La guerra di Zakalwe di Iain M. Banks

La guerra di Zakalwe di Iain M. Banks
La guerra di Zakalwe di Iain M. Banks

Il romanzo “La guerra di Zakalwe” (“Use of Weapons”) di Iain M. Banks è stato pubblicato per la prima volta nel 1990. Fa parte del ciclo della Cultura. In Italia è stato pubblicato dall’Editrice Nord nel n. 223 di “Cosmo Argento” e da Mondadori all’interno de “Il ciclo della cultura. La prima trilogia” nella traduzione di Gianluigi Zuddas.

Cheradenine Zakalwe è stato uno dei migliori agenti di Circostanze Speciali, l’agenzia della Cultura che interviene in altre civiltà meno avanzate. L’agente Diziet Sma, assistita dal drone Skaffen-Amtiskaw, lo cerca per affidargli una nuova missione in un ammasso stellare nel quale la situazione è instabile.

Nel corso della sua vita, Zakalwe ne ha viste fin troppe ma i suoi tormenti interiori gli impediscono anche di vivere in tranquillità nella Cultura. Accetta la missione che gli è stata proposta e come pagamento chiede di trovare una donna.

La prima versione del romanzo diventato alla fine “La guerra di Zakalwe” era molto più lunga e fu il primo tentativo di Iain M. Banks di scrivere un romanzo. La struttura narrativa era ancor più complessa e l’autore si rese conto che ciò costituiva un difetto fatale. Per anni si dedicò ad altri romanzi e fu così che la Cultura venne presentata in modi molto diversi ma alla fine revisionò pesantemente il suo primo romanzo fino a ottenere la versione che venne pubblicata.

La struttura di “La guerra di Zakalwe” rimane complessa perché c’è una linea narrativa in cui viene raccontata la storia principale in ordine cronologico e un’altra in cui vengono raccontate parti della storia passata del protagonista andando indietro nel tempo. I capitoli che raccontano la storia principale hanno i numeri scritti in lettere mentre quelli che raccontano parti della storia del protagonista hanno i numeri scritti in cifre. È necessario prestare attenzione perché è facile fare confusione.

Inizialmente può essere difficile entrare nella storia per la sua struttura ma anche perché l’azione è accompagnata da una tendenza all’esposizione. In vari casi, più che la storia del protagonista sembra mostrare il lato oscuro della Cultura. Questa civiltà dovrebbe essere un’utopia post-scarsità ma in questo romanzo vediamo come interferisca regolarmente in altre civiltà meno avanzate per i propri fini. Ciò viene usato da Iain M. Banks per sviluppare temi etici e morali legati alle attività della Cultura.

Andando avanti con il romanzo, c’è un progressivo scavo nel passato e nella personalità del protagonista. Le sue missioni mostrano tutto sommato una violenza limitata e c’è anche un certo umorismo come ad esempio in certi scambi di opinione che ha con Skaffen-Amtiskaw. Invece, il devastante finale, con i suoi colpi di scena, ha toni davvero cupi!

Il finale rappresenta il culmine della fase di scoperta della storia della famiglia Zakalwe e dei rapporti tra Cheradenine Zakalwe e un uomo di nome Elethiomel. Si tratta di una chiave per capire il senso di tanti eventi raccontanti nel romanzo e degli atteggiamenti del protagonista.

L’insieme dei due flussi narrativi attraversa molti anni con eventi che accadono in una vasta area che coinvolge molti pianeti. Tuttavia, in realtà la vera esplorazione è quella dello spazio interiore del protagonista. Frammenti delle sue missioni possono sembrare banali, soprattutto all’inizio, e acquistano un senso solo dopo aver conosciuto il suo passato e capito le sue motivazioni.

Ne “La guerra di Zakalwe”, Iain M. Banks usa la storia del protagonista per sviluppare temi etici e morali legati a conflitti più o meno vasti e più o meno violenti. È un romanzo complesso che rivela completamente i suoi dettagli rileggendolo conoscendo i colpi di scena della parte finale. Se siete pronti ad affrontare una storia amara, cupa e a volte davvero brutale, ve ne consiglio la lettura.

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