Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta uno studio che rilancia l’idea che la specie Homo sapiens sia emerso non da un’unica propolazione che si è evoluta in modo lineare bensì da diversi gruppi di ominini geneticamente simili che si sono diversificati per poi incrociarsi nuovamente. Un team di ricercatori guidato da Brenna Henn dell’Università della California a Davis, negli USA, e da Simon Gravel della McGill University a Montreal, in Canada, ha condotto un’analisi genetica e un confronto con i fossili di Homo sapiens primitivi per cercare di individuare l’origine degli umani moderni. I ricercatori hanno testato diversi modelli evolutivi e migratori e quello che corrisponde meglio ai dati indica ramificazioni di popolazioni africane che successivamente si sono nuovamente incrociate fino a fondersi.
L’idea che gli umani moderni si siano evoluti da rimescolamenti genetici di popolazioni che erano migrate in diverse regioni dell’Africa per poi riunirsi non è nuova. Il problema è che la quantità di fossili di Homo sapiens primitivi è limitata e spesso si tratta solo di scheletri parziali e le condizioni di temperatura e umidità in Africa tendono a distruggere il DNA in tempi relativamente brevi. Ciò rende difficile condurre confronti studi anatomici comparati e impossibile sperare di ottenere pezzi di DNA. Un articolo pubblicato sulla rivista “Trends in Ecology & Evolution” nel luglio 2018 sostiene la tesi multiregionale delle diverse popolazioni basandosi su elementi antropologici, archeologici, genetici e climatici.
I progressi delle tecniche di analisi genetica stanno dando una grossa mano nella ricostruzione della storia dell’umanità. Paradossalmente, finora molti studi offrono soprattutto informazioni su incroci con i Neanderthal e i Denisova, considerati specie separate. La questione è complessa per vari motivi.
Alcuni studi sugli umani moderni africani suggeriscono che vi sia stato in un passato remoto un incrocio con una specie di ominini di cui non sono disponibili tracce genetiche separate che possano essere collegate a fossili disponibili. Ora questo nuovo studio genetico offre una spiegazione alternativa in cui quelle tracce di incroci riguardano diverse popolazioni di Homo sapiens primitivi che si erano già diversificate per poi riunirsi.
Per questo nuovo studio, i ricercatori hanno dedotto modelli demografici dettagliati per le varie popolazioni africane e hanno usato dati genetici esistenti ai quali hanno aggiunto il DNA di 44 Mana, un gruppo che appartiene alla popolazione Khoisan, o Khoe-San, del Sud Africa in cui è stata trovata una diversità genetica superiore a quella di altri gruppi etnici moderni. Con questi dati, hanno testato diversi modelli evolutivi che vanno oltre quelli tipicamente usati che indicano che gli Homo sapiens si sono evoluti da un’unica popolazione africana considerando al limite un incrocio con un’altra specie di ominini.
L’immagine (Cortesia Ragsdale, A.P., Weaver, T.D., Atkinson, E.G. et al. Tutt i diritti riservati) mostra uno schema dei vari modelli di evoluzione degli Homo sapiens che includono anche gli incroci con i Neanderthal: (a) illustra il classico modello di evoluzione da una singola popolazione africana; (b) illustra una variante con rami regionali che si incrociano nuovamente; (c) illustra il modello classico con l’incrocio di un’altra specie di ominini africani arcaici e (d) illustra un modello multiregionale in cui vari rami si diversificano per poi incrociarsi nuovamente.
Il modello multiregionale è quello che spiega meglio di tutti i dati genetici usati in questo studio. L’analisi suggerisce che circa 120.000 anni fa, in un periodo di cambiamenti climatici, due popolazioni che si erano diversificate si sono unite diventando gli antenati degli odierni Khoisan. Circa 100.000 anni fa una nuova fusione tra popolazioni diversificate hanno dato origine alle popolazioni africane orientali e occidentali.
Questa sorta di mosaico multiregionale di popolazioni africane che potrebbe aver contribuito a formare gli Homo sapiens potrebbe spiegare sia i fossili dei primi umani moderni che le anomalie genetiche trovate in alcune popolazioni. Confermerebbe che fin dall’inizio la storia dell’umanità è stata segnata da migrazioni e incroci tra diverse popolazioni. Certamente le discussioni continueranno e i continui progressi delle tecniche genetiche offriranno nuove informazioni per far luce sulla complessa storia dell’umanità.