Il romanzo “Serpent’s Fury” di David Bruns e Chris Pourteau è stato pubblicato per la prima volta nel 2019. È il sesto libro della serie The SynCorp Saga e segue “Masada’s Gate“. È anche il terzo libro della trilogia Empire Earth. È inedito in Italia.
Sulla Luna, Ruben Qinlao sta cercando di organizzare un piano per liberare Tony Taulke ma Cassandra lo sta già preparando per il trasporto sulla Terra, dove verrà sottoposto a un processo pubblico che ha lo scopo di segnare la fine di SynCorp.
Le due fazioni stanno preparando le ultime mosse prima dello scontro finale che determinerà il futuro dell’intero sistema solare. Stacks Fischer porta Bekah Franklin sulla Luna per portare a compimento il Progetto Jericho per sconfiggere Cassandra.
“Serpent’s Fury” rappresenta il gran finale di decenni di storia futura raccontata in The SynCorp Saga. Chi ha letto tutti i precedenti romanzi della serie SynCorp conosce lo stile adottato dagli autori con la storia divisa in sottotrame che seguono diversi protagonisti in vari luoghi del sistema solare. Continua anche la peculiarità di avere il punto di vista di Stacks Fischer raccontato in prima persona.
La seconda trilogia ha sviluppato un grande conflitto tra due fazioni nelle quali identificare buoni e cattivi non è mai stato facile fin dall’inizio e spesso si tratta soprattutto di capire quanto siano cattivi alcuni personaggi. Di certo c’è stata una lotta per il potere in cui i leader delle fazioni hanno i loro interessi mentre gli altri protagonisti tendono ad avere scelte limitate. Non è tutto negativo e qualche speranza per il futuro esiste ma fino alla fine si vedono ambiguità e toni di grigio dal punto di vista etico e morale.
Il punto di vista del giovanissimo Benji è l’unico nuovo di questo romanzo e, attraverso la morte di sua madre, mostra più che mai gli effetti della “droga virtuale” Dreamscape. Quando viene coinvolto nelle macchinazioni di Cassandra, può vederne da vicino i piani, anche riguardo a Tony Taulke. Il confronto tra Cassandra e il rappresentante degli oligarchi di SynCorp mostra una situazione comprensibile perfino a un ragazzino.
I fili delle varie sottotrame sviluppate nei precedenti romanzi della seconda trilogia o addirittura iniziate nella prima trilogia vengono intrecciati in questo gran finale soprattutto sulla Terra, dove tutto è cominciato. Si tratta di un finale pieno d’azione con sorprese e rivelazioni come i lettori di questa saga si sono abituati a trovare nei precedenti libri. Ciò significa che ci sono scontri aperti con battaglie vere e proprie ma anche piani portati avanti in segreto e personaggi che devono nascondersi.
In una serie che fin dall’inizio ha offerto spunti di riflessione su problemi etici e morali, il finale non poteva certo essere da meno. Complessivamente, mi ha soddisfatto per la costruzione di un futuro che tiene conto di problemi economici e sociali, anche legati alla situazione climatica attuale con le sue possibili conseguenze. Gli autori ci hanno messo molta fantasia ma le basi sono davvero vicine al mondo presente con scontri di potere plausibili.
Uno scontro della portata di quello combattuto nella seconda trilogia non poteva terminare senza cambiamenti per gli abitanti del sistema solare. Hanno ottenuto qualcosa di buono o dovranno limitarsi a prendere atto di chi ha il potere alla fine del conflitto e adattarsi? Sono domande che il lettore può porsi dopo aver terminato “Serpent’s Fury”, anche pensando a come gli autori hanno proiettato nel futuro elementi del nostro presente.