Precipita un razzo russo Proton-M. Perduto il sofisticatissimo satellite Express-AM4R

Il razzo Proton M decolla con il satellite Express-AM4R (Foto cortesia Roscosmos/Tsenki Launch Webcast. Tutti i diritti riservati)
Il razzo Proton M decolla con il satellite Express-AM4R (Foto cortesia Roscosmos/Tsenki Launch Webcast. Tutti i diritti riservati)

Poche ore fa il lancio del satellite Express-AM4R (o Ekspress-AM4R), il più sofisticato satellite per telecomunicazioni russo, è fallito a causa di un malfunzionamento del terzo stadio di un razzo vettore Proton-M quand’era a circa 150 km di altezza. La separazione del satellite dal terzo stadio non è avvenuta perciò essi sono precipitati e sono andati distrutti. Il valore del satellite era di circa 145 milioni di Euro.

Il satellite Express-AM4R doveva rappresentare un passo avanti per le telecomunicazioni in Russia e nelle nazioni confinanti, essendo capace di trasmettere canali televisivi e radiofonici ma anche servizi telefonici e Internet. Esso doveva sostituire il satellite Ekpress-AM4, che a sua volta era stato vittima di un problema nel lancio. Il 17 agosto 2011, un altro razzo vettore Proton-M l’aveva immesso in un’orbita sbagliata a causa di un malfunzionamento del suo stadio Briz-M.

Il satellite Ekspress-AM4 era funzionante ma l’orbita era troppo bassa perché i suoi propulsori riuscissero a manovrarlo fino a raggiungere l’orbita geostazionaria prevista. Erano state avanzate varie proposte per utilizzando nell’orbita sbagliata in cui era finito ma alla fine era stato deciso di terminare la sua missione, in effetti mai realmente iniziata, e il 28 marzo 2012 era precipitato sulla Terra.

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Il satellite Express-AM4R ha avuto un destino perfino peggiore. Doveva assicurare molti servizi di telecomunicazioni per 15 anni ma non è arrivato neppure in orbita. Il lancio dal cosmodromo di  Baikonur in Kazakistan era iniziato bene ma dopo circa 9 minuti qualcosa è successo. Ancora una volta è il terzo stadio chiamato Briz-M ad aver avuto un qualche tipo di malfunzionamento che ha provocato una deviazione dalla traiettoria, seguita da uno spegnimento di emergenza dei propulsori.

L’agenzia federale spaziale russa condurrà l’inchiesta che dovrà far luce sulle cause del fallimento del lancio. Nel luglio 2013, il fallimento del lancio di un altro razzo Proton-M aveva causato la distruzione di tre satelliti del sistema Glonass, la versione russa del sistema GPS. L’inchiesta aveva accertato che dei sensori erano stati installati al contrario, fornendo al sistema informatico dati sballati. Il computer aveva tentato di compensare un problema inesistente facendo precipitare il razzo poco dopo il lancio.

Nei giorni scorsi, le autorità russe, hanno annunciato progetti ambizioni per le prossime missioni spaziali nazionali e ritorsioni alle sanzioni americane causate dalla crisi ucraina. Il rischio è l’interruzione della fornitura di propulsori russi usati da razzi vettori americani e soprattutto della collaborazione per la Stazione Spaziale Internazionale. Se la Russia vuole gestire da sé le proprie missioni spaziali farà meglio a raggiungere un buon grado di affidabilità.

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