IBM ha presentato IBM Q System One, il suo primo computer quantistico commerciale

IBM Q System One (Foto cortesia International Business Machines Corporation. Tutti i diritti riservati)
IBM Q System One (Foto cortesia International Business Machines Corporation. Tutti i diritti riservati)

Al CES l’IBM ha annunciato il suo primo computer quantistico commerciale a 20 qubit chiamato IBM Q System One e l’IBM Q Quantum Computation Center per i propri clienti commerciali. Da diversi anni IBM stava sviluppando i propri sistemi quantistici IBM Q, anche grazie a test condotti permettendone ai clienti l’accesso via cloud e offrendo la possibilità di sviluppare applicazioni apposite, ora ha annunciato un sistema dichiarando un’affidabilità paragonabile a quella di un mainframe classico.

La piattaforma quantistica inizialmente chiamata IBM Quantum Experience e successivamente IBM Q Experience ha permesso a IBM di migliorare i propri sistemi quantistici. Nel novembre 2017 l’azienda aveva annunciato i suoi primi servizi commerciali ma il livello era ancora molto sperimentale. L’IBM Q System One dovrebbe rappresentare un passo in avanti, essendo un sistema nato con fini commerciali. Ora i clienti membri dell’IBM Q Network potranno accedere al nuovo sistema quantistico in un programma che verrà espanso con l’apertura nel corso del 2019 dell’IBM Q Quantum Computation Center a Poughkeepsie, New York. Il centro ospiterà alcuni dei più avanzati sistemi quantistici accessibili via cloud.

La nuova impostazione è visibile anche esteticamente: i precedenti sistemi quantistici erano chiaramente macchine da laboratorio, l’IBM Q System One è contenuto in un cubo di circa 2,70 metri di lato che contiene il sistema criogenico che serve a mantenere le temperature molto basse necessarie a sfruttare le proprietà di semiconduttori di certi materiali e tutto il resto dei componenti elettronici, compreso il sistema informatico classico usato per fornire un accesso sicuro tramite cloud al sistema quantistico.

Il problema era rendere affidabili questi sistemi quantistici perché hanno bisogno di un ambiente estremamente stabile per evitare che lo stato dei vari qubit possa essere disturbato. Il vantaggio dei sistemi quantistici su quelli classici è dovuto al fatto che i qubit possono avere 0 e 1 come valore contemporaneamente per il principio di sovrapposizione ma qualsiasi perturbazione, elettrica o di altro tipo come vibrazioni o cambiamenti di temperatura, potrebbe far fallire l’elaborazione quantistica.

Secondo IBM questi problemi sono stati più o meno risolti ma l’impiego IBM Q System One costituirà ancora una sperimentazione, anche se a un nuovo livello. Non è un caso che i servizi saranno ancora disponibili solo via cloud e non vendendo il computer fisico come l’azienda fa con i suoi mainframe classici.

Sarà interessante capire quanti vantaggi otterranno i clienti usando IBM Q System One invece di sistemi classici. Alla fine questo è il centro di tutte le discussioni che ci sono state negli ultimi anni riguardo ai computer quantistici e il nuovo sistema di IBM non sarà quello che le farà terminare. La differenza fondamentale è che IBM sta offrendo servizi commerciali che devono fornire un ritorno a chi li paga perciò le discussioni tecniche continueranno ma arriveranno almeno risposte basate su considerazioni molto pratiche.

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