Biologia

Thiomargarita magnifica (Foto cortesia Jean-Marie Volland)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Science” riporta l’identificazione di un batterio che può raggiungere i due centimetri di lunghezza, dimensioni che sono alcune migliaia di volte maggiori di quelle della maggior parte dei batteri. Un team di ricercatori l’ha chiamato Thiomargarita magnifica dopo averlo scoperto nell’arcipelago della Guadalupa nelle Piccole Antille. Ci sono voluti anni per capire la sua natura perché le dimensioni gigantesche per un batterio e alcune caratteristiche inusuali per questo tipo di organismo avevano fatto pensare inizialmente che si trattasse di un organismo multicellulare, forse un fungo.

Illustrazione del flusso di operazioni di SeqScreen (A) e del framework dell'addestramento tramite apprendimento automatico (B)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Genome Biology” riporta i risultati di test condotti con SeqScreen, un software libero / open source sviluppato per riconoscere sequenze genetiche esistenti in microrganismi patogeni. Un team di ricercatori guidato dall’informatico Todd Treangen della Rice University e dalla specialista in genomica Krista Ternus della società di consulenze scientifiche Signature Science, LLC ha sviluppato SeqScreen per analizzare le caratteristiche di brevi sequenze di DNA chiamate spesso oligonucleotidi e migliorare le tecniche di riconoscimento di sequenze presenti in un campione che sono almeno potenzialmente pericolose.

Larva di kaimano (Zophobas morio)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Microbial Genomics” riporta i risultati di uno studio della capacità di digerire polistirolo da parte delle larve degli scarafaggi appartenenti alla specie Zophobas morio, conosciuti comunemente come kaimani o caimani. Un team di ricercatori dell’Università australiana del Queensland guidato da Chris Rinke ha usato una tecnica metagenomica per analizzare il microbiota intestinale di queste larve per trovare quali microorganismi e in particolare quali geni sono responsabili per la digestione del polistirolo. L’idea è di produrre gli enzimi necessari per poter distruggere il polistirolo gettato nella spazzatura in modo ecologico.

Cianobatteri della specie Prochlorococcus marinus

Un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences” riporta i risultati di uno studio sull’origine della fotosintesi ossigenica. Un team di ricercatori ha sviluppato una nuova tecnica di analisi dei geni per stimare l’origine dei cianobatteri capaci di fotosintesi ossigenica. La conclusione è che tutte le specie di questi cianobatteri esistenti oggi hanno un antenato comune che risalte a circa 2,9 miliardi di anni fa e che gli antenati dei cianobatteri si sono diversificati dagli altri batteri circa 3,4 miliardi di anni fa. La fotosintesi ossigenica si è probabilmente evoluta durante quell’intervallo di tempo.

Attori Aeta

Un articolo pubblicato sulla rivista “Current Biology” riporta i risultati di una ricerca genetica su 118 gruppi etnici presenti nelle Filippine che ha indicato che nella popolazione Aeta, o Ayta, e in particolare nel gruppo etnico degli Aeta Magbukon c’è la maggior concentrazione trovata finora di geni ereditati dai Denisova, la specie umana i cui resti identificati con certezza sono stati scoperti soprattutto in Siberia. Un team di ricercatori ha condotto questa ricerca genetica all’interno di una collaborazione tra l’Università svedese di Uppsala, la National Commission for Culture and the Arts of the Philippines (NCCA) e varie comunità indigene. I risultati mostrano un antico incrocio tra gli Aeta e i Denisova.