Due temi particolarmente cari alla fantascienza sono da sempre i futuri distopici e le intelligenze artificiali, spesso trattati in maniera variamente intrecciata. Sono stati utilizzati praticamente tutti i media per trattare tematiche di questo genere: dalla letteratura fantascientifica, un filone che da Verne e Wells arriva ai contributi fondamentali di Asimov e Bradbury, si è passati a media più giovani come il cinema, con innumerevoli trasposizioni di classici letterari, e le serie tv, con opere originali come Westworld. Il videogioco, al giorno d’oggi, non è da meno: la valorizzazione del suo peso comunicativo è relativamente recente, ma non mancano esempi di fantascienza decisamente affascinanti. E se sono numerosi i titoli che mettono in scena futuri distopici, decisamente molto più reali sono gli esempi di Intelligenze Artificiali ormai stabilmente al servizio del videogioco.
Possiamo considerare alcuni esempi di come l’AI sia, con diversi ruoli, integrata nel videogioco. Talvolta si tratta di inserimenti con impatto diretto sul gameplay, sebbene gli esempi siano ancora relativamente pochi. Uno dei più noti è rappresentato dalla serie Hello Neighbor, avventure stealth che richiedono al giocatore di infiltrarsi nell’abitazione del vicino per scoprirne i segreti: il vicino, comprensibilmente, ogni qualvolta troverà il protagonista in casa lo farà uscire. Proprio in questo ciclo di trial and error si trova un’interessante applicazione dell’AI: a ogni tentativo fallito il gioco “impara” dalle nostre scelte, prendendo provvedimenti. Per esempio, se la prima volta siamo entrati dalla cantina possiamo star certi che al tentativo successivo quella via sarà sbarrata, o ci saranno delle trappole. L’AI è poi utilizzata in molti casi per rendere possibile giocare in multiplayer anche senza essere connessi, di fatto sostituendo i bot. Questi sono giocatori gestiti dal videogioco in maniera essenziale, tramite comportamenti rigidamente previsti e regolati da uno script. Un esempio tipico può essere il poker online: è molto semplice creare le istruzioni che un bot possa seguire, creando l’illusione di una sfida con un altro giocatore. L’AI ha però la caratteristica di apprendere, mettendo in conto nelle sue scelte anche la nostra condotta. Evidentemente dunque l’utilizzo dell’intelligenza artificiale permette un comportamento molto più credibile: certo, non ci si può aspettare la creatività di un’intelligenza umana, ma l’AI può benissimo reagire al nostro stile di gioco, per esempio tenendo in conto se nelle precedenti mani abbiamo bluffato e a quale scopo l’abbiamo fatto, oppure applicando al meglio calcoli probabilistici. Nessuna poker face dunque, e nessun bisogno di usarne una, ma si può star certi che un avversario gestito da un’AI sarà via via sempre più capace di leggere un nostro bluff.
In maniera più tradizionale, invece, sono numerosi i titoli che hanno attinto a futuri distopici per far vivere ai videogiocatori avventure capaci di coinvolgerli profondamente. Un esempio particolarmente recente è rappresentato da Robocop: Rogue City, uscito giusto negli scorsi giorni: il protagonista non ha certo bisogno di presentazioni, trattandosi di uno dei più iconici protagonisti del cinema fantascientifico degli anni ’80. Lo spirito dei film originali, sopra le righe ma con tracce di profonde riflessioni come la migliore fantascienza, è rispettato con la formula di uno shooter in prima persona, allo stesso tempo semplice e affascinante. Impossibile poi non pensare alla serie Fallout, icona del genere action RPG open world in arrivo sul piccolo schermo. La premessa della trama, come facile immaginare già dal titolo, è particolarmente cara agli appassionati del genere post apocalittico: una catastrofe nucleare su scala globale ha totalmente rivoluzionato il mondo, rendendolo il palcoscenico ideale per le vicende fantascientifiche dei singoli capitoli che compongono l serie. Più autoriale invece Death Stranding, titolo del 2019 firmato da Hideo Kojima. Il videogioco segue le avventure del protagonista, un corriere che si occupa di consegne in un’America totalmente rivoluzionata dall’evento fantascientifico che dà il titolo all’opera. Infine, impossibile non citare Cyberpunk 2077. Erede videoludico della serie di giochi di ruolo Cyberpunk 2020, il titolo è un action RPG open world ironicamente pubblicato proprio nel 2020 e ambientato, come suggerisce il nome, nel 2077. Il futuro esplorato dal gioco è più classicamente fantascientifico che distopico, facendo largo impiego di cyborg e robotica in generale, e anche grazie al supporto che ha ricevuto nel corso dei mesi è un’esperienza fantascientifica che ogni appassionato non potrà che apprezzare.