao nuova ricerca su un altro fossile di ittiosauro perciò è normale che utilizzi quella tassonomia.
Nel 1955 fossili di quasi 200 milioni di anni fa vennero scoperti a Fell Mill Farm, nel Warwickshire, in Inghilterra. L’esemplare, uno scheletro incompleto, venne identificato come appartenente a un Ichthyosaurus communis ma non venne formalmente studiato. Solo nel 2014, come parte di un progetto al Thinktank Science Museum di Birmingham, Dean Lomax e i suoi colleghi Nigel Larkin e Laura Porro cominciarono a studiarlo.
Quest’esemplare è di un tipo raro perché generalmente i fossili sono più o meno schiacciati perciò la loro struttura originale è distorta mentre in questo caso c’è stata un’eccellente conservazione a livello tridimensionale. Ciò ha permesso di ottenere un’accurata ricostruzione del suo aspetto usando una TAC di tipo avanzato. Alcune parti mancanti del cranio sono state ricreate usando come modello quelle equivalenti sull’altro lato.
Basandosi su varie caratteristiche del cranio, i ricercatori hanno riclassificato l’esemplare, assegnandolo alla specie Protoichthyosaurus prostaxalis, sconosciuta all’epoca della prima identificazione. Il cranio è lungo quasi il doppio di qualsiasi altro esemplare di Protoichthyosaurus conosciuto.
Ormai i casi di uso di tecnologie moderne nel campo della paleontologia sono diventati comuni, anche perché mostrano tutti i vantaggi che ne derivano. Lo studio di un fossile conosciuto da oltre 60 anni ha offerto molte nuove informazioni per classificarlo correttamente e per capire meglio le parentele della sua specie con altri ittiosauri.
