Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton di Robert Sheckley

Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton di Robert Sheckley
Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton di Robert Sheckley

Il romanzo “Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton” (“The Alchemical Marriage of Alistair Crompton”, conosciuto anche come “Crompton Divided”) di Robert Sheckley è stato pubblicato per la prima volta nel 1978. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 757 di “Urania” e nel n. 269 dei “Classici Urania” nella traduzione Beata Della Frattina e nel n. 255 di “Urania Collezione” in una nuova traduzione integrale di Annarita Guarnieri.

Alistair Crompton lavora per la celebre industria Psicoprofumi ma il notevole successo professionale che ha raggiunto grazie al suo olfatto eccezionale non è sufficiente per renderlo felice. Ciò è dovuto al fatto che da bambino una diagnosi di un disturbo di personalità multipla aveva portato i medici a impiantare due delle sue personalità in corpi artificiali, lasciandolo incompleto.

Quando Alistair Crompton arriva al punto di non poter più continuare con quell’incompletezza, decide di chiedere la reintegrazione delle due personalità, come permesso dalla legge. Sono ormai due persone separate e adulte che vivono su pianeti lontani e per raggiungerle Alistair decide di rubare delle essenze preziosissime per potersi permettere i biglietti. Tuttavia, lo aspetta un viaggio pieno di incognite.

Nel 1958, Robert Sheckley aveva pubblicato il racconto “Reintegrazione” (“Join Now”, pubblicato in Italia da CELT nel n. 11, anno IV di “Galaxy”) con lo pseudonimo Finn O’Donnevan, in cui raccontava una prima versione della storia di Alistair Crompton e della frammentazione della sua personalità. Vent’anni dopo ne pubblicò la nuova versione notevolmente espansa.

All’inizio del romanzo, Alistair Crompton sembra un uomo realizzato dal punto di vista professionale che però sente un vuoto interiore, insomma, una persona come tante altre. Robert Sheckley mostra in poche parole la vita del protagonista attraverso i suoi rapporti interpersonali. In particolare, nella prima apparizione della sua assistente, signorina Anachos, specifica che lui desidera ma le donnine non sono fatte per tipi come lui, che non è attraente né fisicamente, né mentalmente, né spiritualmente.

Robert Sheckley chiarisce anche la situazione psichica di Alistair Crompton spiegando come in quel futuro sia possibile separare personalità multiple trasferendo quelle “extra” in corpi artificiali. La storia del protagonista dopo la sua decisione di reintegrare le altre due personalità viene raccontata mescolando dramma e commedia.

Il tema di fondo è molto serio dato che Alistair Crompton è letteralmente alla ricerca di se stesso. Nel suo caso non si tratta di una ricerca esclusivamente esistenziale ma c’è anche una parte molto pratica dato che la sua è una delle tre personalità che abitavano il suo corpo quand’era bambino e, ormai adulto, ha deciso di cercare le altre due per reintegrarle.

Il romanzo racconta tutte le difficoltà che il protagonista deve affrontare quando incontra quelle che sono diventate due persone del tutto separate. Ognuna di esse ha qualcosa che manca a lui, con la conseguenza che sono molto diverse da lui. Letteralmente, Alistair Crompton non riesce ad andare d’accordo con se stesso.

Nella sua ricerca delle sue parti mancanti, Alistair Crompton viaggia su vari pianeti, dove trova varie società che includono alieni e situazioni molto diverse. È qui che Robert Sheckley scatena la sua celebre vena umoristica con invenzioni sopra le righe come solo lui riusciva a crearle.

Tutto ciò forma un romanzo che per certi versi è come una montagna russa per l’alternanza di momenti buffi e momenti drammatici. La storia risulta piuttosto eterogenea per l’importanza delle varie personalità del protagonista che per le ambientazioni molto diverse tra loro. Il finale rappresenta un ulteriore cambiamento con una soluzione (ma è una vera soluzione?) inaspettata.

Per la sua struttura, “Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton” suscita da decenni reazioni contrastanti tra lettori che si abbandonano al viaggio del protagonista e altri che si trovano rapidamente spaesati in quello che considerano un guazzabuglio di frammenti eterogenei. Secondo me vale la pena di leggerlo con la consapevolezza di trovarsi di fronte un romanzo che definirei caleidoscopico.

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