L’odissea del superuomo di Charles L. Harness

L'odissea del superuomo di Charles L. Harness
L’odissea del superuomo di Charles L. Harness

Il romanzo breve “L’odissea del superuomo” (“The Rose”) di Charles L. Harness è stato pubblicato per la prima volta nel 1953 nella rivista “Authentic SF”. In Italia è stata pubblicata dalla Casa Editrice La Tribuna all’interno del n. 112 di “Galassia” e all’interno del n. 29 di “Bigalassia” e da Mondadori all’interno del n. 139 di “Urania Collezione” nella traduzione di Antonio Bellomi. Quest’ultima edizione è anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Anna van Tuyl è una compositrice, una ballerina e una psichiatra che sta cercando di terminare un pezzo intitolato “La rosa”. Entra in crisi quando si accorge che il suo corpo sta cambiando e pensa che stia diventando brutta. Tuttavia, allo stesso tempo trova una maggior ispirazione per il suo pezzo.

Quando Anna comincia ad analizzare il celebre pittore Ruy Jacques, si rende conto che anche in lui stanno avvenendo gli stessi cambiamenti fisici e che essi sono ad uno stadio ancor più avanzato. La strana relazione che comincia tra Anna e Ruy aggrava quella tra Ruy e la moglie Martha, che è molto gelosa. Marito e moglie discutono animatamente sulla contrapposizione tra arte e scienza e Anna viene presa in mezzo.

“L’odissea del superuomo” ha una storia decisamente fuori dal normale, anche per un autore particolare come Charles L. Harness. Questo romanzo breve venne pubblicato inizialmente solo su una rivista britannica, un fatto anomalo per un autore americano. Fu Michael Moorcock a riscoprirlo dopo oltre un decennio e da lì cominciò la sua fortuna, tanto che nel 2004 fu candidato al premio Retro Hugo per le migliori opere pubblicate nel 1953.

Le fonti di ispirazione di Charles L. Harness per “L’odissea del superuomo” sono la tragica morte del fratello Billy per un tumore al cervello e il racconto “L’usignolo e la rosa” di Oscar Wilde. Per il resto, questo romanzo breve contiene elementi tipici di quest’autore, a cominciare dal tema del superuomo, in questo caso con alcuni personaggi che stanno passando attraverso una trasformazione.

Charles L. Harness non è mai stato un autore di fantascienza “hard”. Le sue storie contengono elementi pseudo-scientifici che sono tutt’altro che rigorosi e anzi a volte non hanno alcun senso dal punto di vista scientifico. Ne “L’odissea del superuomo” il concetto di evoluzione è espresso in una maniera totalmente non scientifica. Ciò che interessa all’autore è l’esperienza vissuta dai personaggi che li porta ad un diverso livello mentale, un altro tema tipico di Harness.

I cambiamenti dei personaggi sono inseriti in una storia che esplora una contrapposizione tra arte e scienza. A causa dei contenuti pseudo-scientifici di questa e altre storie di Charles L. Harness è difficile prenderlo sul serio quando parla di scienza ma ne “L’odissea del superuomo” secondo me riesce comunque a ottenere risultati interessanti.

Questi temi, mescolati ad una specie di triangolo amoroso tra i protagonisti, forma una storia un po’ caotica ma che riesce a raggiungere un finale che in qualche modo mette assieme i vari pezzi. È una fantascienza piuttosto filosofica, più vicina alla New Wave degli anni successivi che alla Golden Age degli anni precedenti.

“L’odissea del superuomo” contiene più dialogo che azione perciò il ritmo è spesso lento anche se ci sono momenti molto intensi. Le emozioni arrivano dai sentimenti dei protagonisti, non certo dall’avventura. L’equilibrio tra tutti gli elementi di questo romanzo breve non è molto stabile e per certi versi è datato eppure rimane una storia affascinante.

“L’odissea del superuomo” è stato pubblicato in Italia assieme al racconto breve “I giocatori di scacchi” (“The Chess Player”) del 1953, una storia umoristica sugli scacchi, e al racconto lungo “La nuova realtà” (“The New Reality”) del 1950, uno dei più celebri racconti di Charles L. Harness che parla dell’influenza di ciò che crede la gente sulla realtà.

Nonostante qualche difetto e l’età, secondo me “L’odissea del superuomo” rimane una lettura intrigante che consiglio a chi apprezza storie tendenti al filosofico.

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