Un primate che visse 8,7 milioni di anni fa nell’odierna Turchia potrebbe essere un antenato degli ominini

Varie viste del cranio parziale di Anadoluvius turkae
Un articolo pubblicato sulla rivita “Communications Biology” riporta l’assegnazione di fossili scoperti in Anatolia nel 2015 a una nuova specie e a un nuovo genere di ominini primitivi che è stata chiamata Anadoluvius turkae. Un team di ricercatori ha esaminato questi fossili che costituiscono parte di un cranio scoperto nel sito di Çorakyerler risalente a circa 8,7 milioni di anni fa, nel periodo Miocene, concludendo che si tratta di un antenato degli umani e delle scimmie antropomorfe. Ciò indica che gli ominini si sono evoluti in Europa diversificandosi nel continente per alcuni milioni di anni prima di migrare in Africa, dove si sono evolute le varie specie di ominini già conosciute.

L’immagine (Cortesia Sevim-Erol et al. Tutti i diritti riservati) mostra varie viste del cranio parziale di Anadoluvius turkae.

Discussioni riguardanti le origini degli ominini continuano da molto tempo a causa dell’esistenza di fossili scoperti sia Europa che in Africa. Si tratta spesso di scheletri parziali che rendono difficile capire le parentele tra le specie di uno stesso continente e ancor più tra quelle europee e quelle africane.

Nel caso dei fossili europei, nei decenni scorsi sono stati trovati fossili assegnati ai generi Ouranopithecus per fossili scoperti nell’odierna Turchia e Graecopithecus per quelli scoperti nell’odierna Bulgaria. Varie discussioni riguardano la posizione di questi generi nell’albero genealogico dei primati dato che alcuni potrebbero essere considerati ominini ma altri sono generalmente inclusi in gruppi più ampi come quello degli ominidi.

Nel 2007 alcuni fossili scoperti nel sito di Çorakyerler vennero assegnati a una specie che venne chiamata Ouranopithecus turkae ma ora questo nuovo studio che include il cranio parziale scoperto nel 2015 e un riesame dei fossili già conosciuti in precedenza offre un quadro diverso identificando un nuovo genere di ominini.

Nonostante sia disponibile solo il cranio, i ricercatori hanno dedotto altre caratteristiche fisiche dell’Anadoluvius turkae basandosi su similitudini con altre specie di cui sono disponibili scheletri più completi. Secondo loro, questa specie aveva dimensioni simili a quelle di un grosso scimpanzè maschio. Le mascelle e i denti suggeriscono che questa specie vivesse in un ambiente in cui aveva bisogno di masticare cibi duri come le radici.

Analizzando questo cranio e altri fossili già conosciuti, i ricercatori hanno concluso che gli ominini si sono evoluti e diversificati in europee per poi migrare in Africa, probabilmente in seguito a cambiamenti climatici che hanno portato a una diminuzione delle foreste in cui vivevano. Sono conclusioni diverse da quelle di alcuni studi precedenti che suggeriscono uno scenario in cui diversi rami di primati sono migrati in Europa dall’Africa per poi estinguersi mentre altri rami si sono evoluti negli ominini in Africa.

La questione è complessa e inevitabilmente porta a continue discussioni, anche perché ogni nuovo ritrovamento di fossili può offrire informazioni significative che portano a nuove conclusioni riguardo alla storia degli ominini. Se le conclusioni di questo studio sono corrette, confermano che la storia dell’umanità è fatta di migrazioni da diversi milioni di anni.

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