Evoluzione

Fossili di Qikiqtania wakei

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta l’identificazione di un precursore dei tetrapodi che visse nell’odierna isola di Ellesmere, in Canada, nel periodo Devoniano, circa 375 milioni di anni fa. Un team di ricercatori l’ha chiamato Qikiqtania wakei e ha illustrato similitudini e differenze con il Tiktaalik roseae, il possibile antenato degli odierni tetrapodi. Le caratteristiche anatomiche del Qikiqtania wakei indicano che discendeva dai precursori dei tetrapodi che si erano avventurati sulla terraferma ma a differenza del Tiktaalik roseae era tornato a vivere nell’acqua, dove aveva sviluppato pinne adatte alla vita acquatica.

Mappa degli habitat delle varie specie umane e le possibili fasi dell'evoluzione umana

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta i risultati di una ricerca sulla correlazione tra i cambiamenti climatici avvenuti nel corso degli ultimi due milioni di anni e l’evoluzione degli esseri umani. Un team di ricercatori guidato da Axel Timmermann, direttore dell’IBS Center for Climate Physics (ICCP) alla Pusan National University in Corea del Sud, ha usato il supercomputer Aleph dell’ICCP per simulare la storia climatica. I risultati sono stati confrontati con il più ampio database di fossili umani e manufatti archeologici costruito sotto la direzione di Pasquale Raia dell’Università di Napoli Federico II. Il risultato è stato che gli habitat migliori per le specie umane esistite in questi due milioni di anni corrispondono ai cambiamenti climatici causati dall’oscillazione dell’asse terrestre e dai periodici cambiamenti di forma dell’orbita terrestre.

Una silhouette di Australopithecus sediba che mostra le ossa disponibili con le vertebre e la relativa ricostruzione tridimensionale

Un articolo pubblicato sulla rivista “eLife” riporta uno studio della colonna vertebrale degli Australopithecus sediba. Un team di ricercatori ha creato riproduzioni tridimensionali di fossili di vertebre scoperti nel 2015 nel corso di scavi nel sito di Malapa, dove vennero scoperte le prime ossa attribuita a questa specie di ominini. Ciò ha permesso di ottenere una colonna vertebrale inferiore quasi completa dell’individuo catalogato come MH2 le cui caratteristiche confermano le conclusioni di precedenti studi che indicavano che questi australopitechi usavano le braccia per arrampicarsi sugli alberi come scimmie ma usavano le gambe in una camminata bipede come le successive specie del genere Homo.

Cianobatteri della specie Prochlorococcus marinus

Un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences” riporta i risultati di uno studio sull’origine della fotosintesi ossigenica. Un team di ricercatori ha sviluppato una nuova tecnica di analisi dei geni per stimare l’origine dei cianobatteri capaci di fotosintesi ossigenica. La conclusione è che tutte le specie di questi cianobatteri esistenti oggi hanno un antenato comune che risalte a circa 2,9 miliardi di anni fa e che gli antenati dei cianobatteri si sono diversificati dagli altri batteri circa 3,4 miliardi di anni fa. La fotosintesi ossigenica si è probabilmente evoluta durante quell’intervallo di tempo.

Anthocerotibacter panamensis (Foto cortesia Fay-Wei Li)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Current Biology” riporta la scoperta di un cianobatterio che è stato chiamato Anthocerotibacter panamensis. Un team di ricercatori guidato da Fay-Wei Li del Boyce Thompson Institute ha esaminato questo batterio scoperto su una pianta tropicale a Panama scoprendo che ha caratteristiche molto rare che lo rendono imparentato con il gruppo di cianobatteri più raro, Gloeobacteria, il quale si è distaccato dal gruppo più comune, Phycobacteria, circa 2 miliardi di anni fa. La nuova specie ha alcune caratteristiche in comune con entrambi i gruppi e ciò offre nuove informazioni su questi batteri fotosintetici produttori di ossigeno.